giovedì 26 gennaio 2012

U TURN – Inversione di corsia



Foto di Alessandra Mr D'Agostino



Il mondo sta attraversando una fase nuova della sua evoluzione, i mutamenti sono sempre più veloci e gli schemi lineari e convenzionali non rispondono più a quelle che sono le nuove forme di comunicazione e di conoscenza. Nell’era dell’informazione si parla di evoluzione e anche se sono sempre le avanguardie quelle che indicano la via, spetta a tutti gli esseri umani la responsabilità di riscrivere la grammatica del proprio vivere. La globalizzazione ha paradossalmente portato alla personalizzazione delle esperienze vitali e mai come ora si sono amplificate le capacità di scelte e la possibilità di intervenire sulle proprie identità attraverso una contaminazione dei generi che fa spostare sempre più in là le linee di confine. Le nuove forme di tecnologia stanno creando spazi e possibilità a cui bisogna fare riferimento e una conoscenza che si basa sull’esperienza diretta.
Adeguare la tecnologia alla propria sensibilità, in una reinterpretazione della realtà che tenga conto della creatività e dell’istinto. Il gioco sarà spostato sulla comunicazione e in una società molteplice essa tenderà a raggiungere il proprio target non più in una progressione lineare ma come in un sistema caotico dove l’intuizione e la creatività risulteranno sempre più importanti. Nuove idee, linguaggi, colori, suoni avanzano da ogni parte del mondo e danno luogo ad una cross culture, che assorbe ed esalta le differenze. Città come spazio in cui si incontrano identità diverse. In questo senso l’arte, il suono, il valore rituale della musica, che sfugge alla razionalità per la sua ambiguità semantica, ci offre la possibilità di andare oltre. Di valicare le nostre linee di confine per poi ricostruirle altrove spinte dal desiderio e dalle necessità.
Le resistenze in atto appartengono a quanti abituati ad analizzare ogni cosa con la logica, formati dal pensiero del novecento, nell’illusione di poter determinare la trasformazione del mondo, non riescono a capire i mutamenti in atto, appesantiti da sovrastrutture rigide e pesanti, si trincerano in un banale conformismo, ripiegati su se stessi in una difesa di privilegi illusori, sprofondando sempre di più in un’impotenza critica.
Paradossalmente la vecchia cultura propone sempre per prima nuove sperimentazioni ma è sempre l’ultima a comprenderne il significato.
Una cultura statica pronta ad autocelebrarsi in manifestazioni dall’unico aspetto folkloristico, una cultura ancorata e ferma sulle proprie radici, incapace di spiccare un salto evolutivo e di guardare alla propria storia come un trampolino di lancio per andare più il là, incontro a nuovi linguaggi espressivi.
E’ importante e necessario creare poli culturali capace di dialogare in modo creativo tra di loro e con le realtà presenti all'interno e all'esterno del territorio.
E’ necessario superare una politica culturale legata solo alla logica degli eventi e delle megaproduzioni televisive.
Un progetto culturale strutturato in modo da lasciare tracce evidenti di un radicamento con il territorio, così come è stato nel passato a maggior ragione oggi, dove l’industria culturale è il settore in maggior crescita, è necessario adoperarsi per fare in modo che la risorsa culturale riesca a focalizzare una serie di azioni imprenditoriali e sociali, come l’artigianato locale, una agricoltura finalmente biologica, il miglioramento e lo sviluppo di un turismo eco-sostenibile, per la promozione, lo sviluppo di un territorio e per il rilancio dell'occupazione. La grave crisi economica, finanziaria e sociale che stiamo vivendo è una crisi strutturale che impone nuovi modelli ed una sfida che solo un individuo nuovo, con un elevato grado di consapevolezza, può accettare con la certezza di vincerla.
In Calabria sono presenti compagnie teatrali note a livello nazionale e musicisti apprezzati, associazioni culturali ed energie che potrebbero lavorare per tutto l’anno a progetti, laboratori e interventi di grande rilevanza sociale di cui ne beneficerebbe l’intera collettività.
Un modello di vita sostenibile dove al centro, come unico protagonista ci sia finalmente l'uomo e la valorizzazione di tutte le risorse umane e non il mercato ed una economia virtuale, per un’industria della condivisione delle esperienze, basata sulle risorse sociali, naturali, culturali e artistiche, dove non si producono solo beni ma soprattutto emozioni.
Questa è una sfida che ci viene dall'evoluzione antropologica a cui non si può non rispondere, ritrovando un dialogo poetico dimenticato.





lunedì 16 gennaio 2012

A Weird Sound




Foto di Cristina Pullano aka C-Side



E’ un sound felice quello che circola ai margini delle feste di piazza nei paesi di Calabria, è un suono evocativo, quello che erompe dalle periferie dell’impero. Transiti sotterranei e inconsapevolmente allacciati ed espansi in terminazioni nervose creano fluidi che si lasciano catturare da cuori aperti.
Spazi inesplorati in cui avventurarsi, oltre le mappe convenzionali. Le reti informatiche offrono grandi possibilità allo sviluppo di nuove attività progettuali. L’accesso al linguaggio della rete è una forma di conoscenza indispensabile e nello slittamento graduale da una società di massa ad una società molteplice la creatività e l’immaginazione integrati con i nuovi linguaggi espressivi sono divenuti sempre più importanti.
Logic, Ableton, Max5/MSP, Cubase sono solo alcuni dei software più utilizzati che permettono di installare sul proprio computer un vero e proprio studio di registrazione, dotato di tutto il necessario per creare e produrre la propria musica. Con un computer e i più svariati strumenti musicali, chitarre, tastiere, campane, melodie, cimbali, congas, fisarmoniche, armonium, pezzi di ferro amplificati, strumenti acustici tradizionali, strumenti a fiato orientali, tamburi, toys pianini e quant’altro si può dare libero sfogo alla propria creatività suonando e producendo la propria musica.
Da ogni parte del mondo si assiste ad uno dei pochi modi di autentica e paritaria globalizzazione,
un flusso continuo di stimoli, suggestioni, idee ed espressioni e il bisogno collettivo diventa sempre più quello di confrontarli, condividerli, incrociarli nella cross & glocal culture. Artisti che si scambiano e condividono files musicali su cui lavorare a migliaia di chilometri di distanza, un via vai di files  che vanno e vengono e ciascuno aggiunge uno strumento, una nota, un riff, una immagine, una sensazione.  E’ un modo stimolante e sensibile, dove emerge il tema della compatibilità tra culture di qualsiasi provenienza e contenuto.
E' una comunità randagia che progetta musica sotterranea e sperimenta idee e sonorità per le nostre liberazioni.
Esistono piccole etichette indipendenti di cd-r che vengono stampati e masterizzati sui computers di casa. TheDiscreetRecords. Home recording. Esistono net label che fungono da catalizzatori come la veneziana Laverna che  è la più importante net label nazionale nel campo della produzione artistica di un suono che va dall'elettronica all'ambient al noise e che ha dato dignità con le sue produzioni ad artisti calabresi.
Le notizie circolano in rete e la musica si può scaricare gratis solo per qualche song, invece i cd-r, con artwork sempre più raffinati, si possono richiedere direttamente all'artista o sul sito dell'etichetta. Il costo è molto basso, non esistono tasse, siae e altri balzelli e neanche la possibilità di lucrare sulla creatività degli altri. Il prezzo dei cd-r serve essenzialmente per coprire i costi, che anche se minimi, ci sono. La cosa importante è in una sorta di condivisione nel far conoscere la propria musica senza abboccare al culto della personalità creata artificiosamente dalle major discografiche, che creano con azioni di marketing cantanti, gruppi musicali, bands come fantocci destinati a scomparire appena cambiano le tendenze.
Enfants Perdus, Leastupperbound, Attilio Novellino, Sentimental Machines, Cristina Pullano sono solo alcuni dei musicisti che si aggirano per le contrade di Calabria, Diagonal e Archiaro, due momenti di alto interesse e grande qualità che hanno saputo in questi anni anticipare ed offrire una ribalta ai suoni che sembrano strani, ma è solo musica che trae la propria origine dallo spirito dei luoghi, dai suoni e dai rumori delle nostre città, dal vento che si insinua tra i vicoli dei nostri paesini.
La musica è varia come gli strumenti che vengono utilizzati, musica libera, organica che suona acustica ed elettrica allo stesso tempo. E’ il mood ad essere particolare, l’ambiente e lo spazio che essa riempie, è una musica che ha con la canzone popolare calabrese e con la tarantella molto in comune, basta pensare alla reiteratività dei ritmi e dei suoni che sfociano in trances ipnotiche che rimandano alla magia delle nostre tradizioni. E' un suono strano che si mescola con il songwriting popolare di alcuni autori, con il post-folk e la musica improvvisata, che scorre come un fluido, influenzato dal momento, fino a trasformarsi in un autentic wall of sound. Non è importante identificare il genere e definirlo. Se è rock, jazz, free folk, musica acida, improvvisata, musica magica, rituale, poco importa quello che conta è lo spirito che vi si respira e che lega tra di loro questi musicisti, che non di rado si incontrano in qualche sperduto paese calabrese e che suonano insieme per il gusto e per il piacere di farlo.
Una magnifica blessing music “ perché le cose noi le trasformiamo……appena riconosciute noi ne facciamo specchio della nostra sostanza”. Rainer M. Rilke