venerdì 23 dicembre 2011

domestic tapes Vol. II




Finalmente Leastupperbound ha dato alle stampe per i tipi di Laverna.net il suo primo lavoro, concepito, progettato e suonato tutto da solo. Riparte dal II vol,  poichè il I vol. gli è servito come base per la sua pratica domestica, dopo averlo masticato, inghiottito, mischiato nelle viscere con fluidi umorali e liquidi corporei, depurato fino a sputarlo fuori ormai mondo e puro da ogni peccato.
Il pianoforte ora marziale ora minimal si insinua e fa capolino tra nebulose di drones e risonanze, i cui rintocchi preannunciano un romanticismo mai sopito che sa tanto di Sturm und drang dove si capisce che il luogo utopico lo si può individuare solo nella psiche dell'artista, forza trainante e dominante. Leastupperbound comincia là dove Basinski si ferma, se Basinski tende ad una decadente autoindulgenza intrisa di malinconia in cui perdersi tra assenzio e fumi, Saverio Rosi scava in profondità, mantenendo costante una tensione espressiva ed emotiva. I suoi loops non si disintegrano, nè si sgretolano nella reiteratività ma sembrano trarre forza energizzante proprio da questa ripetizione che genera stimoli per continuare. I brani si srotolano in un concept ben delineato, come una lunga suite, anche i due Sentimental Machines che lo accompagnano per un tratto di strada si mantengono discreti e a debita distanza, se pur presenti nei suoi nastri domestici. Saverio ha abbandonato la sua poltrona in similpelle marrone, ha appena aperto le tende della sua stanza e alla luce che vi filtra dentro si muove nello spazio alla ricerca di risposte al suo vagare.
In questo lavoro Leastupperbound scruta il buio che aveva assaporato in The Silent Bride e si mostra con pudore, i contorni sono ancora confusi dal pulviscolo che si intravede in controluce ma lo specchio è quasi nitido.
In domestic tapes Vol.II,  i suoni sembrano fluidi e lasciano intravedere increspature appena sotto la superficie, l'esperienza sensoriale è dilatata come un grido di Munch esorcizzato nella pratica del quotidiano e dallo scorrere del tempo, le note di piano ripartiscono in momenti più o meno intensi le sequenze domestiche. Si percepisce appena un malessere non dichiarato, fatto questa volta sì, di una solitudine ricercata e voluta dove nel silenzio che l'accompagna Leastupperbound cerca il modo dove rappresentarsi e manifestare la propria essenza.
Leastupperbound suona!


http://www.laverna.net/releases/Lav49.html

giovedì 15 dicembre 2011

Il passo del ritorno

Foto di ML


C’è un passo nella notte
Di quando camminavo solo
La porta era già aperta
Ed io tornavo a casa

C’è un passo nella notte
E tu aspettavi dentro,
Con quella porta aperta,
Che io tornassi a casa

C’è un passo nella notte
Tu dimmi che lo senti
Lì dietro quelle mura
Già pronta ad aspettarmi

Che, sai,  ci sono cose
nei passi della notte
nei passi dei ritorni
E nelle porte aperte

C’è un passo nella notte
Il passo di chi torna
Il passo di chi giace
O ama senza pace

C’è un passo di cemento
Il passo del ricordo
Il passo di chi scappa
E sfugge al suo giaciglio

C’è un passo di memoria
Sia breve o lunga
A chi importa
Il passo di quel luogo
In cui bruciava un rogo

C’è il passo del ritorno
Il passo di saturno
Il passo di mia madre
Che ferma sulle scale
Riflette sull’amore
Perduto sulla strada
Riflette sulla vita
Che mai del tutto aggrada

E’ il passo di mia madre
Il passo del ritorno
E’ il passo di quel giorno
Dove ho gridato amore
Dove ho perduto onore
E non c’è più il Signore

Alessandra Mr D'Agostino


Cerchiamo volti che leggano una frase, solo una, quella che sembra più significativa, chiediamo di registrarla con fotocamera, telefonino o altro e di inviare il file video a  acandeliere@yahoo.it

I files ricevuti saranno montati tutti su un video.



martedì 6 dicembre 2011

Quant'acqua

   La sconosciuta ( Fedele Tocci )


Quant’acqua! Un diluvio. Universale. E’ umido dappertutto. Sono arrugginito, irrigidito come un fil di ferro.
Brividi dentro. Tento con il te verde. Ma oggi è così, non c’è nulla, né libri, né dischi, né amore. Stanze vuote e finalmente silenzio. Piove e continua a piovere, solo un accenno di nebbia.
Solo un desiderio. Inconfessabile. E come tale rimarrà, desiderio e inconfessabile.

Prima dell’una mi trovavo in una piccola libreria sotto i portici, perdevo un po’ di tempo guardando distrattamente i nuovi arrivi quando è entrata una donna con cui ho scambiato uno sguardo veloce, inatteso e inaspettato, l’ho seguita con la coda dell’occhio facendo finta di leggiucchiare, passavo da un libro ad un altro senza però perderla di vista, dopo aver acquistato un libro, è uscita dicendomi ciao.

Eri tu?

Solo un bacio, per favore.

Quant’acqua! Un diluvio. 



domenica 13 novembre 2011

a light in the forest - adventures in the modern sounds







Diagonal diventa maggiorenne e festeggia con un progetto di notevole spessore dove l'innovazione e la ricerca dei suoni rappresentano le nuove traiettorie verso percorsi alternativi della musica moderna. Lo fa nel modo migliore, sia per la scelta della location, il Marca, che per gli artisti che si sono esibiti durante le serate.
Diagonal  può diventare con Flussi ed Interferenze uno dei pochi appuntamenti validi nel Sud per coloro che vogliono avventurarsi nelle pieghe e nelle sperimentazioni della musica contemporanea.

Attilio Novellino e Saverio Rosi ( Leastupperbound ) sono due giovani musicisti che hanno tenuto una straordinaria live performance, presentando in un set quasi improvvissato le linee principali del loro lavoro "reverse erosion", utilizzando al meglio il loro caravanserraglio di suoni. La loro esibizione è sembrata un viaggio nella memoria, in una emozione che si alimenta nel trascorrere del tempo e che non cede allo sgretolamento. Suoni come transiti sotterranei, inconsapevolmente allacciati ed espansi in terminazioni nervose creano fluidi che si lasciano catturare solo da cuori aperti. Spazi inesplorati in cui avventurarsi, oltre le mappe convenzionali. E i protagonisti principali di questi suoni mutanti sono proprio loro, Attilio e Saverio, che attraversano i confini sia mentali che strutturali con una libertà creativa totale dove i codici espressivi ed emotivi sono oppurtunamente miscelati. Il brano "trying evaporate " contiene field recording originali registrati durante il sisma che ha colpito l'Irpinia nell'80, è stato presentato per la prima volta ad Avellino nel 2010 nel corso della rassegna Flussi dove ha ottenuto un significativo premio. La loro performance si è conclusa con l'intervento degli Ahleuchistas, artist resident a Diagonal, mondi apparentemente differenti in rotta di collisione, che hanno generato un set irripetibile fatto di improvvisazione, drones e schizzi di elettricità che hanno saturato le sale del Marca di una catartica trance.

Attilio e Saverio hanno risposto ad alcune domande, via mail.

Come hai vissuto la tua performance live?
A. Ho vissuto un'esperienza molto particolare. 
Dialogare con musicisti dal background musicale estremamente diverso rispetto al mio e che hanno ascoltato, per la prima volta, la nostra musica solo pochi minuti prima di suonare con noi, è stato come correre sul ghiaccio a piedi nudi e con gli occhi bendati: aveva il fascino dell'azzardo, rischioso e  per questo molto gratificante.
Certamente un' esibizione coinvolgente ed emotivamente impegnativa.
La ricorderò con piacere sia da un punto di vista artistico, una performance free ed insolitamente rock per miei standars, che da quello umano, Shane e Ryan mi hanno fatto una gran bella impressione.  
S. Ho cercato di non concentrarmi eccessivamente su me stesso - che è un difetto frequente in chi ha un approccio musicale "classico" e si misura con gli altri soggetti coinvolti esclusivamente dal punto tecnico. Ho cercato di contribuire alla grana che via via si andava formando. A un certo punto ho lasciato che gli elementi messi in atto si sviluppassero  ed evolvessero autonomamente. A quel punto si è generata in me una sorta di trance.
  
Pensi che cambierà il tuo modo di fare musica o lo ritieni un esperimento unico?
A. E' stato un esperimento unico ed irripetibile per le modalità con le quali si è svolto, lo considero esaurito.

Il mio modo di fare musica certamente non cambierà drasticamente a seguito di questa esperienza, tuttavia non escludo che qualche suggestione nata al Marca possa riaffiorare prima o poi nei miei lavori, dal momento che  mi sento " una lastra fotografica impressionabile all'infinito", come diceva qualcuno prima di me. 
Sicuramente i live risentiranno di questa esperienza. 
S. Il mio modus operandi si è sempre basato sulla pratica dell'improvvisazione e della sperimentazione. quando faccio musica la mia attenzione è rivolta soprattutto ai materiali  di partenza:un ambiente, un timbro, una texture , alcune note scelte - sempre meno a dire il vero -. il risultato finale è sempre fuori da ogni mio controllo. capisco se funziona esclusivamente in base alla mia reazione emotiva.
nulla è cambiato e, quindi, tutto cambierà.

Quali sono i tuoi progetti futuri e con quali musicisti ti piacerebbe collaborare? 
A. Attendo la pubblicazione del mio nuovo disco solista, "Through Glass", che uscirà per Valeot Records tra febbraio e marzo 2012, mentre prima di fine anno saranno rilasciate due compilation a cui ho contribuito al fianco di ottimi artisti internazionali e di cui sono orgoglioso. Probabilmente in primavera vedrà la luce anche "Reverse Erosion" il disco che ho fatto con Saverio, ed entro la fine dell'anno spero di uscire con un lavoro costituito da un' unica traccia, il lavoro più propriamente ascrivibile al drone che io abbia mai fatto.
Poi, mi piacerebbe pensare ad un nuovo lavoro dei Sentimental Machines con qualche novità rispetto al passato, ne ho già parlato un po' con Saverio.Nel mio percorso artistico le collaborazioni hanno sempre avuto uno spazio importantissimo, le vivo con entusiasmo e non mi piace programmarle a tavolino.
Nella vita, fortunatamente, gli incontri non si possono programmare; il caso, la fortuna, l'istinto, l'intuito e qualcosa di ancora più sottile fanno si' che la nostra strada un giorno incroci quella di qualcun altro, favorendo la nascita di un rapporto. Perchè questo accada è necessario che ci siano almeno due entità a volerlo.
Penso che lo stesso avvenga anche nella musica. 
Ho rapporti con molti artisti italiani e stranieri che stimo e che sento vicini, con alcuni di questi mi e' già capitato di lavorare, con altri non l'ho ancora fatto perchè non si e' presentata l'opportunità, ma se si dovesse creare l'occasione in futuro, se scattasse la "scintilla" ne sarei ben felice. 
Sicuramente tutte le collaborazioni che ho portato avanti fino ad ora con altri artisti mi hanno arricchito, facendomi percepire il suono secondo prospettive inedite, inusuali o anche leggermente differenti dalla mia, regalando, ogni volta, nuove sfumature alla mia musica.
S. A inizio dicembre uscirà domestic tapes vol. II , il mio primo disco  solista ufficiale per laverna.net e per discreet records per quanto riguarda la release fisica. poi, col nuovo anno, reverse erosion con attilio per full spectrum rec. Spero che le macchine sentimentali si riaccendano presto perché credo sia un progetto formidabile e perché credo nelle persone che ne fanno parte. 
Per quanto riguarda i musicisti dico: Gabriele Panico - grande personalità dell'attuale scena elettronica italiana -, Sao Paulo Underground, il collettivo Supersilent, e una scoperta recente Tobias Lilja.

Il free download ha consentito a molte persone di accedere ad un pubblico ma ha un limite perchè con un clic si può andare avanti e l'ascolto diventa superficiale, si accumula materiale senza ascoltarlo con la dovuta attenzione, secondo te come si può ovviare? Quali direzioni intraprendere?
A. Il free download e' una modalità di accesso alla musica diretta, immediata, estremamente potente e di portata rivoluzionaria. Nel caso in cui venga praticato con raziocinio, assecondando una spinta "euristica" o, ancora meglio, a seguito di un'accorta riflessione e come corollario di una certa attività di ricerca artistico-culturale, non può che dare dei risultati ottimi in termini di arricchimento culturale. Risulta sterile se viene effettuato come semplice passatempo e senza alcun investimento di energie mentali.

Allo stesso modo, per orientarsi all'interno delle migliaia di cartelle scaricate e scegliere quali artisti ascoltare, occorre almeno un po' di passione, senza la quale il tutto si riduce ad un'attività meccanica simile alla raccolta compulsiva di figurine panini: "ce l'ho-mi manca!".
Non mi sento di condannare - tout court -neanche la pratica dell'ascolto rapido in rete e del fast-forward selvaggio.
Semplicemente e' una pratica che non ha nulla a che vedere con la riflessione, con l'ascolto reiterato, attento e contemplativo che si dedica ad un artista di cui si desidera cogliere l'essenza piu' profonda. E' solo un breve, distratto e rapido assaggio che permettere di farsi un'idea, seppur vaga, di cio' che si ascolta.
La paragonerei allo "zapping" che si fa saltando velocemente da un canale all'altro della tv, non tutto merita di essere approfondito, ma una volta trovato un programma che soddisfa le aspettative o desta, quantomeno, un certo di interesse, ci si deve soffermare necessariamente per capirlo.
Da un punto di vista etico non posso che condannare il free-download. E' lesivo e potenzialmente letale tanto per le labels che per gli artisti.
Il danno provocato aumenta maggiormente per le etichette e gli artisti indipendenti. Se un ragazzo conoscesse i sacrifici che ci sono dietro la stampa di un cd, gli investimenti che si fanno in termini di soldi, tempo, energie ed emozioni, capirebbe che, se veramente apprezza quella musica e vuole consentire all'artista di esprimersi ancora in futuro, deve necessariamente spendere qualche euro per portarsi a casa il suo disco. A pagare il prezzo maggiore sono gli artisti esordienti o poco conosciuti, poichè sempre meno etichette sono disposte ad investire su chi, pur avendo uno spessore artistico che la label riconosce, non puo' vantare un sicuro seguito in termini di vendite e quindi un ritorno economico. Molte labels sono costrette a chiudere, dopo poco tempo dalla loro nascita, perche' spendono piu' di quello che guadagnano.
C'e' chi intravede nel download a pagamento una possibile via d'uscita sostenibile per questo problema, io, pur non avendo nulla contro la distribuzione digitale della musica ed essendone un grande fruitore, spero che i cd si continuino a stampare ed a vendere anche in futuro.
Intravedo nella cultura dell'ascolto l'unico strumento in grado di preservare il patrimonio artistico di cui sono, e saranno sempre espressione, i musicisti e gli artisti del suono.
S. Il free dwld è un fenomeno incontrollabile. Tutto prima o poi diventa free e a nulla serve combatterlo,  è un segno del tempo e ha cambiato drasticamente il modo di fare e di ascoltare la musica. Personalmente ho smesso da tempo di riempire gli hd ma non posso riconoscere che soulseek, per esempio, mi ha aperto orizzonti musicale che mai avrei potuto esplorare in base alle mie finanze. Continuo comunque a comprare musica in qualsiasi formato, è da sempre per me grande motivo di eccitazione.

Diagonal è stato un appuntamento positivo ma non è possibile che sia l'unico, ci sono possibilità o è opportuno emigrare per chi vuole fare questo tipo di musica? anche gli spasulati si sono lamentati perchè non ci sono spazi, eppure fanno tutt'altro.
A. Proporre musica ambient-sperimentale e' già molto difficile in Italia, diventa quasi impossibile trovare spazi per esprimersi in una regione culturalmente arretrata, pigra e priva di contatti con l'esterno come la Calabria. Qui la gente e' abituata esclusivamente ai concerti di musica pop o rock nelle sue declinazioni piu' tradizionali, e, quando sente parlare di elettronica, rivolge immediatamente il suo pensiero alla dance music.
I nostri set sono molto distanti sia dagli uni che dall'altra e per vivere hanno bisogno di contesti particolari. Diagonal negli ultimi anni e' stata l'unica manifestazione in grado di recepire le istanze di cui siamo portatori, collocarle in un cartellone di spessore e proporle coraggiosamente alla città in contesti, a volte anche molto appropriati, penso all'ultima esperienza al museo Marca, ma anche a quella di qualche anno fa al Conservatorio, in quel caso la risposta del pubblico fu assolutamente sorprendente, negli altri casi invece decisamente scoraggiante.
Non registro nessun altro segnale di vita nella città di Catanzaro.
In Italia ci sono alcuni festival che sento molto vicini al nostro genere di musica, tra cui Flussi, a cui abbiamo partecipato nel 2010 e che quest'anno ha proposto un cartellone internazionale davvero di primo piano, e qualche altro localizzato per lo più al centro-nord, ma si fa una gran fatica a suonare e ad ottenere anche solo un rimborso spese.
Credo che in altri paesi ci siano condizioni migliori per fare musica e arte in generale, so per certo che gli artisti al Nord Europa sono giustamente sovvenzionati, vedendosi cosi' riconosciuto, anche dallo Stato, uno status che noi, qui, siamo costretti a portarci dietro con molta circospezione, come fosse qualcosa di cui vergognarsi.
Difficilmente potrò emigrare, mi piacerebbe però avere almeno la possibilità di fare qualche data all'estero.
S. Dietro questi eventi ci sono sempre persone e  la possibilità di suonare dipende dalla "sensibilità" di queste persone. In Italia la cultura di massa ha prodotto i risultati che sappiamo. Tutto è irrimediabilmente mainstream - che non significa che sia tutto da buttare! - e ogni tentativo di superamento dell'esistente viene bollato e confinato in una nicchia. In Calabria poi il tutto degenera e la questione si allarga per forza a considerazioni, sociali, antropologiche, culturali...
Emigrare? Beh il Nord Europa è un grande esempio di multiculturalismo: dal punto di vista artistico questa zona d'Europa ha consentito lo sviluppo di forme espressive innovative che, di conseguenza, hanno sviluppato nuove figure artistiche, nuovi pubblici e nuovi spazi di fruizione. Un modello.

http://www.youtube.com/watch?v=GKfcR1iStLw

lunedì 24 ottobre 2011

Leastupperbound & Un Vortice Di Bassa Pressione




I 2/3 dei Sentimental Machines, al Marca di Catanzaro, nel corso di Diagonal, daranno vita ad un set impro-noise, basato su materiale del loro nuovo lavoro, Reverse Erosion, rivisto per l'occasione in una performance live, pervasa da sonico furore. 
Leastupperbound & unvorticedibassapressione rappresentano l'espressione più avantgarde e sperimentale di fare e intendere la musica in terre inospitali e desolate come quelle di Calabria. Ed è proprio dalle contraddizioni di questi luoghi, in cui essi vivono, che nascono drones magmatici e oscuri che vengono illuminati da scariche elettriche mentre rintocchi di pianoforte e distese sinfoniche ricordano un romanticismo mai perduto ed una commovente nostalgia trattenuta a stento.

Alla fine del loro set i 2/3 incroceranno i loro strumenti con la band americana degli Ahleuchatistas in una jam session che ci piace pensare selvaggia e libera.



LEASTUPPERBOUND/UVDBP[2LAPTOP (It)] VS  AHLEUCHATISTAS[DRUMS & GUITAR (U.S.A.)]

FRIDAY 4TH NOVEMBER 2011
LIVE @ MARCA CZ


lunedì 10 ottobre 2011

Giorni di Alessandra MR D'Agostino






E' un libro importante, è pieno di sangue, di dolore, di amore, di malattia, di speranza, di solitudine, della vita, fatto col cuore, senza finzioni, nudo, come ci si può arrendere solo quando si diventa saggi e si è pronti a donarsi. Pagine con il luccicore agli angoli degli occhi, pagine coraggiose. Il ritmo è incalzante ed i colloqui veri, ci si immagina il volto dei personaggi e sembra di vederli in scena. Sullo sfondo una Milano intensa, che corre e non bada alla solitudine ed alla disperazione di chi ci vive dentro.
Alessandra si racconta:
Vengo dalla pubblicità ma, nel contempo, scrivo anche libri. E probabilmente è stata quest'ibridazione, già a monte, a farmi optare, per "Giorni", per una promozione a mezzo booktrailer
Il booktrailer, per chi, ancora, non sapesse, è una clip attraverso la quale si veicola la promozione di un libro, utilizzando un linguaggio prettamente cinematografico, multimediale.

Sento per "Giorniun amore nascita tutto intorno
Mi piaceva veicolare un'idea, una riflessione sulla vita che passa troppo celermente e più spesso inconsapevolmente, una vita che contiene tutto: amore, rabbia, solitudine, malattia, solidarietà, legame. E forse proprio questa è la parola cardine: legame. Perché i giorni non sono altro che cumuli di ore in successione intrise di accadimenti legati ad intrecci inaspettati o voluti. 
Nonostante gli scossoni quotidiani o improvvisi della vita, ognuno dovrebbe mantenere un certo grado di freddezza rispetto agli eventi, rispetto ai cambiamenti, questo per non sconvolgere la propria vita e quella di coloro che ci gravitano intorno. 

domenica 2 ottobre 2011

Claudia Zicari: La coperta, Premio Celeste 2011



Note sull'opera:
Coperta riflette sui condizionamenti che determinano la nostra identità, sull'ambivalenza del valore del nostro bagaglio culturale.
Ammirevole l'utilizzo del piombo, metallo duttile e malleabile, che viene liberato dalla sua natura pesante grazie all'abilità di ricamo dell'artista.

A qualcuno sarà venuto in mente Rosemary's baby ma quì non c'è nessun bambino, la coperta giace sul telaio della culla vuota, come un drappo lasciato ad impolverarsi, l'anticristo ha fatto in tempo a scappare e fare adepti, la coperta in piombo ricamata ha perso la sua naturale destinazione d'uso, il piombo è l'unico elemento che protegge dalle radiazioni, il virus ha espanso il suo contagio.
Non c'è salvezza che non passi dalla redenzione.

Claudia Zicari è finalista con questa opera al Premio Celeste 2011, Bologna.
Partecipa, inoltre, a Open Space 1 - La dimensione umana del contemporaneo,
8 ottobre - 6 novembre 2011
Galleria Nazionale di Cosenza - Palazzo Arnone

lunedì 12 settembre 2011

Snowbirds



Foto di ML


Snowbirds chiamano da queste parti quelli che emigrano al sud prima della stagione fredda. Uccelli di neve che percorrono miglia e miglia d’amore.
L’isolamento del luogo in cui mi trovo non è più solo geografico ma soprattutto mentale e culturale e da questa finisterrae dove si ascoltano radio turche e greche posso partire verso rotte immaginarie.
La luce e il fragore della natura riempiono il vuoto d’orizzonte di un presente ripudiato, soffocato da gratificazioni consumistiche e competizioni individuali.
La mia generazione poteva permettersi tutta la forza e la poesia necessarie perché non sentiva il futuro, libero, aperto davanti. Solo la leggerezza ci può aiutare a spiegare perché non è riuscita a sviluppare una sua cultura.
Nego l’accesso del mio cuore al ventre che mi ha generato, nascosto nel mezzo di un labirinto in cui vagare sperduto, con quel tanto di indifferenza che porta ad usare l’altro, smarrita ormai la strada. Non c’è disperazione persa ormai la speranza, nell’impossibilità di essere.
Sogni logorati dall’età ed infranti. Sogni della mia gioventù rimpiazzati dalla finta gioia diffusa da spot televisivi, sogni rappresentati da sarti alla moda e star dello spettacolo, sogni calpestati da quanti li hanno condivisi.
Il desiderio rivela l’uomo e diventa insaziabile generato dalla comodità violenta. L’agio e il compiacimento di se stessi diventano una sosta permanente dove trovare un ideale a buon mercato a cui aderire a lungo termine.
Obbligati a compiere gesti irreparabili, come animali d’istinto in situazioni inaspettate, verso accomodamenti di attività comandate.
Non c’è tempo per la paura.
Visioni differenti ora ci dividono e allontanano. E’ tutto un mistero e la situazione mai così confusa.
E’ paradossale ma il componimento tragico arriva sempre quando ritorna una apparente pace. Si noti la sottile e sotterranea schizofrenia.
Non posso cambiare.
I miei custodi sono due ex inquisitori benedettini, verranno al mio funerale carichi di malinconia.

mercoledì 31 agosto 2011

( C'è voluta la notte )



Memories Empire

Le cose trattate con genericità per il mio essere inconsapevole prima e per paura di affrontarle poi si rivelano prepotentemente, avviluppando l’anima in una nebulosa di dolore di cui non si riesce ad intravederne il confine.
La luce turba e deborda in riflessi mettendo in fuga le ombre nere e l’orda selvaggia dell’infanzia.
1° quadro - Del tornare in un luogo e cercare nei ricordi di chi ci ha preceduto.
Satellite in viaggio nel tempo alle prese con storie dolenti. Mi sento nessuno e so di esistere solo guardando la mia interiorità che inaridisce.
2° quadro - Della convinzione malsana di poter capire le complessità della vita e di dominarla. Del desiderio di darle un senso e di questo inganno che ci porta alla follia e alla morte.
L’atmosfera del paese agisce sugli elementi instabili della mia personalità, mi rifugio in una sorta di identificazione con ciò che mi circonda. Guardavo fuori dalla finestra, era tutto bianco. 
 
3° quadro - Dell’avvertire ciò che può avere un senso ed un significato come un raccontare in modo conveniente l’ambiguità della realtà.
Amore chiuso, dissolto in una implosione.
Mi fermo, sospiro e chiudo gli occhi, in quel momento ricordo. Come animali d’istinto in situazioni inaspettate.
4° quadro - Dell’impossibilità di capire se si conta per qualcuno.
In fondo alla strada che attraversa il paese, c’era una casa antica, le giornate avevano il profumo che il vento, a seconda delle stagioni, portava dai campi e la vita era semplice.
Mi sento svenire. C’è voluta la notte.

domenica 14 agosto 2011

Le belle estati

Foto di ML


Anastasia ha detto che la mia è stata un’apparizione, in quanto lei non sapeva nulla della mia esistenza, fino a quando non mi sono presentato un mattino assolato di maggio alla porta della casa di sua madre. Mia cugina. Apparentemente non c’è una causa precisa per questa mia apparizione dopo venti anni, tranne che a gennaio passato era morto mio padre. Zio della mia cugina. Apparentemente anche questa non è una ragione valida. In questo paese che domina la valle del Neto non ci sono nato, ma le mie ossa vengono dalla rupe su cui questo paese è stato edificato. Delle serre, delle colline e delle vigne circostanti è impastata la mia carne. Ma nonostante tutto ogni volta che ci ritorno mi chiedo: “ ma che ci faccio qui?”.
Ma che ci faccio qui? In questo paese ho ballato il tempo delle estati, una decina di giri della bella stagione, a casa dei nonni, in giro per terre e sentieri con Martino. Dopo tanti anni, è tutto cambiato, il paese è sempre lo stesso ma sono cambiate le dimensioni, ora si rivelano più piccole e alla gente devo spiegare a chi appartengo. I nonni sono morti e Martino vive e lavora a Roma, di coloro con cui andavo in giro non c’è rimasto nessuno. La casa dei nonni era antica e molto grande, costruita su uno scoglio, scavandolo erano stati ricavati anche la cantina, con botti enormi, e dei magazzini per il grano. Alla loro morte, gli eredi che se la disputavano erano tanti, per cui si è deciso di venderla. Il carabiniere che l’ha acquistata ha chiamato le ruspe e l’ha rasa al suolo, livellandola alla base della strada. Non c’è traccia neanche dello scoglio.
Non passo più per quella strada, il fastidio è tanto nel non vedere neanche le rovine di quella casa che mi avrebbero restituito qualcosa delle belle estati. Al suo posto c’è una casa anonima, pretenziosa e con tutti i confort, ma che non dice niente a nessuno.
Sopravvissuto alle belle estati, ogni volta che ritorno, ripercorro le strade del paese per non perdere di vista e non dimenticare le spensierate belle stagioni di una volta, ma ciò nonostante continuo a ripetermi:” Che ci faccio qui?”

venerdì 5 agosto 2011

Live in Archiaro: Phill Niblock & Katherine Liberovskaya

















Ad Archiaro la magia è cosa che riguarda l'umano, il miracolo si ripete ed il rito si perpetua nell'armonia che regna. Archiaro vive grazie all'amore, alla passione e all'essenziale sogno di Tommaso Cosco e Fernanda & family, sostenuti da quanti almeno una volta sono stati in questo luogo liberato sulle pendici della Sila.
Il guru della musica avant-garde contemporanea Phill Niblock, creatore di Experimental Intermediacon l'artista visuale Katherine Liberovskaya, il 30 luglio, hanno dato luogo ad una delle performance più emozionanti che ci è capitato di ascoltare e vedere. Bisognerebbe inventare un nuovo linguaggio per spiegare le sensazioni, gli umori e le emozioni che tale situazione ha saputo generare. Per la gioia dei privilegiati che sono accorsi una installazione di Katherine Liberonskaya nella stanza degli attrezzi ed una proiezione di foto macro e video di Phill Niblock hanno aperto e chiuso la splendida performance live dei due artisti. Un unicum splendidamente targato Live in Archiaro.

martedì 2 agosto 2011

enfants perdus: velma


Foto di ML

Dio, com'è tutto oscuro qui e silente/ Non v'è oltre me chi viva in questo vuoto...
( Fidelio di Beethoven )


giovedì 21 luglio 2011

un vortice di bassa pressione




" Un vortice di bassa pressione is a project by Attilio Novellino (born in Catanzaro in 1983) in which guitar loops, samples, electronic filtering, field recordings and piano melodies are used to build dreamy and melancholy soundscapes, to draw floating layers of material that decomposes slowly, to launch dronic textures that become noises.
Reflective and descriptive ambient music, streaked with misty romanticism, characterized by a pronounced emotional side that combines post-industrial visions, classicist glows, pictures and memories into static electricity in turmoil.
He has performed at festivals and art events such Flussi and Diagonal Jazz/Diagonal Visual."

Attilio Novellino rappresenta una delle proposte più affascinanti del movimentato e affollato panorama nazionale, è un vero alchimista del suono e appartiene a quella genia di musicisti che hanno un rapporto continuo ed intenso con il proprio mezzo espressivo. Il suono sviluppa un proprio percorso e si espande attraverso gli strumenti utilizzati, occupa lo spazio e diventa memoria dissolvendosi in un lirismo riscoperto.

Relaises:
anonymous said | Inglorious Ocean, 2009
underwater noises - Ephre Imprint/The Lost Children, 2010
marco lucchi | some perfect curtains | orchestra eclettica e sincretista
raffaello russo | onda drops vol 2 | onda rock webzine
massimo croce | arte nel rumore vol 2 | ozky e-sound
alessio mecozzi | hush noise | inglorious ocean

Press:

|Blow Up| # 146/147
Meno granulare e piu’ votata all’ambient l’opera di Attilio Novellino aka Un vortice di bassa pressione per chi si lasci affascinare da variazione imprecettibili, strati di materia che lentamente decompone, bagliori classicisti a contatto con poesia post-industriale(Labradford?).
|Enrico Veronese|


|Rockerilla| # 352
Inglorious Ocean è spazio profondo nel quale convivono le numerose anime silenziosamente inquiete dell’universo ambient. Questo è luogo di ritrovo per chi si dedica alla cultura dell’animo e lo fa con l’unico mezzo possibile, il suono. Attilio Novellino è una di queste anime, una presenza eterea che decide di farsi vedere assumendo le fattezze trasparenti di “Un Vortice di Bassa Pressione”. I colori usati per descrivere questo racconto firmato da un anonimo sono accuratamente scelti tra quelli che donano fascino ed irrealtà ad un inverno regolato dalla Bassa Pressione: sono lente divagazioni temporali che, trasformate nel suono attraversato da un pianoforte, diventano poesia.
|Mirco Salvadori|

Christos Garbidakis|Dergar| talking about “why not”
[...]Yes, your song is a beauty, classical! It is music that it is not only ambient but music that make you numb, demanding and in deed achieving all your presence with its quality and strength… i remember this happening to me very rarely (eg. with some live performances of schubert’s quartets)[...]



http://unvorticedibassapressione.wordpress.com/
http://soundcloud.com/uvdbp
http://it.myspace.com/unvorticedibassapressione

domenica 17 luglio 2011

martedì 12 luglio 2011

Laverna.net: quiet area




Sembra di trovarsi veramente in un'area quieta e liberata, a chi entra in contatto, anche per solo un attimo, con quelli di Laverna. Ciò che colpisce è l'amore e la passione insieme ad una disponibilità discreta e ad una grande professionalità.
Laverna è la più importante net label nazionale nel campo della produzione artistica di un suono che va dall'elettronica all'ambient al noise.
La circolazione libera della musica rappresenta un aspetto innegabile della libertà di ciascuno ed un elemento decisivo della crescita culturale e della diffusione di conoscenza della produzione artistica.  Laverna.net è parte della comunità randagia che progetta musica sotterranea e sperimenta idee e sonorità per le nostre liberazioni. E' un canale aperto di diffusione.
Basta sfogliare il suo catalogo per capirlo: Gigi Masin, Enrico Coniglio, Molven, The Infant T(h)ree, Emanuele Errante, Stella Polanski ed altri. Tutti in free download!
 
Un esperimento molto ben pensato e riuscito di cui si può ascoltare il sonoro in  Lavmix08 è stato, appunto, Quiet Area, un progetto di Enrico e Francesca Coniglio, ispirato da "Quiet Voices", un evento a  cui i due artisti hanno partecipato in occasione del the BIG CHILL festival, agosto 2010, Eastnor Castle, Herefordshire, UK.
Quiet Area è un format modulabile pensato come site specific, un evento multimediale promosso da Laverna.net che mette al centro della scena il pubblico e suggerisce particolari modalità di partecipazione.
Il pubblico di Quiet Area è invitato a distendersi sul pavimento (su materassini ad esempio) e fruire l'evento in posizione supina: i visuals vengono infatti proiettati sul soffitto della location.

Quiet Area è un evento pensato per il coinvolgimento emotivo del pubblico, per il rilassamento, dalla meditazione al mental-travelling.


L'evento può comunque essere fruito dal partecipante in tutta libertà e con diversi gradi di attenzione.

Quiet Area è un'evento situazionista, che non ha un canovaccio da seguire se non quello definito dallo stesso susseguirsi degli artisti che in esso performano, proponendo musica, video, danza, reading e altre forme d'espressione artistica.

Hanno partecipato i musicisti: Enrico Coniglio, Infant Too, Massimo Liverani, Ennio Mazzon e Molven;
le danzatrici: Marta Plevani e Sara Chiostergi; i video artisti: Francesca Coniglio, Donato Gagliano, Silvia Berton, Alberto Mandelli e BNTMRC77.

lunedì 4 luglio 2011

Cristina Pullano: operette mUrali




Cristina Pullano - Untitled


Cristina Pullano - Untitled ( particolare )

Cristina Pullano

Cristina Pullano


Cristina Pullano sembra rappresentare con Untitled, in mostra a Reggio Calabria, presso i padiglioni della Biennale riservati alla Regione Calabria, il peregrinare dello sguardo in cerca di un appiglio dove approdare e riconoscere, nell'uso consapevole del quotidiano, un mezzo dove l'oggetto si fonde con il testimone. Una arte popolare dove gli oggetti rivivono nella giusta dimensione in base ad un processo e ad un percorso iniziatico con una forte connotazione simbolica che l'artista ha compiuto prima dello spettatore. Una tela che può passare inosservata solo allo sguardo superficiale e pregiudiziale poichè richiede e pretende un tempo. Rimanere nel tempo come prendersi cura, salvaguardare e proteggere le cose della vita. L'artista utilizza una volgare tempera e colla, sovrapposte strato su strato, mostrando una grande sensibilità materica, con l'uso di bisturi e lame scolpisce e con la carta vetrata leviga e toglie il grezzo per rivelare infine l'anima delle cose. A seconda da quale lato si guarda Untitled, il bianco si riempie di luce che resiste all'ombra che incombe e ne prende il sopravvento rivelando la sua consistenza. Il costrutto per via della legge di trasformazione sembra sfumare, come polverizzato da una esplosione al rallentatore.

Cristina Pullano nel corso di una conversazione e di uno scambio di e-mail si è voluta  raccontare nel seguente modo.
" Lo dico subito: la mia partecipazione alla 54^ Edizione della Biennale di Venezia - Padiglione Calabria, intendiamoci - è un bluff con cui personalmente tasto il polso dello stato dell'arte in Italia. Non si può dire ch'io abbia all'attivo una produzione pittorica continuativa eppure, quando ho accolto l'invito a partecipare alle Selezioni, stranamente nessuno si è posto il problema al posto mio (mi si scusi lo scioglilingua) e, dai pochi a cui ne ho raccontato l'esito, non ho ricevuto le polemiche che continuano a caratterizzare la "Edizione di Sgarbi", quelle che ancora echeggiano per tutta la penisola. Forse per quieto vivere, tutt'al più sono stata invitata a non fare la finta modesta (parte che credo reciterei malissimo), e qualcuno mi ha detto che il lieto evento potrebbe essere un ottimo pretesto per ricominciare. Mi chiedo: ricominciare cosa? Da dove? 

Faccio una veloce retrospettiva di me stessa, e mi accorgo che di certo è esistito un inizio, eppure non ancora la fine. Per lo meno non una soltanto. Nella mia testa continuano semplicemente a esistere infinite variazioni sul tema, i cambi di itinerario, gli approdi e le nuove rotte da disegnare. Fondamentalmente in Accademia sono partita da un foglio d'imballaggio e ho finito con un video per Tesi, dopo brevi incursioni in altri linguaggi.
Quando dipingevo sistematicamente (e annoiandomi non poco), intendevo usare il bianco più per questioni opportunistiche e per pigrizia che per etica. Dopo sono riuscita ad affezionarmi alla tempera, quella densa, volgare, e ho ricordato che il bianco è pur sempre tutti-i-colori. Poi la scelta del figurativo si è fatta ricerca di oggetti da sottrarre all'aggressione dei soliti oblii quotidiani, e volevo che quelle stesse cose "sbrinassero" dal supporto per s-materializzarsi sulla retina paziente.

Vorrei dire a chi passa e (forse) si ferma, che continuo a non saper fare quello che faccio. Lo ammetto candidamente, e non per questioni di finta modestia, sottolineo.
Semplicemente, per me l'Ombra e la Luce dovrebbero essere al servizio di una ritrovata meritocrazia dello sguardo, ma per adesso si registrano i 'soliti' ritardi in attesa della inaugurazione reggina della famigerata 54^ Edizione.

Cristina Pullano vive e lavora a Catanzaro.

http://soundcloud.com/cristinapullano 
http://www.myspace.com/crisidemus