martedì 30 marzo 2021

Guardati Italia dalla stessa Italia

 Guardati Italia dalla stessa Italia


Guardati Italia dalla tua propria Italia
guardati dalla croce senza Cristo
guardati dal martello senza falce

Guardati dal vicino senza volto
guardati dal boia con la maschera
guardati da chi brucia il tuo cadavere

Guardati dalla quarantena senza peste
e dalla peste senza quarantena
guardati da chi ti separa dai tuoi giorni

Guardati dal teschio senza tibie
guardati dalle tibie senza il teschio
Guardati da chi conta le tue morti

Guardati Italia dai tuoi nuovi potenti
guardati da chi osserva l’obbedienza
guardati Italia dalla stessa Italia 

                                                                 (da César Vallejo)

giovedì 18 marzo 2021

World of the ancestor /// Chapter 1

 

 


Domenico Canino vive tra Bologna ed Albi ed è proprio in questo paesino sulle pendici della Sila catanzarese che ha situato la sua personale Kiva. Nei villaggi dei nativi americani dell'Arizona, il Kiva era una stanza circolare con un focolare al centro ed un tetto di tronchi dal cui centro si apriva un foro da dove fuoriusciva il fumo, era un luogo di culto dove si officiavano cerimonie segrete che indirizzavano la vita spirituale della comunità.  Nel suo nuovo lavoro, World of the ancestor, Chapter 1,  per Sonata Arborea, Domenico utilizza la sua personale Kiva per suonare la musica che scorga da se stesso e raccontare cunti ancestrali, tramandati dai suoi avi, nel ricordo del nonno che costruiva e suonava le zampogne. Ha ripreso il suono dei suoi avi e lo ha riportato su un software per costruire altro con semplicità e devozione. Come uno sciamano moderno, attraverso questi suoni che evocano echi tribali ci porta per mano verso un viaggio psichedelico dove l'esperienza del tempo viene sospesa e i condizionamenti del reale danno spazio a stati di coscienza estatici. World of the anchestor è un lavoro in progress nei suoi vari capitoli dove racchiudere la ricerca e la sperimentazione che Domenico ha fatto sul suono degli strumenti ad ancia e capire le direzioni e le traettorie che possono evolversi da queste sonorità. Con Sonata Arborea il musicista vuole cercare un modo fluido di sperimentare le infinite possibilità di una composizione sonora così da creare una estetica dei suoni più evoluta. Sono sei i brani che compongono questo nuovo lavoro di Sonata Arborea, costruito su un equilibrio tra passaggi vocali, suoni rituali e derive elettroniche ( The Angel's journey ),  field recording e zampogna ( Cerameddhrota). I suoni si fondono e nulla è più separato in un insieme simbiotico di atmosfere magiche che rendono vive visioni di un tempo dimenticato che continua a perpetuarsi nei sogni di questo giovane musicista. I tamburi e le percussioni, i flauti e la zampogna, le launeddas e le voci ci guidano verso mondi perduti e memorie dimenticate. In Tree of the sleep, vero cuore di World of the anchestor con i suoi 16 minuti, sembra di penetrare tra i fitti boschi della Sila, nel cuore di una terra all'inizio del mondo, sembra di assistere ad un rito celebrato dai Popol Vuh nei giardini del faraone, dove i flauti e le frequenze elettroniche dialogano tra di loro con passione. I mondi perduti e la wilderness della Sila, la magia  e le memorie riscoperte sono il centro di Sonata Arborea, un progetto che affascina proprio perchè porta alla luce sonorità arcane. Secondo Carl G. Jung "l'illuminazione non riguarda immaginare figure luminose, ma essere coscienti dell'oscurità".

Ed in tempi come questi, World of the anchestor ci consente di approdare anche solo per l'attimo dell'ascolto in un mondo che abbiamo dimenticato troppo presto e che ci sembra così lontano, un mondo a cui apparteniamo, che ci ha dato la vita e che continua a nutrirci; Sonata Arborea disegna per noi una mappa di orientamento per intravedere la luce di un faro che squarcia la bruma che ci avvolge, indicandoci la salvezza, satelliti in fuga in orbite incerte, atomi solitari in un mare di solitudine. L'ultima traccia, Field, è un canto di Domenico Canino, una voce che sembra scaturire dalle viscere della terra, a conclusione del rito, per condurci verso la parte più intima di noi stessi.

"Il centro a cui tutto converge e tutto promana" Elemire Zolla

https://sonataarborea.bandcamp.com/album/world-of-the-ancestors-chapter i