lunedì 29 novembre 2021

uno strano mondo

 


Dio promette la vita eterna”

disse Eldritch

Io posso fare di meglio.

Organizzo un business e lo metto in commercio”

Ph.K.Dick “ Le tre stimmate di Palmer Eldritch”


Il blackout dei social del 4 ottobre scorso sembra non aver generato riflessioni sul tipo di vita e sulla maniera del nostro vivere quotidiano, su quello che siamo diventati e su quello che saremmo potuto essere.

Dopo la momentanea interruzione tutto è tornato come prima, siamo tornati a sghignazzare, a postare banalità, foto e porn food, cuoricini e like, nessuno che ha aperto la finestra per guardare il cielo stellato o ad ascoltare i rumori di fuori o la pioggia che cadeva, il rincoglionimento non lo prevede, ormai è completo e totale e la deriva verso il nulla graduale ed inevitabile.

L'apocalisse non avviene di colpo ma è un lungo e graduale inabissamento verso l'inumano. Viviamo in un'epoca cinica, di sterilità culturale e politica, dove non c'è un modello alternativo, il capitalismo ha occupato tutto il pensabile colonizzando persino i sogni delle persone.

Dalle società disciplinari studiate da Foucault siamo arrivati alle società di controllo profetizzate da Burroughs, un controllo che non deve essere totale in modo da dare l'illusione di una libertà, in modo da creare un equilibrio che serve ad impedire forme di dissenso che possono divenire pericolose, e qui entrano in gioco le forme di comunicazione ed i mass media, servi volontari, in primis la TV che da strumento pedagogico degli inizi si è trasformata in un'arma di distrazione di massa. L'uomo come consumatore, che non ha altra ideologia se non quella del consumo, un sistema che non ammette altro e dietro un'apparente libertà, magnanimamente concessa, si nasconde una volontà di omologazione. Un condizionamento collettivo che si basa anche sulla distruzione della scuola pubblica, riducendola solo ad un semplice inserimento professionale, una persona ignorante ha un orizzonte limitato e mediocri preoccupazioni. L'accesso alla conoscenza diventa sempre più elitario. Gli studenti che si riconoscono nella sigla UDS Basilicata hanno ragione a volere una scuola nuova, che un'altra scuola è possibile ma intanto evidenziano che è possibile partecipare all'assemblea pubblica solo muniti di green pass, questo mentre nella maggior parte delle scuole ed atenei italiani gli studenti entrano in massa senza esibire il lasciapassare verde. La cultura occidentale fin dai tempi di Omero si basa sull'affermazione del coraggio individuale per difendere la propria libertà. Dove è finito il pensiero critico, proprio degli studenti, quel pensiero critico che serve a smontare la narrazione dell'unicità del mondo? Una bella assemblea aperta a tutti in una piazza o parco cittadino sarebbe stata una valida alternativa ed un segnale forte contro il sistema che li vuole sudditi e non cittadini. A loro vorrei dedicare queste parole di P P Pasolini “ Io profetizzo l'epoca in cui il nuovo potere utilizzerà le vostre parole libertarie per creare un potere omologato, per creare una nuova inquisizione, per stritolare i vostri diritti, per creare un nuovo atroce conformismo e i suoi chierici saranno chierici di sinistra”.

E' in atto una grande trasformazione che coinvolge tutti, il capitale disloca la produzione in paesi a basso costo di manodopera, acquista e assembla prodotti da mettere sul mercato, è un capitalismo di servizi. Le linee di produzione in Italia stanno scomparendo, ci siamo giocati il settore dell'automotive, eppure nei primi anni '90 eravamo il 5° paese industrializzato del mondo ( il patto del Quirinale di cui nessuno parla rischia di consegnarci nella morsa francese ), il ceto medio è continuamente tartassato e non ha più quella forza politica che aveva negli anni passati, distaccato e stravaccato sui divani, in ostaggio, a cui viene impedita la partecipazione e la condivisione se non sui social. I partiti di sinistra ed i sindacati sono stati incorporati nel sistema, Landini non può lamentarsi delle politiche del governo e poi non fare nulla sulle politiche del lavoro e della discriminazione sociale, sul rispetto della Costituzione. All'ultimo G20 Draghi ci regala una frase rivelatrice: stiamo disegnando un mondo nuovo.

Lo scontro tra detournement e incorporazione ha esaurito il suo corso, una cultura che fa fatica ad appropriarsi del concetto di futuro poiché il pensiero dominante ha preventivamente modellato e programmato desideri e speranze. Le parole “alternativo e indipendente” non rappresentano più qualcosa di estraneo alla cultura ufficiale ma sono gli aspetti dominanti del mainstream.

Kurt Cobain ha espresso la rabbia e l'avvilimento di una generazione alla fine della storia, sapeva di essere solo un ingranaggio dello spettacolo e che ogni suo gesto sarebbe stato uno stereotipo, un modello di comportamento convenzionale, in un mondo in cui le innovazioni stilistiche non sono più possibili, in un mondo dove si continuano ad imitare stili morti, dove anche il successo diventa un fallimento perché sei diventato carne di cui si ciba il sistema. La morte di Cobain rappresenta la sconfitta definitiva di quelle istanze utopiche sovversive del rock. L'ultimo uomo nitzschiano il cui eccesso di autoconsapevolezza condanna alla decadenza e all'indebolimento.

Il capitalista è egoista!!! 

Articolo apparso sul numero di novembre di Affiches, rivista di Radio Vulture




sabato 6 novembre 2021

Cinguettii

 


<A Trieste sono state vietate le manifestazioni di piazza fino al 31/12 per evitare un aumento dei contagi, e qui mi ritorna uno slogan del '77 “ una risata vi seppellirà”.

<Al G20, per parlare della transizione ecologica Joe Biden attraversa Roma su una Cadillac One che pesa tra le 7 e le 9 tonnellate, 8mila di cilindrata, consumo stimato 1,5 litri al Km, scortato da altre 84 auto. E' credibile? 

< Secondo Biden la sconfitta in Virginia non è dipesa dal calo di fiducia nei suoi confronti ma dal fatto che i defunti erano impegnati con Halloween.

<Al G20 Draghi dice che è aumentato la connessione tra finanza e sanità per fronteggiare “ i prossimi inevitabili drammi sanitari”.Cioè?

<Luca Telese “ Ecco la bomba del British Medical Journal, ripresa da Le Figaro: Il gruppo Ventavia, incaricato di Pfizer di valutare l'efficacia del suo vaccino, ha falsificato dati e fornito un monitoraggio ritardato degli effetti collaterali. Orrore.”

<Trascorse ormai 24 ore nessun media mainstream europeo ha ripreso la notizia che proviene da una delle riviste scientifiche più autorevoli del mondo.

<Pfizergate? Sorpresi? L'autorizzazione a qualcosa che garantirà un introito di decine di miliardi ad una azienda dipende da uno studio organizzato dalla stessa azienda. Incredibile pensare che i dati possano essere accomodati, no?

 

<Un mio amico lo ha fatto per 21 minuti ed è morto!!!

<San Pregliasco, ha fornito un alibi ad almeno il 70/80 % degli italiani.

<Crisanti: Il gioco ipocrita sul Pass ha incartato il governo, la protezione dura 6 mesi. Cioè ha ragione Crisanti....pensa come state messi cari ebeti del greenpass.

< L'aggressore omofobo di Ferrara è un immigrato: "ho reagito alle frasi razziste della coppia gay".



 

mercoledì 27 ottobre 2021

Intervento al Senato del 7 ottobre 2021

 

Mi soffermerò soltanto su due punti, che vorrei portare all’attenzione dei parlamentari che dovranno votare sulla conversione in legge del decreto.
Il primo è l’evidente – sottolineo evidente – contraddittorietà del decreto in questione. Voi sapete che il governo con un apposito decreto-legge, detto di “scudo penale”, n.44 del 2021, ora convertito in legge, si è esentato da ogni responsabilità per i danni prodotti dai vaccini. Quanto gravi possano essere questi danni risulta dal fatto che l’art.3 del decreto menziona esplicitamente gli art.589 e 590 del codice penale, che si riferiscono all’omicidio colposo e alle lesioni colpose.
Come autorevoli giuristi hanno notato, lo Stato non si sente di assumere la responsabilità per un vaccino che non ha terminato la fase di sperimentazione e tuttavia, al tempo stesso, cerca di costringere con ogni mezzo i cittadini a vaccinarsi, escludendoli altrimenti dalla vita sociale e, ora, con il nuovo decreto che siete chiamati a votare, privandoli persino della possibilità di lavorare.
È possibile immaginare una situazione giuridicamente e moralmente più abnorme? Come può lo Stato accusare di irresponsabilità chi sceglie di non vaccinarsi, quando è lo stesso Stato che per primo declina formalmente ogni responsabilità in merito alle possibili gravi conseguenze – ricordate la menzione degli art.589 e 590 del codice penale del vaccino?
Vorrei che i parlamentari riflettessero su questa contraddizione che configura a mio avviso una vera e propria mostruosità giuridica.

Il secondo punto sul quale vorrei attirare la vostra attenzione non riguarda il problema medico del vaccino, ma quello politico del Greenpass, che non deve essere confuso con quello (abbiamo fatto in passato vaccini di ogni tipo, senza essere obbligati a esibire un certificato per ogni nostro movimento). È stato detto da scienziati e medici che il Greenpass non ha in sé alcun significato medico, ma serve a obbligare la gente a vaccinarsi. Io credo invece che si possa e si debba affermare anche il contrario, e cioè che il vaccino sia in realtà un mezzo per costringere la gente ad avere un Greenpass, cioè un dispositivo che permette di controllare e tracciare in misura che non ha precedenti i loro movimenti.
I politologi sanno da tempo che le nostre società sono passate dal modello che si usava chiamare “società di disciplina” a quello delle “società di controllo”, fondate su un controllo digitale virtualmente illimitato dei comportamenti individuali, che divengono così quantificabili in un algoritmo. Ci stiamo ormai abituando a questi dispositivi di controllo – ma fino a che punto siamo disposti ad accettare che questo controllo si spinga? È possibile che i cittadini di una società che si pretenda democratica si trovino in una situazione peggiore di quella dei cittadini dell’Unione sovietica di Stalin? Voi sapete che i cittadini sovietici erano tenuti a esibire una “propiska” per spostarsi da una paese all’altro, ma noi dobbiamo farlo anche per andare al cinema o al ristorante – e ora, cosa ben più grave, per recarci sul luogo di lavoro. E come è possibile accettare che, per la prima volta nella storia d’Italia dopo le leggi fasciste del 1938 sui cittadini non ariani, vengano creati dei cittadini di seconda classe, che subiscono restrizioni che dal punto di vista strettamente giuridico – sottolineo giuridico –, non hanno nulla da invidiare a quelle previste in quelle infauste leggi?

Tutto fa pensare che i decreti-legge che si susseguono l’uno all’altro quasi emanassero da una sola persona vadano inquadrate in un processo di trasformazione delle istituzioni e dei paradigmi di governo tanto più insidioso in quanto, com’era avvenuto per il fascismo, si compie senza alterare il testo della costituzione. Il modello che viene così progressivamente eroso e cancellato è quello delle democrazie parlamentari, con i loro diritti e le loro garanzie costituzionali e al loro posto subentra un paradigma di governo in cui , in nome della biosicurezza e del controllo , le libertà individuali sono destinate a subire limitazioni crescenti.
La concentrazione esclusiva dell’attenzione sui contagi e sulla salute impedisce infatti di percepire la Grande Trasformazione che si sta compiendo nella sfera politica e di rendersi conto che, come gli stessi governi non si stancano di ricordarci, la sicurezza e l’emergenza non sono fenomeni transitori, ma costituiscono la nuova forma della governamentalità.
In questa prospettiva è più che mai urgente che i parlamentari considerino con estrema attenzione la trasformazione in corso, che alla lunga è destinata a svuotare il parlamento dei suoi poteri, riducendolo, come sta ora avvenendo, ad approvare in nome della biosicurezza decreti che emanano da organizzazioni e persone che col parlamento hanno ben poco a vedere. 

Giorgio Agamben



martedì 26 ottobre 2021

Istruzioni preliminari

Il nostro mondo sta scomparendo

i tramonti succedono ai tramonti

si può sentirne lo strappo silenzioso

scorrere il sangue la vita che fugge

su fogli di carta corrosi sbiaditi

accarezzando le parole ancora visibili

supreme famose finzioni si dissolvono

su fogli di carta corrosi sbiaditi

i tramonti succedono ai tramonti

in una realtà caotica ostile immensa

non sappiamo chi siamo nè dove andiamo e

contro l'abuso la convenzione lo svuotamento di senso

non più dominanti e dominati ma forza contro forza

un altro mondo sta apparendo

l'attacco va minuziosamente preparato

non più dominanti e dominati ma forza contro forza

si può sentirne lo strappo sonoro

scorrere il sangue la nuova vita che arriva

                                                           NANNI BALESTRINI

                                                          da "Cosmogonia e altro "

                                                          Derive e Approdi 2018




mercoledì 20 ottobre 2021

Quando la casa brucia

 «Tutto quello che faccio non ha senso, se la casa brucia». Eppure proprio mentre la casa brucia occorre continuare come sempre, fare tutto con cura e precisione, forse ancora più studiosamente – anche se nessuno dovesse accorgersene. Può darsi che la vita sparisca dalla terra, che nessuna memoria resti di quello che è stato fatto, nel bene e nel male. Ma tu continua come prima, è tardi per cambiare, non c’è più tempo.



Quale casa sta bruciando? Il paese dove vivi o l’Europa o il mondo intero? Forse le case, le città sono già bruciate, non sappiamo da quanto tempo, in un unico immenso rogo, che abbiamo finto di non vedere. Di alcune restano solo dei pezzi di muro, una parete affrescata, un lembo del tetto, dei nomi, moltissimi nomi, già morsi dal fuoco. E, tuttavia, li ricopriamo così accuratamente con intonachi bianchi e parole mendaci, che sembrano intatti. Viviamo in case, in città arse da cima a fondo come se stessero ancora in piedi, la gente finge di abitarci ed esce per strada mascherata fra le rovine quasi fossero ancora i familiari rioni di un tempo.
E ora la fiamma ha cambiato forma e natura, si è fatta digitale, invisibile e fredda, ma proprio per questo è ancora più vicina, ci sta addosso e circonda in ogni istante.


Che una civiltà – una barbarie – sprofondi per non più risollevarsi, questo è già avvenuto e gli storici sono abituati a segnare e datare cesure e naufragi. Ma come testimoniare di un mondo che va in rovina con gli occhi bendati e il viso coperto, di una repubblica che crolla senza lucidità né fierezza, in abiezione e paura? La cecità è tanto più disperata, perché i naufraghi pretendono di governare il proprio naufragio, giurano che tutto può essere tenuto tecnicamente sotto controllo, che non c’è bisogno né di un nuovo dio né di un nuovo cielo – soltanto di divieti, di esperti e di medici. Panico e furfanteria.





Da quanto tempo la casa brucia? Da quanto tempo è bruciata? Certamente un secolo fa, fra il 1914 e il 1918, qualcosa è avvenuto in Europa che ha gettato nelle fiamme e nella follia tutto quello che sembrava restare di integro e vivo; poi nuovamente, trent’anni dopo, il rogo è divampato ovunque e da allora non cessa di ardere, senza tregua, sommesso, appena visibile sotto la cenere. Ma forse l’incendio è cominciato già molto prima, quando il cieco impulso dell’umanità verso la salvezza e il progresso si è unito alla potenza del fuoco e delle macchine. Tutto questo è noto e non serve ripeterlo. Piuttosto occorre chiedersi come abbiamo potuto continuare a vivere e pensare mentre tutto bruciava, che cosa restava in qualche modo integro nel centro del rogo o ai suoi margini. Come siamo riusciti a respirare fra le fiamme, che cosa abbiamo perduto, a quale relitto – o a quale impostura – ci siamo attaccati.
Ed ora che non ci sono più fiamme, ma solo numeri, cifre e menzogne, siamo certamente più deboli e soli, ma senza possibili compromessi, lucidi come mai prima d’ora.






È come se il potere cercasse di afferrare a ogni costo la nuda vita che ha prodotto e, tuttavia, per quanto si sforzi di appropriarsene e controllarla con ogni possibile dispositivo, non più soltanto poliziesco, ma anche medico e tecnologico, essa non potrà che sfuggirgli, perché è per definizione inafferrabile. Governare la nuda vita è la follia del nostro tempo. Uomini ridotti alla loro pura esistenza biologica non sono più umani, governo degli uomini e governo delle cose coincidono.




L’altra casa, quella che non potrò mai abitare, ma che è la mia vera casa, l’altra vita, quella che non ho vissuto mentre credevo di viverla, l’altra lingua, che compitavo sillaba per sillaba senza mai riuscire a parlarla – così mie che non potrò mai averle…




Sentirsi vivere: essere affetti dalla propria sensibilità, essere delicatamente consegnati al proprio gesto senza poterlo assumere né evitare. Sentirmi vivere mi rende la vita possibile, fossi anche chiuso in una gabbia. E nulla è così reale come questa possibilità.



Sentirsi vivere: essere affetti dalla propria sensibilità, essere delicatamente consegnati al proprio gesto senza poterlo assumere né evitare. Sentirmi vivere mi rende la vita possibile, fossi anche chiuso in una gabbia. E nulla è così reale come questa possibilità.
Per noi da soli non ci può essere salvezza: c’è salvezza perché ci sono altri. E questo non per ragioni morali, perché io dovrei agire per il loro bene. Soltanto perché non sono solo c’è salvezza: posso salvarmi solo come uno fra tanti, come altro fra gli altri. Da solo – questa è la speciale verità della solitudine – non ho bisogno di salvezza, sono anzi propriamente insalvabile. La salvezza è la dimensione che si apre perché non sono solo, perché c’è pluralità e moltitudine. Dio, incarnandosi, ha cessato di essere unico, è diventato un uomo fra tanti. Per questo il cristianesimo ha dovuto legarsi alla storia e seguirne fino in fondo le sorti – e quando la storia, come oggi sembra avvenire, si spegne e decade, anche il cristianesimo si avvicina al suo tramonto. La sua insanabile contraddizione è che esso cercava, nella storia e attraverso la storia, una salvezza al di là della storia e quando questa finisce, il terreno gli manca sotto i piedi. La chiesa era in realtà solidale non della salvezza, ma della storia della salvezza e poiché cercava la salvezza attraverso la storia, non poteva che finire nella salute. E quando il momento è venuto, non ha esitato a sacrificare alla salute la salvezza.
Occorre strappare la salvezza dal suo contesto storico, trovare una pluralità non storica, una pluralità come via di uscita dalla storia.



Verso il presente si può solo regredire, mentre nel passato si procede diritto. Ciò che chiamiamo passato non è che la nostra lunga regressione verso il presente. Separarci dal nostro passato è la prima risorsa del potere.


L’uomo oggi scompare, come un viso di sabbia cancellato sul bagnasciuga. Ma ciò che ne prende il posto non ha più un mondo, è solo una nuda vita muta e senza storia, in balia dei calcoli del potere e della scienza. Forse è però soltanto a partire da questo scempio che qualcos’altro potrà un giorno lentamente o bruscamente apparire – non un dio, certo, ma nemmeno un altro uomo – un nuovo animale, forse, un’anima altrimenti vivente…

GIORGIO AGAMBEN

https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-quando-la-casa-brucia



lunedì 18 ottobre 2021

A che punto è la notte

 


Mi sembra di riascoltare il ritornello che Margaret Thatcher ripeteva ai minatori britannici in sciopero nel 1984/85 quando picconava i loro diritti acquisiti e distruggeva senza battere ciglio la loro dignità: There is no alternative, there is no alternative. Non ci sono alternative, non ci sono alternative, per dirla con parole povere o mangiate sta minestra o saltate dalla finestra. Derrida e Guattari negli anni '90 mettevano in guardia, non avete ancora visto niente. Beh qualcosa stiamo avvertendo, di qualcosa ne stiamo subendo le conseguenze, virus, controllo algoritmico e collasso ambientale sono entrati nel nostro vivere quotidiano, ancora non abbiamo sperimentato in pieno cosa vuol dire vivere sotto il Premierato assoluto, vista l'investitura che il nostro Premier ha avuto dalla passata convention della Confindustria, un premierato senza scadenza, un autocrate non eletto prende Palazzo Chigi ed esclude dal Parlamento chi non gli obbedisce. Fantastico!!! Poiché non ci sono alternative, né a sinistra e né a destra il Puro Potere vince

Negli anni in cui si faceva politica il dibattito si basava su posizioni ideologiche dove sceglievamo dove posizionarci pur con tutte le manipolazioni che abbiamo subito. Ora invece non esiste dibattito ed ancora più grave non esiste dibattito parlamentare per cui viene meno il concetto di rappresentanza politica in un consesso democratico. La verità è detenuta dagli esperti che hanno le competenze che l'uomo comune non può avere. Il marchio più venduto, il brand che fa impallidire le grandi firme della moda è la Scienza, la Scienza!!! Politiche sanitarie autoritarie travestite da scienza, una scienza piegata dalla politica a fabbricare teorie non supportate dai dati. ( John Ioannidis, epidemiologo di fama mondiale ). Esperti legittimati da chi detiene il potere che da loro voce e presenza mentre le poche voci di dissenso vengono derise, colpevolizzate ed infine criminalizzate. Ormai sono quasi due anni che dura l'emergenza, la gente si sta vaccinando, Svezia, Danimarca e Norvegia stanno tornando alla piena normalità, l'Italia invece continua ad essere un laboratorio politico sociale dove i poteri forti sperimentano le loro strategie. Il neoliberismo ha creato un cortocircuito dove l'individuo diventa mercato e merce di se stesso, l'accoppiamento immondo tra la burocrazia di Stato ed il cinico profitto delle corporazioni che si nascondono dietro virtuali call center hanno costruito una nebulosa senza morale dove è difficile vederne i contorni. Il lavoro diventa sempre più precario e a tempo determinato e toglie alle nuove generazioni la possibilità di programmare la loro vita privata. Il Ceo di Stellantis dice che le fabbriche italiane costano il doppio di quelle spagnole e francesi e qui sorge il dubbio che ridimensioneranno di molto gli impianti italiani e anche l'industria dell'auto abbandonerà il Belpaese. Infatti secondo il Sole 24 Ore del 23/09/2021 il contratto di espansione di Stellantis prevede 130 nuove assunzioni a fronte di 390 nuove uscite. E questo per la nostra zona sarà drammatico. E i sindacati? E i partiti di sinistra? E il Pd? Il PD ??!!

La scuola è diventato un enorme parcheggio dove i ragazzi sanno di doverci restare perché nessuno li manderà via per non perdere i loro budget, catatonici con le cuffie in attesa del prossimo like. Molti genitori hanno perso la loro influenza contribuendo a trasformare i loro figli in consumatori insoddisfatti di cibo, vestiti, giochi e app, incompetenti loro stessi perché hanno una scala di valori impalpabile, mentre agli insegnanti viene chiesto quello che non fa più nessuno: educare, stimolare, disciplinare, comprendere e felicitare. La musica rock e la cultura pop hanno sempre rappresentato un future shock, erano strumenti di cambiamento, di formazione e crescita personale mentre ora quello che rimane del rock non vuole più sovvertire il sistema ma produce per il mercato una falsa trasgressione. Vedi i vari talent, vero Agnelli? I Radioheads invece nel loro nuovo video “ If You Say the Word” denunciano le storture del sistema capitalistico, descrivendo uno scenario distopico con prospettive poco incoraggianti. La pandemia viene da un futuro già scritto che ha accelerato un processo di trasformazione in atto che influenzerà inevitabilmente tutti gli aspetti della nostra vita, siamo stati catapultati nel cyberspazio profetizzato da Gibson nella sua trilogia. E' il nuovo orizzonte della geopolitica, le corporazioni del capitalismo reale mirano ad un mondo dove la distinzione tra virtuale e reale diventa sempre più labile, Alexa, fammi un caffè.

E' piu facile immaginare la fine del mondo che la fine del sistema capitalistico” Mark Fisher.

Dopo questa visione inquietante perché vera abbiamo bisogno di un qualcosa che ci rivitalizzi e lo si può trovare nello stupore e nell'incanto di uno spirito creativo. L'orientamento fondamentale della vita come diceva Deleuze a proposito di Spinoza è che conta solo una cosa: la maniera di vivere. Rendere il desiderio creativo, capace di eludere quanto previsto dal mercato e rendere le proprie scelte politiche; costruire il nuovo dando spazio ai bisogni insoddisfatti prodotti dal neoliberismo in una rete o comunità di amici e vicini dentro la società della distanza è un modo per riappropriarsi del futuro.

Apparso sul numero 12, ottobre 2021, di Affiches, rivista di Radio Vulture

martedì 28 settembre 2021

Urlo

 


Liberamente ispirato a “ l'Urlo” di Allen Ginsberg.

Nel suo poema Ginsberg tira fuori quello che ha dentro di se

come un flusso di coscienza

con la tecnica di scrittura della beat generation,

come un assolo di be bop in un quartetto jazz.


Ho visto le migliori menti della mia generazione distrutte dalla paura, dal terrore, trascinarsi in cerca di un sollievo astioso, ascoltando virologi e alchimisti morti di fama.

Ho visto quelli che ritenevo le migliori menti della mia generazione elemosinare la salvezza con occhi vuoti, esponendo i loro cervelli lavati e immunizzati al risucchio di bocche voraci, ascoltando jazz sui divani di casa aspettando il bollettino della sera, dandosi pacche sulle spalle e complimentandosi a vicenda per averla scampata bene, per oggi!!!

Ho visto quelli che ritenevo le migliori menti della mia generazione, che volevano fare la guerra al sistema, anche la lotta continua e armata accontentarsi di uno strapuntino, pur di sedersi a tavola, già con il tovagliolo al collo, quelli che parlavano in continuazione elaborando strategie e teorie,

che danzavano a piedi scalzi incuranti dei bicchieri di vino rotti diventare inutili idioti, che andarono a Bologna per morire e aspettarono invano che la loro ora si compisse e la loro anima si illuminasse sui sentieri in India o nei pressi di Katmandu, che piangevano per l'aria tersa di Pian Pollino e la dolcezza dei prati in fiori, che abbracciarono il Cristo in acido.

La generazione ribelle, la migliore gioventù venire giù dagli scogli del tempo a raccattare epifanie mancate e disperazione tra grida di animali al macello che provano piacere nel vietare, costringere, forzare, allontanare, imprigionare, diventare nipotini di Goebbels solo per 30 denari, l'idolo d'oro che rimargina ferite e lenisce il dolore.

Ho visto le migliori menti della mia generazione cercare vie di fuga per non partecipare al gran ballo e rimanere con dolcezza ancorati ai luoghi in cui sono sepolti i propri avi, contare le proprie cicatrici nel corpo e nello spirito sorseggiando Lagavaulin e ricordando i bei tempi andati senza nostalgia ma con un pizzico di malinconia leggere i necrologi con le lacrime agli occhi ascoltando Heroes,

ho visto quelli che ritenevo le migliori menti della mia generazione saltare giu dal tetto dell’edificio in rovina senza fare ciao, senza esitazione e senza emozioni ascoltando jazz da cuffie di ultima generazione, oh yeahhh, cowboys della consolle disarcionati al rodeo della vita ridere a comando, senza alcun imbarazzo, emettendo risolini mal trattenuti, all’ennesima battuta del capocomico, dandosi di gomito per affermare la loro supremazia sul volgo inebetito tracannando spritz e noccioline, gridare dai balconi alla solidarietà “ andrà tutto bene” per poi compiacersi di poter entrare in un bar con la Repubblica sotto il braccio,

quelli che ritenevo le migliori menti della mia generazione li ho visti entusiasmarsi, estasiati, dal discorso di una zucca vuota dal palco del 1° maggio e dalle parole di un tossico ai raggi uva,

li ho visti cercare di risalire lungo le pareti del palazzo abbandonato qualche riga prima con la scusa di volerlo amministrare nell'interesse del popolo, oh yes, Stawrang au popl!

Ho visto navi in fiamme lungo i bastioni dell'Afghanistan mentre l'Occidente si ritirava facendo girare le pale degli elicotteri e le palle di quanti si sono sacrificati inutilmente,

ho cavalcato un lampeggiante della polizia dopo aver preso un raggio gamma in fronte dalle parti di Tannauser,

ho visto le migliori menti della mia generazione continuare a trasmettere con le mani alzate, schivando manganellate e pregando l’Arcangelo Gabriele di soccorrerli con pezzi di allucinazioni e speranza nelle visioni, che Alice non è più un foglio ma Alice nelle città un bel film di Wenders, che Woodstock è un'altra vita e Parco Lambro un'utopia andata a male, i CCCP non ci sono più e neanche i CSI, che la Banda Bellini è diventato un bel libro ed il Mucchio Selvaggio una rivista di musica rock, che Radio Vulture continua a trasmettere e pure Radio Sherwood, che Paz è morto da tanti anni..... le migliori menti della mia generazione,

ho visto le migliori menti della mia generazione vedere la luce, ho visto la luce!!! la band!!!

Quando si possiede il passato si può guardare con fiducia al futuro.

 

Articolo apparso sul numero di ottobre 2021 su Affiches, rivista di Radio Vulture



giovedì 2 settembre 2021

Naturalis Conditio | Domenico Canino

 

Ospite nella sala espositiva dell'Istituto di Istruzione e Formazione Giambattista Vico, Domenico Canino presenta Sabato 3 Luglio NATURALIS CONDITIO.
Per la prima volta vengono presentate alla città di Bologna le due serie pittoriche ''The past, the present and the future of the human condition'' , “Hypernature” con testo critico della chief curator del C.A.R.M.A. (Centro d'Arte e Ricerca Multimediale Applicata) Veronica D'Auria.
Gli smalti sintetici contrastanti trovano sulle grandi tele attraverso una reazione chimica, indotta da un rosso solvente, una materica fusione. L'artista diviene alchimista e ci pone di fronte ai tre stadi del processo alchemico, contraddistinti dal colore assunto durante la trasmutazione dalla materia che si dissolve nel nero, si sublima nel bianco e infine si ricompone e fissa nel rosso.
E mentre i corpi si vestono così di questo nuovo incarnato emerge la loro somiglianza al resto del vivente ("About the passage of time"). Le contraddizioni trovano una soluzione, l'uomo che si era allontanato dalla natura per timore, costruendo un proprio habitat, è finito per distaccarsene ed ha perso così la propria essenza originaria che viveva in stretta connessione con l'ambiente... ma è grazie ad un processo di perdita e di uscita dal sè e dall'idea che ha di se stesso che egli può ritrovarsi, riconciliare il passato con il presente rendendo possibile il futuro. Nei dipinti "post- surreali" possiamo trovare la rinnovata naturalità dei corpi nella perdita della distinzione delle forme e delle sostanze. Questa nuova consapevolezza si manifesta negli organi umani "radicati" ("The breath", "Organ") e pulsanti linfa ("The first beat") e ancor più nel legame con l'albero ("Brother") o come in "Study for inside self portait" in cui è l'immagine tripartita dell'artista ad essere in dialogo con il tessuto plastico. L'uomo ritrova la sua appartenenza alla natura accettando che anche ciò che egli ha sviluppato, anche il "suo" mondo, è parte della natura e solo così può riuscire a percepire la sua naturalità. Solo superando l'antropocentrismo che lo ha condotto ad una schizofrenia esistenziale ("Doubling", "The fox and the anthropocentrism") che l'essere umano può ritrovare il suo posto nell'universo e tornare ad essere parte tra le parti connesse al tutto. Con una serie di dipinti misteriosi e materici Canino ci mostra una profonda verità nascosta, che "parla" della "realtà" dell'uomo e della natura come nessuna figurazione realistica potrebbe mai.
Durante la serata di inaugurazione, lo spazio dell'Istituto Giambattista Vico ospitera' un vinyl set live di
Mario Rettura. Sarà possibile visitare l'esposizione fino al 15 Settembre.

OPENING

3 GIUGNO
-h 18:00 apertura mostra
Live vinyl set performance di Mario Rettura

ISTITUTO VICO

Istituto d'Istruzione e Formazione Giambattista Vico Via della Ghisiliera 16E (Porta San Felice), Bologna

orari per visitare la mostra: LUN / VEN
dalle 10:00 alle 19:00 SABA TO

dalle 15:00 alle 21:00 

 

info:
+39 389 26 72 270 canino.domenico.art@gmail.com
info@istitutovico.com

 

venerdì 27 agosto 2021

Che fare?

Che fare? 

ovvero cosa stiamo aspettando visto che di Godot neanche l'ombra? 

 

 Prima c'è stato Santoro che ha posto degli interrogativi sul ruolo dell'informazione nella gestione della pandemia, ora due menti libere, due fini intellettuali come Massimo Cacciari e Giorgio Agamben, hanno firmato un manifesto per mettere in guardia l'opinione pubblica dalla deriva antidemocratica che si sta sviluppando nel nostro Paese. L'attuale governo si comporta come un regime dispotico che discrimina categorie di persone che diventano automaticamente cittadini di serie B, ( i non vaccinati che una propaganda di regime vorrebbe far passare per “nemici della scienza” e magari fautori di pratiche magiche) con conseguenze drammatiche per la nostra democrazia. Purtroppo il popolo italiano ha la memoria corta, i ricordi svaniscono con il tempo e l'avanzare dell'età, ma la memoria dovrebbe essere radicata nell'anima di un popolo ed invece dopo la tessera annonaria, il lasciapassare nazista, il passaporto interno stalinista ora la tessera verde e non basta che il più famoso dei virologi, l'americano Anthony Fauci abbia dichiarato che la carica virale dei vaccinati e quella dei non vaccinati è la stessa, peraltro confermata da studi recenti, quindi un vaccinato con il green pass è libero di andare in giro con il rischio di poter contagiare chi incontra, non basta l'art.32 della Costituzione, non basta la sentenza storica della Corte Cost. 307/90 e quella recente del 5/2018 e non basta che anche l'Europa dice di non discriminare tra vaccinati e non vaccinati, ( ce lo chiede l'Europa ora non funziona più? E la ripresa dell'economia?). Il Premier del Governo della Restaurazione in conferenza stampa si è rivolto con un gergo che fa venire i brividi “ li purgheremo con il green pass”. Il 6 agosto è il giorno dell’atomica su Hiroshima, il 6 agosto è il giorno della Trasfigurazione dove la nuova umanità del Cristo si presenta agli apostoli esterrefatti, il 6 agosto è il giorno dove viene fatta carta straccia della Costituzione Italiana con l’entrata in vigore dellaTessera Verde. L'errore di questa politica è di dare dei messaggi che invocano certezze scientifiche che non ci sono, sarebbe opportuno partire dalle poche certezze che esistono dando spazio ai dubbi, prospettando con chiarezza e senso di responsabilità la soluzione ai cittadini, cittadini non sudditi! Una cura senza amore, senza relazione personale, senza compassione porta sempre con sé l’amaro sapore della morte. Questo ceto politico tra i più mediocri della storia della Repubblica Italiana si sta assumendo una responsabilità molto grave spingendo il popolo verso abissi di amarezza che potranno avere esiti imprevedibili. Massimo Cacciari che non può essere certamente fatto passare per un novax rincara la dose ricordando come da “ un ventennio viviamo in uno stato di eccezione che di volta in volta e con motivazioni diverse possono apparire anche ciascuna fondata e ragionevole ma condiziona, indebolisce e limita libertà e diritti fondamentali, in un contesto in cui cresce la crisi dell'idea stessa di rappresentanza e dove la dialettica politica e parlamentare non è in grado di esprimere la guida del governo.” La tessera verde deve essere rifiutata da tutti quelli che hanno a cuore le sorti della nostra democrazia perchè diventa un valido strumento di controllo ed un ulteriore passo verso una dittatura tecnologica. Il governo dell'algoritmo quando è un QR Code che disciplina qualsiasi attività sociale legandola ad un concetto di premio o di pena a seconda del risultato che si vuole conseguire. Paradossalmente, il green pass rende più liberi i non vaccinati poiché quelli “abilitati” dal green pass vengono controllati senza sapere come e da chi. più ancora dei non vaccinati. Paradossalmente è il governo a non avere il green pass in quanto non è stato eletto dai cittadini in elezioni politiche democratiche. E' un mondo nuovo quello che ci stanno apparecchiando, ci dicono quello che bisogna fare e noi lo dobbiamo fare, ma così facendo si perde di vista la priorità della vita democratica, la libertà non viene concessa, la libertà è insita nell'uomo. Il neoliberismo economico è incompatibile con la sopravvivenza del genere umano così come è stato, prepara il campo ad un modo nuovo di fascismo. Come in un libro scritto a 4 mani da Bourroghs e Philip Dick, il primo era ossessionato dal contagio, dalla malattia, dalle medicine e dalle droghe mentre Dick dal controllo della mente. La società del controllo, del sanzionare e punire ed il capitalismo della sorveglianza ( a proposito dal 1 gennaio del prossimo anno entrerà in scena l'Agenzia Nazionale della Cybersecurity. La mano del liberismo ci soffoca e Gunter Anders, marito di Hannah Arendt, lo aveva previsto ed in suo famoso libro, Noi figli di Eichman, scriveva che “il modello nazista è destinato a raggiungere la sua perfezione quando la tecnica prenderà il sopravvento sugli esseri umani”. La storia del genere umano come l'abbiamo conosciuta si avvia alla conclusione mentre inizia la storia dell'umanità immunizzata, privata anche del proprio corpo, oggetto di sperimentazioni, e nella psiche, come riduzione della percezione empatica della vita che ci circonda. Come stiamo? come ce la passiamo da un punto di vista economico e psicologico? qual è la qualità della nostra vita quotidiana? La pandemia ha agito come una sorta di psycodeflazione ( un rallentamento che ci ha restituito la possibilità di respirare con calma, ma apre anche il pericolo dell’isolamento degli individui e del terrore nei confronti dell’altro ). La trasmissione del sapere viene imposta dall'alto, una sovrainformazione che atrofizza lo spirito e la coscienza umana, venghino signori, venghino, ma il popolo globalizzato comincia ad avere dei dubbi, si sta interrogando sulla veridicità della narrazione. Alcuni dati, in Italia negli ultimi dieci anni i maggiori quotidiani hanno subito gravi perdite, Corriere -64%, Repubblica -66%, Sole 24ore -74% ( un quotidiano economico sull'orlo del fallimento che attendibilità può avere), Libero -77%, Messaggero -70%, La stampa -67%. Questo vuol dire che hanno perso due lettori su tre, in alcuni casi tre su quattro!!! In un articolo apparso il 10 marzo 2021 su BlombergBusinessWeeck il giornalista Peter Coy avverte che l'effetto sociale della pandemia è una accentuazione devastante della disuguaglianza ed il danno cumulativo sarà più grande di quello provocato dal Covid nel suo primo anno. Dipinge uno scenario poco consolante dove la società è come un paziente lungo degente. Il virus biologico ha anche contagiato la sfera psichica delle persone, siamo in una situazione in cui l’avvicinarsi dei corpi è sospetto, pericoloso, e se abbiamo paura del corpo dell’altro, quante speranze ci restano che la solidarietà sociale si ricrea e che la soggettività si ricomponga? Questa è la complessità del ciclo infettivo attuale e con cui dobbiamo fare i conti. Il FMI ha pubblicato un report dal titolo Social Repercussions of Pandemics, dove prevede che nella primavera del 2022 il mondo sarà attraversato da conflitti di ogni genere: proteste, rivolte. Ma questa eventualità non desta preoccupazioni poiché le rivolte appaiono sempre più incapaci di trovare una direzione concreta. Che fare? Francamente non credo che una umanità addomesticata ed impaurita abbia l'energia per sollevarsi in una rivolta ma se le proteste ci saranno dovremmo immaginare più di quello che il FMI possa immaginare e sperimentarlo. 

Articolo uscito sul numero di settembre di Affiches, rivista di Radio Vulture

sabato 7 agosto 2021

Archiaro 2021

 









venerdì 9 luglio 2021

Sciòn sciòn, sciòn sciòn

 

“ Sciòn sciòn, sciòn sciòn”, ricordate la bellissima musica del grande Ennio Morricone per il film “Giu la testa” di Sergio Leone? Sicuramente si. Ebbene in una scena di Caro Diario, film di Nanni Moretti del 1993, un personaggio vorrebbe chiedere al Maestro Morricone una musica da diffondere per tutto il giorno nel paese, nel film si tratta dell'isola di Stromboli, ed a Storaro, grande direttore della fotografia, di curare l'illuminazione ed i tramonti di Stromboli, e poi continua : ricostruire da zero l'Italia, un nuovo modo di vivere, una nuova luce, nuovi suoni, nuovi colori, un nuovo modo di parlare, nuovi sapori, tutto nuovoo grida per poi concludere cantando, sciòn sciòn, sciòn sciòn. Il personaggio è interpretato da Antonio Neiwiller, grande attore, regista teatrale e drammaturgo.

Che magia e che visione in queste parole!!! Eravamo nel '93 ed il Novecento se ne stava andando per cedere il passo al nuovo millennio. Riusciamo a capire e a spiegarci quello che sta accadendo? Purtroppo fino a qualche mese fa “ per canzoni solo sirene e allarme” come profetizzava Battiato in Aria di Rivoluzione. Ed ora a che punto siamo?

Nel secolo passato l'intellettuale aiutava a capire, era la figura che garantiva la vitalità e la rigenerazione del pensiero della modernità, la sua capacità conoscitiva alimentava il pubblico dibattito e l'emancipazione del soggetto nella gestione e revisione dei suoi valori, valori condivisi che davano impulso all'organizzazione di una società aperta alla partecipazione politica dei suoi cittadini. Esempio ne è stato Pasolini che interpretò il ruolo dell'intellettuale in modo esclusivo e radicale con il suo impegno politico ed il suo pensiero critico mettendo in guardia sulla crisi della modernità. In sintonia con Pasolini era Guy Debord che prevedeva la deriva consumistica dei lavoratori, il capitale ha convertito il lavoratore in consumatore e lo spreco del tempo libero ( istupidimento da social ) ha portato all'abbattimento di ogni velleità di rivolta. Il pensiero del Novecento che ci ha formati sembra inservibile per capire quello che succede, siamo tornati all'assolutismo, al monarca, la politica intesa come dialettica e confronto non esiste più, vale solo quel che dice quello che comanda, anche a livello locale, quanti piccoli Marchese del Grillo ci sono nelle amministrazioni dei nostri paesi:” io so' io e voi non siete un c..zo”

La rivoluzione è stata fatta da un potere senza volto, nessun'altra è possibile, gli uomini sono divenuti spettatori passivi di uno spettacolo che emargina il nostro ruolo dal mondo, la realtà è diventata un oscuro scrutare. Le democrazie occidentali stanno mutando e utilizzano come strumento di governo lo stato d'eccezione come prassi tesa a diventare nuova normalità.

E gli intellettuali che fine hanno fatto? Quei pochi che vogliono ancora esercitare il pensiero critico sono censurati, fuori dai media mainstream poiché non allineati al pensiero unico, gli altri tutti allineati e coperti, schierati a difesa di privilegi e benefici che il sistema elargisce, si affannano nei vari talk show a decretare il valore culturale del capitalismo globale e neoliberista. Da “una vita spericolata alla Steve McQueen” alla “sottomissione al potere superiore purché gli si risparmi la vita, nient'altro che la vita, non importa quale vita” ( Bifo) Sciòn sciòn, sciòn sciòn!!!!

William Burroughs aveva immaginato che la società contemporanea potesse essere manipolata dai media elettronici e informatici ed infatti uno dei suoi punti chiave era “ Language is a virus” ( ripreso anche da Laurie Anderson in una sua installazione video ). Forse è l'ora di riflettere nel mettere al centro della prassi quotidiana le attività creative e di dare importanza alla figura dell'artista ed al ruolo dell'Arte. Compito dell'artista, del creativo, dell'artigiano e dell'intellettuale è sovvertire questo disegno con i mezzi di cui si dispone. E' L'uomo della consapevolezza integrale che può correggere i rapporti tra i sensi prima che la tecnologia intorpidisca i procedimenti coscienti. L'atto creativo deve lasciare un segno per questo è necessario condividerlo. Liberi di essere uomini. Gli artisti come fuorilegge della creatività. ( WB )

Antonio Neiwiller ha scritto nel maggio del 1993 un testo bellissimo che mi sembra più attuale che mai. - Per un Teatro Clandestino dedicato a T. Kantor

È tempo di mettersi in ascolto.
È tempo di fare silenzio dentro di se.
È tempo di essere mobili e leggeri,
di alleggerirsi per mettersi in cammino.
È tempo di convivere con le macerie
E l’orrore, per trovare un senso.
Tra non molto, anche i mediocri

lo diranno.
Ma io non parlo di strade più impervie,
di impegni più rischiosi,
di atti meditati in solitudine.
L’unica morale possibile
È quella che puoi trovare,
giorno per giorno, nel tuo luogo
aperto-appartato.
Che senso ha se solo tu ti salvi..........( cercatelo e continuate nella lettura )

Articolo pubblicato su Affiches, rivista di Radio Vulture, nr 8, luglio 2021

 

 

venerdì 25 giugno 2021

Leonida Repaci | Quando fu il giorno della Calabria

 


Quando fu il giorno della Calabria, Dio si trovò in pugno 15 mila kmq di argilla verde con riflessi viola. Pensò che con quella creta si potesse modellare un paese per due milioni di abitanti al massimo. Era teso in un vigore creativo, il Signore, e promise a se stesso di fare un capolavoro. Si mise all’opera, e la Calabria uscì dalle sue mani più bella della California e delle Hawaii, più bella della Costa Azzurra e degli arcipelaghi giapponesi.

Diede alla Sila il pino, all'Aspromonte l’ulivo, a Reggio il bergamotto, allo stretto il pescespada, a Scilla le sirene, a Bagnara i pergolati, a Palmi il fico, alla Pietrosa la rondine marina, a Gioia l’olio, a Cirò il vino, a Nicotera il fico d'India e a Pizzo il tonno. Diede al Crati l'acqua lunga, allo scoglio il lichene, alle montagne il canto del pastore, alle spiagge la solitudine e all’onda il riflesso del sole.

Assegnò Pitagora , Alcmeone e Filolao a Crotone, Gioacchino da Fiore a Celico, San Francesco a Paola, Telesio a Cosenza, Campanella a Stilo, Mattia Preti a Taverna, Manfroce e Cilea a Palmi, Alvaro a San Luca e Calogero a Melicuccà. Poi distribuì i mesi e le stagioni alla Calabria. Per l'inverno concesse il sole, per la primavera il sole, per l'estate il sole, per l'autunno il sole.

A gennaio diede la castagna, a febbraio la pignolata, a marzo la ricotta, ad aprile la focaccia, a maggio il pescespada, a giugno la ciliegia, a luglio il fico melanzano, ad agosto lo zibibbo, a settembre il fico d'india, a ottobre la mostarda, a novembre la noce, a dicembre l’arancia.

Volle che le madri fossero tenere e le mogli coraggiose, gli uomini autorevoli e i vecchi rispettati; i mendicanti protetti, gli infelici aiutati, le persone fiere leali socievoli e ospitali. Volle il mare sempre viola, la rosa sbocciante a dicembre, il cielo terso, le campagne fertili, l'acqua abbondante, il clima mite, il profumo delle erbe inebriante.

Operate tutte queste cose nel presente e nel futuro il Signore fu preso da una dolce sonnolenza in cui entrava la compiacenza del Creatore verso il capolavoro raggiunto. Del breve sonno divino approfittò il diavolo per assegnare alla Calabria le calamità : le dominazioni, il terremoto, la malaria , il latifondo, il feudalesimo, la malaria, il latifondo, le alluvioni, la peronospora, la siccità l'analfabetismo, il punto d'onore, la gelosia, l'Onorata società, la vendetta, l’omertà, la falsa testimonianza, la miseria, l’emigrazione.

Dopo le calamità, le necessità: la casa, la scuola; la strada, l’acqua, la luce, l'ospedale, il cimitero. Ad essa aggiunse il bisogno della giustizia, il bisogno della libertà, il bisogno della grandezza, il bisogno del nuovo, il bisogno del meglio. E, a questo punto, il diavolo si ritenne soddisfatto del suo lavoro, toccò a lui prender sonno, mentre si svegliava il Signore.

Quando aperti gli occhi, poté abbracciare in tutta la sua vastità la rovina recata alla creatura prediletta, Dio scaraventò con un gesto di collera il Maligno nei profondi abissi del cielo. Poi, lentamente, rasserenandosi disse: “Questi mali e questi bisogni sono ormai scatenati e devono seguire la loro parabola. Ma essi non impediranno alla Calabria di essere come io l'ho voluta. La sua felicità sarà raggiunta con più dolore ecco tutto.

"Utta a fa jornu c'a notti è fatta".

Si sbrighi a far giorno che la notte è passata. Una notte che contiene già l'albore del giorno.

 

 

 

                                                                                                                  

 

 

 

sabato 12 giugno 2021

A proposito della canzone italiana

 

 

“Cuccurrucucù paloma, ahia-ia-ia-iai cantava “ e insieme a Battiato cantava felice e allegra l'Italia intera nel 1981, infischiandosene se non c'era “ pregnanza del testo” o erano solo “ citazioni su citazioni “ come ebbe a dire solo qualche tempo fa una nota scrittrice, polemica a tempo scaduto, assurgendosi dall'alto del suo scranno da intellettuale organica in servizio effettivo permanente per bacchettare una delle massime espressioni della canzone popolare italiana, probabilmente ignorava la malcapitata l'uso del cut-up di burroughsoniana memoria che ne faceva Battiato, oltre alla sua innata sensibilità e spirito poetico che lo animava. Ah, povera patria, una volta gli intellettuali erano Pasolini, Moravia, Arbasino! La svolta pop di Battiato, come ha ricordato Finardi, fu una reinvenzione della canzone italiana che ha abbattuto tutti i luoghi comuni anche quelli sonori. E' stato il primo in Italia ad usare il VCS3, il sintetizzatore che utilizzavano gli Who; nei suoi primi album, Fetus, Pollution e Sulle corde di Aries, ha mischiato la canzone italiana con rumori, frequenze radio e gli studi di musica colta che aveva fatto con il compositore d'avanguardia tedesco Stockhausen. I testi erano influenzati dalle sue innumerevoli letture sul sufismo, su Gurdjieff e sulle religione mediorientali. Ed ecco il cut-up di Burroughs!La sua dipartita ha lasciato eredi e acceso dispute sulle stato della canzone italiana.

Da un lato c'è tanta musica brutta, spacciata per moderna, che passa sui media mainstream, musica plastificata, standardizzata, banale, senza passione, creata per promuovere un conformismo di massa, una musica che non lascia il segno, che ti attraversa come una comune merce di consumo immediato. I numerosi Talent che ingolfano i palinsesti televisivi sono dei veri laboratori di imbarbarimento dei gusti con l'intento di orientare il più grande mercato a cui tende la grande industria, quello dei giovani, la cui forza viene disinnescata dalla propaganda di una falsa trasgressione, in questo caso la narrazione comprende anche esempi di artisti un tempo con atteggiamenti da rockstar maledette come Pelù e Agnelli, ora funzionali ai dettami e ai voleri dei mercati. La trasgressione è altro, è mettere in discussione i valori del tempo, è verso il potere costituito e i modelli fatti con lo stampino. La musica è elevazione, è uno strumento che ci permette di connetterci con qualcosa di alto, la musica è gioia, ci rasserena e ci motiva. L'eredità di Battiato.

La lezione di Battiato e la sua eredità ora è sulle spalle di artisti forse poco conosciuti al grande pubblico, ma autentici e veri, che lavorano con passione e che imparata l'arte la mettono in scena con il proprio estro. Tra i tanti vorrei suggerire qualche nome tra quelli che mi hanno più colpito. Vi invito ad ascoltarli e se li incontrate in concerto approfittatene.

  • Andrea Laszlo De Simone, che con la sua suite Immensità mi ha catapultato in un oceano di suoni, da Lucio Battisti ai Radioheads, ai Portishead.

  • Vasco Brondi, già Le Luci della Centrale Elettrica, ha registrato un bel live, tratto dal minitour dell'estate del 2020 “ Talismani per Tempi Incerti, canzoni, reading di poesie e commozione per la sua vera dedizione. A maggio è uscito il suo nuovo lavoro, Paesaggio dopo la Battaglia. In tour questa estate, cercatelo.

  • Iosonouncane, moniker di Iacopo Incani, un non allineato che nel suo ultimo album, IRA, in quasi due ore di musica, canzoni, linguaggi diversi traccia le coordinate per una nuova direzione della musica e della canzone popolare italiana.

  • Gianni Maroccolo, c'è poco da dire, lo conosciamo tutti!!! Negli ultimi anni le sue produzioni e collaborazioni si sono moltiplicate. Da “Nulla è Andato Perso” dedicato a Claudio Rocchi, supportato da una grande band di amici, al suo disco perpetuo Alone, composto da 4 volumi/vinili. Dalla collaborazione con Stefano Edda Rampoldi è nato un disco “ Noio volevam suonar” creato e suonato a distanza durante il lookdown e distribuito gratuitamente dalla Contempo di Firenze fino all'ultima fatica con il vecchio compagno di avventura Antonio AiazziMephisto Ballad” rievocazione di una serata di Carnevale nel 1981 al Casablanca di Rifredi, Firenze.

  • BJLFP, Bobby Joe Long's Friendship Party, oscura combo romana, grande rock band con tre album all'attivo, Roma Est appena ristampato in vinile, che unisce al rock, alla new wave dei testi molto ma moolto “ pregnanti”.

  • Giorgio Canali, rocker irregolare, con il suo doppio “Venti” dai testi attuali e corrosivi.

    Articolo apparso sul nr. 7 di Affiches, rivista di Radio Vulture

     

     

     

martedì 1 giugno 2021

La funzione salvifica della musica

                    Fosco Valentini - Paesaggio Sonoro                         

In questo ultimo anno vissuto come la maggior parte degli italiani in isolamento, privato degli sguardi e dei sorrisi degli altri, confinato in casa, ho trovato come compagna quotidiana la musica

Musica ascoltata, sospirata, suonata. Necessaria, che ha mitigato il disagio e lo spaesamento di vivere tale situazione. Ancora una volta la valenza salvifica della musica mi è venuta incontro. E cosa c'è di più libero della musica, la musica fluttua nell'aria, nell'etere, la senti ovunque, nel traffico delle città, nei vicoli dei paesi, la senti ovunque a meno che non ci si tappi le orecchie con le mani. Tutto è musica, muzak, mi vengono in mente i primi esperimenti di Battiato quando faceva collages sonori, mischiando Stockausen, frequenze di radio lontane su onde medie e la canzone italiana. Il compositore canadese Raymond M. Schafer ha creato per primo la parola soundscape, paesaggio sonoro, inteso come “ qualsiasi campo di studio acustico, una composizione musicale, un programma radio o un ambiente”. Molti musicisti e sperimentatori contemporanei utilizzano frammenti di paesaggi sonori nelle loro composizioni. Avete mai provato a registrare i suoni ambientali del luogo in cui vivete? L'impronta sonora di un'area? Un quartiere, una piazza, i vicoli, la campagna? Può essere divertente e creativo, naturalmente bisogna munirsi di un buon registratore con un microfono omnidirezionale affinché il risultato sia soddisfacente. E' musica che trae la propria origine dallo spirito dei luoghi, dai suoni e dai rumori, dal vento che si insinua tra stradine e vicoli. Escursioni ai confini della creatività. E' un mondo che si è aperto e finalmente almeno in questo campo abbiamo a disposizione, anche noi, i mezzi di produzione e i media per ampliare il nostro orizzonte.

Software, plug in, schede audio possono ricreare sul nostro computer un vero studio di registrazione. Logic, Ableton, Max5/msp, Pro Tools sono solo alcuni dei software più utilizzati per creare e produrre la propria musica. Con un PC/Mac ed i più svariati strumenti musicali, chitarre, tastiere, percussioni varie, armonium, pezzi di metallo amplificati, piano toys , fisarmoniche e altro si può dare libero sfogo alla propria creatività. Esistono etichette indipendenti che stampano e masterizzano sui computers di casa. Home recording. Esistono web-label che fungono da catalizzatori. Rifugiati del rock e sperimentatori, randagi e stanziali per costrizione trovano approdi dove rigenerarsi. Le notizie circolano in rete. La cosa importante è una sorta di condivisione nel far conoscere la propria musica senza abboccare al culto della personalità creata artificiosamente dalle major discografiche, che creano con azioni di marketing cantanti, gruppi musicali, bands come fantocci destinati a scomparire appena cambiano le tendenze.

Con la pandemia e l'insensato coprifuoco ci è stata sottratta una parte considerevole della nostra giornata, la notte. Chiusi i bar, i caffè, i locali dove si fa musica dal vivo, i jazz club, la musica è scomparsa dal tessuto urbano ed gli unici suoni che si sentono incutono timore e angoscia, polizia, ambulanze. Il silenzio rischia di diventare la nuova normalità, un silenzio così denso, quasi rumoroso, così opprimente che disturba. Il paesaggio sonoro vuoto si collega all'individualità e all'ansia dell'artista che esprime un impulso quasi monastico verso il proprio spazio interiore. Quali spazi di libertà ci sono consentiti? Si va verso una società di atomi solitari che come satelliti vagano nello spazio sconfinato. Il buon Lou Reed almeno cantava: Satellite’s gone up to the skies/
Things like that drive me out of my mind/ I watched it for a little while/ I like to watch things on TV/

Satellite of love/ satellite of love/ Satellite of love/
Una società popolata da individui che ruotano intorno a se stessi in un mondo senza interazioni. Bisogna recuperare il simbolismo dei riti come propone Byung-Chul Han per connetterci con l'altro al fine di ritrovare l'incanto perduto. La musica ha sempre avuto un valore rituale molto importante nelle comunità degli uomini , legandoli di volta in volta ad accadimenti lieti o tristi o religiosi o di grande valore simbolico. Condividere la propria musica, la propria pittura, la propria arte con quanto ci circonda è una necessità dell'artista ma anche di chi assiste all'evento culturale.  

Facciamo in modo che le cose accadano

Tanti spazi interiori che si uniscono in un unico grande spazio liberato e temporaneamente autonomo, in un happening di suoni, luci e colori.

Quelli che ballavano erano visti come pazzi da quelli che non sentivano la musica” F. Nietzsche

 

Articolo apparso sul numero di giugno di Affiches, rivista edita da Radio Vulture.