giovedì 20 gennaio 2022

Souffles

 


Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti”

Roberto Freak Antoni


Fare delle domande oppure porsi dei dubbi ed evocarli a voce alta scatena guerre fratricide e mina amicizie pluridecennali. Eppure siamo cresciuti con il rispetto, la tolleranza e lo spirito critico proprio del pensiero del novecento che ci ha allevato e nutrito. Oggi la politica “ atomizza la società in diversi gruppi di interesse in base al sesso (genere), alla razza, alle preferenze sessuali e cosi via ed invita a cercare una superiorità morale che non può essere messa in discussione”. Questa religione identitaria genera follia e spinge ad avvalorare una superiorità morale e culturale solo per il fatto di condividere il pensiero unico dominante. E' una Italia divisa e la ricomposizione del suo tessuto sociale sarà piuttosto lunga. Non è detto che da questa crisi pandemica ne usciremo cambiati in meglio. Divide et impera.

Il politicamente corretto nasconde quello che pensiamo, quindi dissimuliamo quello che veramente pensiamo arrendendoci ad una società della finzione dove la regola fondante è la falsità. Ancora una volta ci viene in soccorso Pasolini che ci ricorda come la cultura è la possibilità di lotta e per amarla ci vuole una forte vitalità. Chiediamoci allora che ne è di tutti i nostri studi, di tutti i libri che abbiamo letto, dei dischi che abbiamo letteralmente consumato scavandone i solchi, dei film che ci hanno fatto sorridere, o piangere e o ridere? Un immenso patrimonio culturale che viene messo da parte, quanti film di Totò, Sordi, della magnifica commedia italiana, di Verdone con l'immenso Mario Brega ( so comunista così ) sarebbero stati realizzati ora? Pochi, eppure nelle battute che hanno fatto grande il cinema italiano non c'era nessun tentativo e volontà di discriminazione e tanto meno di razzismo. Erano tempi ingenui ma autentici di un'Italia che guardava al futuro con fiducia. Qual'è ora lo stato della produzione culturale italiana? Purtroppo i grandi autori non ci sono più ( si sono evitati questo scempio ) e quelli che ritenevamo grandi sono svaniti incorporati nel sistema, si sono ammosciati come tanti souffles venuti male. I giovani cineasti vengono ignorati e mortificati, è gia tanto se trovano un produttore o un finanziamento, poi devono girovagare tra i piccoli festival minori sparsi per la penisola per poter far vedere i loro film, la grande distribuzione li evita, non fa altro che proporre crisi generazionali e di coppia, cinepanettoni con la risata facile, film che non guardi neanche in TV, figurarsi al cinema a pagare un biglietto. Neanche la musica se la passa bene, basti pensare ai tanti talent e a San Remo che sembra una succursale di Xfactor e Amici. La letteratura contemporanea produce poche cose interessanti, le uniche cose leggibili sono di autori stranieri, ritenuti a torto di destra, uno su tutti Michel Houellebecq, o noir.

Sono sempre gli stessi attori, registi, scrittori e cantanti con autotune che girano le trasmissioni televisive ( imbarazzante fabiofazio ) a presentare il loro ultimo film, il loro ultimo libro, il loro ultimo disco come autentici capolavori di cui poi non ricorda niente nessuno in capo ad un anno. Si parlano addosso, hanno una esposizione sui media spropositata, inversamente proporzionale alla qualità del prodotto che propongono. Che ne è della lezione del neorealismo italiano che tanto lustro ci ha dato? Della commedia italiana? Del cinema politico? In Italia non si può più fare cinema politico, nonostante la realtà offra spunti notevoli e stimolanti. Forse solo il teatro sperimentale che propone linguaggi nuovi resiste. Secoli di tradizione e di produzione culturale mandati a quel paese, una guerra di religione sta distruggendo la nostra civiltà e le nostre relazioni, un potere sordo che guarda solo al profitto omologa il tutto, anche i nostri sogni e bisogni. La gente si sta adattando inconsapevolmente, cerca solo intrattenimento, apericena ed edonismo reganiano a volontà.

Questa violenta contrapposizione tra simili nell'era più contraffatta della Storia ci indica la direzione verso qualcosa di poco umanamente sostenibile, sia a livello psicologico che fisico. Reduce o relitto di qualcosa che è stato salvaguardo la memoria in analogico prima che un cloud ne faccia una versione diversa.

La globalizzazione del lavoro, l'ansia generalizzata e il crollo di tutte le certezze novecentesche trovano la loro rappresentazione in una mediocre cultura, specchio che riflette le dinamiche sociali e psicologiche della contemporaneità. Non bisogna disturbare il manovratore, non bisogna pensare e la sinistra che ha sempre fatto della cultura una sua supposta superiorità si è adeguata, complice, a contribuire a creare questo grigio e annoiato disagio che scandisce il tempo verso una graduale, lenta ma inesorabile deriva. Ci costringono ad essere concentrati sul virus mentre ci massacrano, vedi caro bollette. ( Il PD ormai è un partito neoliberista in cui le masse popolari non si riconoscono, la sua base elettorale e sociale risiede nei salotti borghesi e nei quartieri chic, una borghesia ipocrita che ostenta il suo residuo status intellettuale e una moderata identità di sinistra ma che nella realtà è elitaria e classista. La sinistra di movimento invece da anni vive in una palude, ha aderito alla pace pandemica del governo per timore di dire le stesse cose della destra, si è espressa sul virus e sui contagi ma non sulla gestione della pandemia).

Perso nei miei ragionamenti vengo riportato alla cruda realtà da due notizie belle fresche, per puro caso riguardano due tra i personaggi più discussi, Elon Musk e Jeff Bezos. Il primo appena eletto dalla rivista Time, uomo dell'anno 2021, ha pensato bene di investire parecchi miliardi di dollari per esplorare lo spazio alla ricerca di qualche pianeta o asteroide da colonizzare per creare un mondo a sua immagine e somiglianza, dove vivere con i suoi simili, invece di essere tediato da milioni di persone che muoiono di fame nel mondo, dai virus e dal cambiamento climatico. Il secondo invece, il Jeff di Amazon, ha deciso che dopo aver guadagnato una ingente quantità di ricchezza è antipatico morire e lasciare tutto per cui ha deciso di investire negli studi di un laboratorio genetico in America che si occupa di riprogrammazione biologica che ringiovanisce le cellule. Qui siamo dalle parti di P.K.Dick!!!

A questo punto capovolgendo e parafrasando una canzone di Finardi mi viene da dire “ Extraterrestre portali via, da loro una stella basta che te li porti via, extraterrestre portali via...” insieme a tutti quei miliardari mascherati da filantropi.

Portali via!!!

Articolo apparso sul numero di gennaio 2022 di Affiches, rivista di Radio Vulture


lunedì 3 gennaio 2022

un nuovo mondo

 



ricorda Signore questi servi disobbedienti alle leggi del branco

non dimenticare il loro volto che dopo tanto sbandare

è appena giusto che la fortuna li aiuti..

...come un dovere”

Smisurata preghiera – F.De Andrè


Il prestigioso quotidiano liberal statunitense Washington Post, in un editoriale, afferma che “ l'Italia è diventata un laboratorio politico, che si sta spingendo verso terre inesplorate dalle democrazie occidentali, un laboratorio che sta provando a capire che livello di controllo della società i cittadini siano disposti ad accettare”, invece il Guardian, quotidiano britannico, pone la grande idea sotto forma di domanda “se la democrazia sia il sistema adatto per fronteggiare i problemi causati dal cambiamento climatico”. Paolo Mieli sul Corriere della Sera in un suo editoriale va ancora oltre, il suo attacco risuona così “ e se decidessimo di non votare mai più?”

Quindi un Governatorato a vita retto da un banchiere, sostenuto da una maggioranza più profilata.

Ormai sembra chiaro anche ad alcuni rappresentanti della stampa mainstream che lo ammettono a denti stretti, che le piazze d'Italia contro il green pass hanno a che vedere con il bisogno di partecipazione e di delegittimazione e non rappresentatività del mondo politico e di quello sindacale. Una lotta che ha preso alla sprovvista le autorità che hanno lanciato subito una controffensiva ideologica a difesa della narrazione dominante e a diffamare le forme di lotta.

La rabbia per l'assenza di alcune sigle sindacali è un evidente segnale di scollamento.

Le immagini che provenivano da Trieste e mostravano alcuni tra portuali e partecipanti alle manifestazioni tenersi per mano raccolti in preghiera fanno riflettere, rappresentano il simbolo di una presa di posizione di cittadini che senza alcuna organizzazione fanno fronte comune per una opposizione spirituale e di rigorosa etica morale nella lotta contro il male. Il valore dei simboli è molto forte e mentre in Vaticano si amoreggia con Pfizer, the new gold, a Trieste c'è Gesù. Non si tratta di essere credenti o atei ma vi è la percezione di dove stia il male. A molti è sembrato strano vedere in una manifestazione di lavoratori rosari e preghiere, negli anni passati bandiere rosse e slogan, a Trieste i sindacati hanno disertato, complici degli attacchi al lavoro reclamati dai padroni globali, il segretario della Cgil ha snobbato le rivendicazioni dei portuali triestini invitando gli iscritti a manifestare contro le più tenere spoglie del fascismo, che pure imponevano una tessera per lavorare, ma che non possono più fare danni dalla tomba. I sindacati francesi invece sono sul piede di guerra con Stellantis, preoccupati giustamente di eventuali chiusure ed esuberi. Federalberghi lancia l'allarme, a causa del super green pass ci sono state molte disdette per Natale, per esempio a Roma su 1250 alberghi ben 380 sono chiusi e la metà di questi probabilmente non riaprirà anche perché a gennaio ripartono i mutui e ben pochi possono farvi fronte. Il colpo di grazia al settore. Lo scontro va la di là delle ideologie e delle categorie di appartenenza, perché piano piano saremo tutti coinvolti in questa Quarta Rivoluzione Industriale. Lo scrive Klaus Schwab, l'organizzatore del Forum Economico Mondiale di Davos, in un suo libro del 2016, con la prefazione di John Elkan, già Fiat ora Stellantis.

Al G20, per parlare della transizione ecologica Joe Biden attraversa Roma su una Cadillac One che pesa tra le 7 e le 9 tonnellate, 8mila di cilindrata, consumo stimato 1,5 litri al Km, scortato da altre 84 auto. E' credibile? Sempre al G20 Draghi dice che è aumentata la connessione tra finanza e sanità per fronteggiare “ i prossimi inevitabili drammi sanitari”. Cioè?

Ci possiamo fidare di questi uomini?

In questi tempi avremmo bisogno di solidarietà e modi migliori di lavorare collettivamente.

In molte piazze d'Italia si recitava il rosario e lo si trasmetteva sui canali alternativi internet per scongiurare la censura, Trieste ha rappresentato il ground zero della rappresentanza, il monumento ai caduti di ogni idea di repubblica e di sovranità, l'inizio dell'attraversamento del deserto di un popolo.

Nel deserto riecheggiavano le parole del salmo: “ è meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell'uomo, meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti” (Sal 117,8-9).

L'Italia è sottozero, freddo e vento accrescono la voglia di abbracci e sorrisi che riscaldano i cuori, ancora un Natale tra zone colorate e lasciapassare, ma le tradizioni rimangono e rinsaldano le identità di un popolo e le radici su cui ci innalzeremo. Gianni Rodari si chiedeva in una sua filastrocca” dov'è il mago con la fiaccola fatata per portare in tutte le case una calda fiammata?” L'augurio è che ognuno di noi possa trovarlo nel profondo del proprio animo. 

Articolo pubblicato sul numero di dicembre di Affiches, rivista di Radio Vulture