sabato 28 dicembre 2013

Diagonal 2013: Rockocò Contemporaneo Calabrese



L'opera di tutti fu messa assieme, giudicata e studiata attraverso la sola qualità ovviamente comune a tutti: la novità; così ebbe origine il nome Art Nouveau

Henry van de Velde architetto del XVIII sec.

E’ dal Rococò settecentesco - e dall’Art Noveau, suo figlio spurio sorto a cavallo tra il XIX e XX secolo – che discende questa ennesima produzione di VIVARIUM Università Popolare Calabrese che, col titolo ROCKOCO’ CONTEMPORANEO CALABRESE, compone l’edizione 2013 del progetto DIAGONAL che giunge così alla XX edizione per la sezione Musica ed alla XII per la Visual.
   
Un’opera, questa svolta da VIVARIUM U.P.C tra recupero dal Passato, più o meno remoto, e sonda del Presente, che mira a delineare le caratterizzazioni dell’odierno fare artistico autoctono, e che sul territorio calabrese pertanto nasce, si agita e rappresenta.
   
Rockocò Contemporaneo Calabrese, dalle ore 19.00 di Sabato 4 Gennaio 2014 presso il Teatro Tenda di piazza Prefettura in CATANZARO, presenterà alcune delle realtà che compongono per l’appunto la materia creativa che muove e sommuove, anche nascostamente, il territorio calabro: materia che vive della coesistenza fervida ed incandescente tra una composita varietà di istanze, di stili e di correlati stilemi di pensiero.
       
Istanze, stili e stilemi in continua reciproca relazione e che nel confronto, nella condivisione di spazi ed idee, si sovrappongono e congiungono creativamente, riuscendo a generare nuove forme espressive, ad altissima densità, utili alla definizione del reale quadro di quel fare artistico contemporaneo calabrese che, dimentico molto spesso di tali singolari istanze, ne mortificano pertanto l’unicità e l’eventuale sviluppo; continuando altresì a determinare il persistente ancoraggio della Calabria contemporanea a clichè vetusti, oramai fuori luogo, assolutamente improduttivi se non per alcune oligarchie, neanche illuminate, che, ahimè, decidono le sorti della nostra terra  e del suo sviluppo nel settore .

In un territorio dove sembra saremo destinati a morire di un’overdose di Pop - e  di quello più becero, tra l’altro supportato da finanziamento pubblico - o per avvelenamento di altre istanze riecheggianti modelli culturali non certo di natura orizzontale, è la gestione del comparto Cultura il vero problema; retto da chi non ha alcuna aderenza col composito paesaggio che invece insiste nell’ambito delle cosiddette sottoculture che, a questo punto della Storia, sono tali proprio perché sottomesse, sottostimate o - rovesciando il problema - tenute a bada e sottoschiaffo, per la densità che appartiene loro, e che potrebbe invece contribuire in maniera nettaalla crescita del territorio e quindi alla definizione di un’idea nuova della Calabria.
   
La vetrina di Rockocò Contemporaneo Calabrese  pone in mostra pertanto,  il fare artistico autoctono in ambito di Musica e Video produzione. E lo fa in uno stile nient’affatto ornamentale, figlio della degenerata evoluzione del tardo barocco che questo maledetto inizio del ventunesimo secolo ancora oggi ci rappresenta. Il Rockocò di cui parliamo è sostanza eletta, ricolma di ricchezza e densa ridondanza che qui, nello specifico, nell’intridere Musica e  Video produzione, generano forme d’arte allucinata, ad alta visionarietà: vere meraviglie del fare che riescono ad offrire, in generale ed in definitiva, una propria visione pregnante, anche del contesto epocale nel quale ci troviamo immersi; e ciò attraverso la costruzione di paradigmi di assoluto spessore che riescono al contempo a regalarci una visione più smaliziata ed anche  mondana dell'Arte di cui tali singolarità risultano essere depositarie.

E ciò perché trattasi, lo dicevamo, di materia viva, che è tale anche perché in piena e sintonica relazione al tempo in cui sorge e si manifesta; materia che nell’assumere e/o mantenere le forme complesse e intricate di cui il sapore barocco si compone, riesce ad integrarsi al contempo con le caratteristiche del Tempo Presente;anzi, si nutre di esso elaborandolo subitaneamente: non è certo da tutti.
   
Si determina  così, la nascita di un frutto unico  ed originale che filtrato alla pienezza esplosiva di una dirompente e visionaria attitudine rock - dalle tinte estremamente variegate - pone la de/generazione dell’arte a proprio caposaldo operativo e concettuale.   

Rockocò Contemporaneo Calabrese quale stadio iniziale di un movimento artistico che rivendica il pieno riconoscimento ed un giusto ruolo per quella che potremmo definire l’ Art Nouveau Calabrese: un’arte, un fare creativo, estremamente evoluto e pertanto operativamente capace.

L'Art Noveau Calabrese che si pone in mostra - nell’operare una rielaborazione di alcuni dei propri assunti e di quelli del patrimonio Rococò in primis - precorre il futuro contemporaneo, tempo immaginato comunque esistente, che qui è rappresentato:

- dal visionario lavoro in ambito di Video produzione del combo di visual artists catanzaresi composto da ARCO PARENTELA & FRANCESCO LEONE

- dall’electro chant performing della cittadina CRISTINA PULLANO, marcatamente rock oriented, che nel proporre una manciata di songs - sorta di tributo ad alcune figure della suddetta scena - traccerà un elegiaco percorso musicale e poetico, dall’ alta densità devozionale.

- dall’opera cantautorale di GRAY, misconosciuto cantore di quel barockismo musicale, grondante di riferimenti colti  ma anche di  asprezze ultraterrene.

- dallo spu(n)to velenoso che declina e giunge dalla Piana di Gioia Tauro (RC) con LOOP LOONA mc, la quale  - nel far intridere veemenza rap, richiami di street poetry, densità urban rage, cadenza linguistica di matrice taurianovese - confeziona una proposta hip hop, anglo-calabra nello style, che definisce e fissa così i termini di composizione per una nuova ed originale musica de/genere: ed al femminile.

- dal rock dalle nette tinte psichedeliche della  band catanzarese dei N.I.M.B.Y. - Not In My Back Yard – che, abbandonate le vertigini prog che contraddistinguevano l’ep del 2011, ci introdurrà alle sonorità del primo lavoro su lunga distanza, edito nello scorso Maggio ed indirizzato su ritmiche più serrate ma non meno intriganti (album, tra l’altro, registrato presso l’immaginifico museo  MU. SA. BA. di Mammola (RC): Is that  the right back yard ?).



sabato 14 dicembre 2013

Hypnos Hypnos



Sostiene Tommaso Cosco che Domenico Canino incarni la vera essenza del musicista di Archiaro. Sia per discendenza che per senso di appartenenza, aggiungo io. Esce finalmente il nuovo lavoro del musicista calabrese, Hypnos Hypnos, prodotto da Tommaso Cosco e distribuito dalla Cosmic Swamp Records. Il cd racchiude la riproposizione sonora della sua live performance tenuta ad Archiaro la sera del 22 giugno scorso. Davanti all'entrata della turra, Domenico Canino manipola trame sonore come un tecnosciamano del nuovo mondo, "senza alcuna estetica formalista ma con sapiente maestria nell'uso degli strumenti". Rimane della sua performance l'emozione di un feeling espansivo che riempie di sogni un vuoto inspiegabile. E' una elettronica sensibile al contesto. Minimalismo, ambient ed elettroacustica si fondono in un processo simbiotico, quasi alchemico, di esperienze ed avvolgente armonia. C'è il sudore che genera la fatica di concepire e fare musica. Per Domenico Canino vale quello che Bruce Chatwin nel "Le vie dei canti" a proposito del tempo dei sogni dice " gli uomini del tempo antico percorsero tutto il mondo cantando; cantarono i fiumi e le catene di montagne, le saline e le dune di sabbia. Avvolsero il mondo intero in una rete di canto e quando ebbero cantato la terra si sentirono stanchi". Direi stanchi ma pervasi da una sorta di euforia che ti prende quando cominci a pensare ad un altrove diverso dalla realtà conosciuta. Ecco, Hypnos Hypnos raccoglie questo respiro fino a che il suono si fa viscerale ed espanso ed allora Domenico Canino come un derviscio in una danza sacra esprime il suo ringraziamento agli dei del luogo coi suoi loops liquidi, pulsanti ed ipnotici, mentre una platea di randagi e cuori erranti, sotto una luna piena e consolante, veglia e partecipa attenta.

giovedì 5 dicembre 2013

Nothing Lighter



Nothing Lighter "is a blissful aural meditation" come recita il lancio della Monkey Records, etichetta neozelandese che ha pubblicato il nuovo lavoro di Rooms Delayed.
Rooms Delayed/Vincenzo Nazzaro è uno dei più promettenti musicisti e compositori italiani insieme ad Ornitology/Andrea Scevola, di entrambi ne abbiamo già parlato in precedenti post. E' veramente un'allegra e stimolante compagnia quella che si aggira per le strade di Bologna, città nella quale entrambi vivono e lavorano.
Vincenzo Nazzaro armato delle sue chitarre, e-bow, riverberi, delays e field recordings dipinge paesaggi sonori da cui si eleva, testimone attento, come in una sospensione, con la leggerezza di un suono discreto e intenso. In questo nuovo lavoro Rooms Delayed, maestro concertatore, accompagna in due brani, Mia e Suspicious Mind, con le sue textures la vocalist Cristina Pullano, il canto si fa strada piano piano, sembra spezzarsi a tratti in un respiro trattenuto in gola, come delle ingenuità di amori impossibili, per poi ricomporsi in un finale partecipato, maturo che vuole essere finalmente liberatorio. Rooms Delayed sembra mostrare di possedere una buona cultura visiva che rafforza la sua capacità di assemblare suoni in un linguaggio "assoluto", dove i vari elementi percettivi non possono essere separati tra di loro. Avevamo parlato tempo fa di un suono della memoria, che riempie quel remoto spazio interiore dove ogni uomo è solo nel suo mondo di mistero.   
Come dalle note di presentazione "Nothing Lighter rappresenta una speranza che qualcosa di nuovo e incredibilmente liberatorio può essere trovato. Dal momento che certe cose possono essere vissute solo attraverso l'ascolto, dobbiamo essere preparati ad ogni evenienza". 



domenica 24 novembre 2013

Now #8


1) Il grande affare dei disastri
    di Tonino Perna da Il Manifesto


Nel periodo 1901-1951 si sono registrate in Italia sei alluvioni, di cui le più disastrose nel 1951, Polesine e Calabria, con 184 vittime. Nel periodo 1998-2008, a partire dalla tragedia della Val di Sarno (159 vittime), si erano registrate sette alluvioni devastanti. Negli ultimi, soli, quattro anni abbiamo avuto nove alluvioni disastrose generate da piogge intense e «bombe d'acqua»....


2) Ankara: lacrimogeni contro insegnanti in corteo



3) Roma: #20n i movimenti assediano il vertice



4) Vendola: accuse, risate e arrampicate sugli specchi
     di Peter Gomez da Il Fatto Quotidiano


Quando, sia pure con 24 ore di ritardo, aveva dettto di vergognarsi per aver riso...


5) Pelù: PD? Acronimo di bestemmie. Renzi? Un berluschino cresciuto con 
    Mediaset di Gisella Ruccia da Il Fatto Quotidiano.


    Renzi è un berluschino, è davvero cresciuto con Mediaset nel sangue. Lui è veramente perfetto per la massa degli italiani“. Lo afferma Piero Pelù ai microfoni de “La Zanzara”, su Radio24. “Renzi di sinistra non ha nemmeno il piede, la mano e il resto della parte sinistra” – continua – “La parte sinistra del corpo gli manca proprio. E’ solamente un grande centro. Bisogna pensare a lui anche come ex presidente della Provincia. Già lì qualche bel disastro l’ha combinato, essendo stato estremamente allegro, con la “a” maiuscola, nella gestione del denaro pubblico. Dicono che sia il male minore, ma questa storia del “male minore” ce la sta mettendo nel culo fino alla gola. Sveglia!“. Il cantante non risparmia una poderosa stoccata a Jovanotti, rinomatamente supporter del sindaco di Firenze: “In questi anni Jovanotti non ha mai smesso di saltare sul carro prima di D’Alema, poi di Veltroni. Ora di Renzi”. E aggiunge: “Il Pd è diventato l’acronimo di moccolo, di bestemmia. L’ho votato per anni e anni e ne sono rimasto estremamente deluso”. E su Beppe Grillo spiega: “E’ una delle cose più interessanti, apparentemente fuori dai giochi, ma quando affronta il problema della Bossi-Fini come un leghista lo prenderei a calci nel culo“. Inevitabile il riferimento a Silvio Berlusconi: “E’ il nuovo Mussolini, non sopporto più questa sua fiction e sono ancora tutti lì a leccargli il culo. Gli italiani sono lobotomizzati. E Berlusconi e la Tv hanno avuto un ruolo primario in questo. Penso sempre di andare via dall’Italia – prosegue – più che altro per i miei figli, è un paese dissestato. Che cavolo di futuro stiamo offrendo loro?” 


6) CSI: Linea Gotica 
  


7) Un Giorno di Fuoco. La terra, la guerra, una questione privata.
    Parole, immagini e musica per Beppe Fenoglio. Concerto dei CSI.
    Regia di Guido Chiesa

  
http://www.youtube.com/watch?v=CR2d6Zoz66U&list=WLE5CE7EFE8F105958


8) Io e Te, un film di Bernardo Bertolucci



9) Heroin in Tahiti: Death Surf


10) Lili Refrain: Kawax





giovedì 7 novembre 2013

A Soul Geography | Ornitology




E con un deciso bussare alle porte della sua città invisibile, che se pur su cardini cigolanti alla fine si aprono lasciando l'ascoltatore in balia di un dilagare di suoni, che inizia il nuovo lavoro di Ornitology: A Soul Geography. Ornitology/Andrea Scevola appartiene alla stessa genia di Rooms Delayed, tempo fa in un post a lui dedicato avevamo descritto il suo lavoro come di un esplorare "regioni profonde popolate da ricercatori pronti a comporre la propria cartografia emozionale. Si presenta come un viaggiatore solitario armato solo della propria bussola interiore", ebbene Ornitology, con A Soul Geography, intraprende il proprio peregrinare armato solo della mappa dei propri sentimenti, alla scoperta di quel paesaggio interiore custodito nei luoghi più reconditi della propria memoria. E' un lavoro maturo questo, dove non ci sono concessioni di sorta e che acquista maggiore intensità ad ogni ascolto. Sette tracce dove in alcune delle quali Andrea Scevola si fa accompagnare da validi collaboratori ed amici, Vincenzo Nazzaro/Rooms Delayed disegna traiettorie sicure perchè le ha attraversate e dalla voce di Cristina Pullano nasce un canto che sembra diradare le nebbie dell'oblio, "Ancient is that gate Oh, you who came from the sea Learn first to close and then to disclose"
Sette tracce dove il suono scorre libero come un unico flusso di coscienza, come un librarsi felice, un abbandonarsi senza impedimenti al proprio destino, non con rassegnazione ma con accettazione. Un avvicinarsi discreto e con pudore lungo meridiani verso quella che è la fine del viaggio, con la consapevolezza che l'unica vera via di fuga sta nella memoria. Quì il pianoforte celebra l'identità ritrovata. I suoni diventano spazio e ridimensionano il tempo, fissando nell'ascolto l'architettura dei propri luoghi. Suoni come spazio, suoni come luoghi dove confluiscono le mappe intime di coloro che li attraversano spinti dal desiderio di riscoprirsi e di incontrare l'altro. The sea of fertility mette fine al viaggio e si eleva in alto verso spazi di luce come un canto.


domenica 3 novembre 2013

For Lou Reed



To our neighbors:
What a beautiful fall! Everything shimmering and golden and all that incredible soft light. Water surrounding us.
Lou and I have spent a lot of time here in the past few years, and even though we’re city people this is our spiritual home.
Last week I promised Lou to get him out of the hospital and come home to Springs. And we made it!
Lou was a tai chi master and spent his last days here being happy and dazzled by the beauty and power and softness of nature. He died on Sunday morning looking at the trees and doing the famous 21 form of tai chi with just his musician hands moving through the air.
Lou was a prince and a fighter and I know his songs of the pain and beauty in the world will fill many people with the incredible joy he felt for life. Long live the beauty that comes down and through and onto all of us.
— Laurie Anderson
his loving wife and eternal friend



Ai nostri vicini:
Che magnifico autunno! Tutto risplende e luccica e tutta quell’incredibile luce morbida. L’acqua ci circonda. Lou e io abbiamo passato tanto tempo qui negli ultimi anni, e nonostante siamo gente di città, questa è la nostra casa spirituale.
La settimana scorsa ho promesso a Lou di farlo uscire dall’ospedale per tornare a Springs. E l’abbiamo fatto! Lou era un maestro di tai chi e ha passato I suoi ultimi giorni qui, felice e abbagliato dalla bellezza, dal potere e dalla morbidezza della natura. È morto in una domanica mattina, guardando attraverso gli alberi e facendo la famosa posizione 21 del tai chi, con le sue mani da musicista che si muovevano nell’aria.
Lou era un principe e un guerriero e so che le sue canzoni sul dolore e la bellezza riempiranno molte persone con l’incredibile gioia che provava per la vita. Lunga vita alla bellezza che arriva su di noi, ci attraversa e ci riempie.
Laurie Anderson, moglie innamorata e amica eterna



mercoledì 30 ottobre 2013

archiaro experience 2013






Domenico Canino | Hypnos Hypnos
Performed and Mixed by Domenico Canino
Produced by Tommaso Cosco
Photo Artwork by Tommaso Cosco www.archiaro.it
Distribuited by Cosmic Swamp Records, Italy





giovedì 10 ottobre 2013

LAWRENCE ENGLISH | ALBERTO BOCCARDI



two sets in solo

Con una serie di date dal vivo Lawrence English e Alberto Boccardi portano in giro il loro recente lavoro appena uscito per l’etichetta  fratto9.

Alberto Boccardi realizza delle sessioni di registrazione nell’estate 2012  con il coro di musica classica e contemporanea Antonio Lamotta diretto dal maestro Davide Mainetti, ed invia questo materiale a Lawrence English lasciandogli completa libertà d’intervento. Il lavoro si sviluppa in un percorso in 3 movimenti, dove ogni sezione è indipendente ma allo stesso tempo vincolata alle altre; la successione delle trame sonore si snoda come inevitabile. Un flusso di attesa, ossessione ed evocazione.
Lawrence English condivide questo materiale e ne racconta come di Land Music: “una massa di microelementi crea una macrostruttura. Gli infinitesimi suoni si trasformano e definiscono i contorni e le forme di lunghi inviluppi attraverso l’aria. I suoni del mondo umano e del mondo naturale coesistono in medesimi stati di trasformazione, accennando non solo ai se stessi precedenti, ma più raramente rivelando uno sguardo al loro mondo originale.“

Lawrence English (1976 Brisbane, AUS) is composer, media artist and curator based in Australia. Working across an eclectic array of aesthetic investigations, English’s work prompts questions of field, perception and memory. English utilises a variety of approaches including live performance and installation to create works that ponder subtle transformations of space and ask audiences to become aware of that which exists at the edge of perception.

Alberto Boccardi (1980 Morbegno, IT), engineer and electronic musician he got his BA in aerospace engineering at Politecnico of Milan and his diploma at the International Academy of Music at Milan conservatoire. During his research he found the warm density of acoustic and analogical instruments, the environment as sound texture and multiple sound sources as elements of composition. He’s looking to recreate deep emotional soundscapes working with minimal elements and focusing on  suspension and contrast between sound and silence.


venerdì 4 ottobre 2013

Now #7



1) I cadaveri di Lampedusa e la festa dei politici mascalzoni
di Franco Bifo Berardi

Nel Canale di Sicilia centinaia di migranti oggi sono morti affogati dalla legge Bossi-Fini e da una classe politica di mascalzoni.
Oggi è giorno di festa per Letta Alfano e Napolitano. ...




2) Lo spirito della costituzione e l'altra Europa possibile
di Barbara Spinelli

Forse è venuta l'ora di dire in termini chiari che l'imperatore è nudo: in Italia, e in tutti i Paesi dell'Unione europea immersi nella crisi. Non ha più scettro né manto.

E non è vero quello che i nostri capi di governo vanno dicendo: che saremmo in mano alla trojka di Bruxelles, se svanisse il bene molto equivoco di una stabilità politica che dipende dal condannato Berlusconi. ...



3) La tempesta perfetta
di Sandro Moiso

La tempesta perfetta più famosa, dal punto di vista meteorologico, fu quella che si abbatté sull’Oceano Atlantico  in prossimità dei  banchi di Terranova nel 1991, descritta nell’omonimo libro di Sebastian Junger del 1997 e nel  film di Wolfang Petersen, dallo stesso titolo, del 2000.  Ma la tempesta perfetta di cui occorre qui parlare è quella che sta per abbattersi sull’intero sistema politico-economico occidentale a partire dal quello che un tempo si sarebbe chiamato l’anello  debole: l’Italia. ...


4) Antonio Moresco: La lucina
di Mauro Baldrati

Moresco ha definito La lucina “un libricino”. Forse lo è, se paragonato ai precedenti romanzi: Gli esordi (673 pp), Canti del Caos (1092 pp), Lettere a nessuno (728 pp). Eppure, con le sue 167 pagine (foliazione sulla quale alcuni autori nostrani ci farebbero su una trilogia, giocando con le pagine di cartone, i caratteri e i margini), questo romanzo breve è tutt’altro che “ino”. Non che sia di per sé un difetto, o una minorazione. Moresco ha il gusto del piccolo, del minuscolo, lui che esplode con romanzi espansi, a tratti violenti, deflagranti. ...




5) The Killing

6) Pausal Mix - Type Records
A gorgeous blend of modern ambience from recent Barge signees Pausal.

http://typerecords.com/typecasts/26 

 


martedì 24 settembre 2013

Kilowatt Hour: Sylvian/ Fennesz/ Mathieu



 

The Kilowatt Hour è un work in progress affascinante, con Mathieu che disegna architetture sonore prendendosi cura delle frequenze basse, creando così atmosfere per il piano di David Sylvian e le parti di chitarra di Fennesz. Tutto parte da Wandermude, un album pubblicato a inizio anno da Mathieu per la Samadhisound, etichetta personale di Sylvian. L'album rimescola e reinventa le tracce audio di Blemish, lavoro di qualche anno fa di Sylvian, in un brano interviene anche Fennesz.
“ David e io siamo stati invitati a esibirci con il nostro album “Wandermude” a Berlino all’inizio di quest’anno e concordavamo entrambi che fosse una buona idea formare un trio con Fennesz.The Kilowatt Hour è un capitolo speciale, per David, così come per Christian e per me. Il trio si basa su un rispetto reciproco e sulle stesse forze, in questo modo possiamo creare qualcosa di nuovo per noi stessi. Il risultato ideale di una collaborazione è un lavoro che nessuno di noi può creare per conto proprio, così il linguaggio di David è cruciale per The Kilowatt Hour come lo sono rispettivamente quello di Christian e il mio. Un approccio che democraticamente si gioca un 50/50 tra improvvisazione e parti preparate. Ci sono varie direzioni che possiamo prendere e con questo primo tour, sto guardando molto al futuro". Così spiega Mathieu. Mentre in una nota ufficiale Sylvian parla ad un ritorno a Plight and Premonition e Flux and Mutability, ovvero ai suoi dischi con il Can Holger Czukay. Sylvian non canta ma ci sono degli spoken word registrati che compariranno nel flusso. Sono basati su poesie e scritti di Franz Wright. Inoltre ci sono dei visuals, immagini concrete e/o astratte presentate grazie a un maxi schermo posizionato dietro il palco, i tre musicisti sono solo silouettes che si stagliano sullo schermo. David Sylvian presenta così il trio: «Mi sento fortunato ad essere in compagnia di due musicisti di cui ho grande rispetto, e la cui generosità ed amicizia ha arricchito la mia vita personale e professionale. Faremo insieme una breve escursione, per vedere dove può portarci. Non c’è compiacenza né ci sono scorciatoie da prendere. Cercheremo di creare qualcosa di unico e stimolante per noi ed un’esperienza fresca per quelli che assisteranno alle perfomance». 



venerdì 6 settembre 2013

Alchemiss Art: Haiku



Mariacristina Marino
 
Haiku pittorico, produce movimento e trattiene eventi che accadono contemporaneamente. Un linguaggio evocativo che riempie il vuoto di piccoli segni. Lo spazio vuoto dello sfondo è essenziale come il silenzio in musica per dare intensità e estensione, percorso da forze invisibili che ne consentono la trasformazione. 
Sembra fermare tutto ciò che è inafferrabile e infinito per dare respiro e spazio all'immaginazione di chi guarda.





sabato 3 agosto 2013

Rooms Delayed


  
Due sono i musicisti i cui lavori sto ascoltando costantemente ma è la musica di Rooms Delayed che è diventata una mia buona compagna di viaggio attraverso questa mia estate del nostro scontento. Rooms Delayed, appunto, e Stephan Mathieu, di cui ho parlato brevemente in un precedente post. Tutti e due hanno qualcosa che me li fa amare e che me li accomuna, mi sembra che l'uno sia una prosecuzione dell'altro, ma è senz'altro in me il minimo comune denominatore tra i due. Il razzo di Mathieu è caduto nello spazio interiore di Rooms Delayed, ha spento i motori, ma invece di schiantarsi al suolo sembra planare, guardandosi intorno, indeciso su quale luna atterrare, fino a che non si accorge delle galassie create da so i can feel through the trees. Sento per Rooms Delayed una affinità estetica inspiegabile vista la differenza di età ed un medesimo approccio sonoro ma Vincenzo Nazzaro disegna traiettorie libere da costrizioni, puntando senza paura e senza timore di mostrarsi verso regioni profonde popolate da ricercatori pronti a comporre la propria cartografia emozionale. Si presenta come un viaggiatore solitario armato solo della propria bussola interiore e non ha necessità di inseguire superflui tecnicismi o momentanee scene per accreditarsi. Suoni della tradizione e della memoria che Rooms Delayed manipola fino a renderli fluidi e senza confini, arte che da soggettiva diventa oggettiva poiché da tutti compresa. I suoni che usa sembrano ricomporre un linguaggio antico necessario per mettere insieme pezzi sparsi del proprio divenire, suoni fatti per una danza leggiadra e soave, mossa da una leggera malinconia per un tempo ancestrale che si rivela appena. Musiche per stanze dove le dimensioni variano in base alla sensibilità dell'ascoltatore. Musiche come strumento di percezione verso una visione interiore.



  



sabato 27 luglio 2013

Now #6

Holy Motors di Leos Carax



1) Papi, re e banchieri: basta!

di Piergiorgio Odifreddi, da repubblica.it
Torno dalla montagna, dove sono stato qualche giorno lontano dai media e vicino alla Natura. E mi ritrovo immerso in una frenesia mediatica, appunto, che mi riporta bruscamente alla realtà: .....

 

 



  2) Stephan Mathieu - The falling rocket di Matteo Meda, Onda Rock

“The Falling Rocket” è l'apoteosi del Mathieu odierno, un exploit che se da un lato sembrava lecito aspettarsi da un musicista del suo talento, dall'altro sorprende per la velocità e il basso profilo con cui giunge a noi. Vi si trovano, mescolate e amalgamate,.....







3) To the Wonder di Terence Malick da sentieriselvaggi.it

Se davvero The Tree of Life è la colpa di Malick, To the Wonder, nella sua “finitezza”, nella sua precaria agonia amorosa, assomiglia a un pentimento, alla presa di coscienza del fallimento. Come una marea che si abbassa dopo aver.....









 

mercoledì 17 luglio 2013

sabato 29 giugno 2013

Una luna per Archiaro



Foto e artwork di Domenico Canino
 
Stazione orbitante, in bilico tra mondi e agglomerati, Archiaro mette a nudo le anime di quanti osano avventurarsi tra valloni e balze, lungo le pendici di queste colline. La sua forza consiste nell'attingere nella tradizione e nella sua storia, a cui guarda senza malinconia ma con la consapevolezza di averne tratto giovamento. Da quì il salto verso multiversi, dove l'identità del singolo può rappresentarsi, a patto che lo voglia fare senza alibi. 
Avamposto tra terre incognite di una umanità disponibile. 
Tommaso Cosco, nella sua presentazione, traccia sentieri ed invita ognuno alla riflessione perchè " la montagna è ferma in attesa di ogni calpestio di vita". 
Hanno sonorizzato, ognuno a modo suo, L'Ange di Patrick Bokanowski i Sentimental Machines e Domenico Canino, in due diverse performances e in due locations diverse: alla base di un anfiteatro naturale, ricavato dalla dolcezza dei pendii, e sulla soglia della turra.
Rombi sordi al suono dei campanacci delle mucche che pascolano nello spiazzo sottostante mal si accordano all'aria di festa. Come seppie trivellanti, cercano di aprire varchi, ma la matrice è ben consolidata per farsi sorprendere. Macchine urticanti, droni che non concedono, audiocomandati e  confezionati. Poco disposti e disponibili al contesto e all'ascolto. Musiche per arcipelaghi di isole non comunicanti, benchè adagiate sul medesimo mare di suoni. Isolani isolanti di se stessi, tipico esempio di meccanismo che prende il sopravvento sull'uomo. Dimentichi della lezione di Alfred Jarry, ripresa da Daniela Cascella nel suo bel saggio " Scultori di Suono" quando dice che " si rende necessario, per l'inevitabile ristabilirsi dell'equilibrio, che un altro meccanismo fabbricasse... l'anima".  
Domenico Canino ( l'altro meccanismo ) ha dato nella sua performance il sudore, l'emozione, lo spessore dell'esperienza vissuta e dell'atto, manipolando, senza alcuna estetica formalista, il suono con sapiente maestria nell'uso degli strumenti. Una elettroacustica amplificata e vibrante, una elettronica minimale permeata da ritmi appena accennati ma ben strutturati in un processo graduale. Music for 1 musician. 
A posteriori, l'idea originaria di farli suonare in contemporanea, ora, appare geniale. Con gli spettatori lasciati liberi di muoversi negli spazi di Archiaro alla ricerca dell'equilibrio. E se anche ai musicisti fosse stato consentito di muoversi tra le diverse postazioni?
Una grande luna ha vegliato su Archiaro, una luna sorniana che ammicca complice e rischiara cuori aperti. 
"Una pietra rotola per millenni senza mai incontrarsi con chiunque l'aspetti".


Foto e artwork di Leastupperbound






lunedì 24 giugno 2013

La bella notizia!



( ansa )

Renato Accorinti, candidato del movimento " No Ponte ", è il nuovo sindaco di Messina.
Ha sconfitto al ballottaggio il candidato del PD e delle langhe intese.


mercoledì 19 giugno 2013

Il suicidio dei grillini




di Marco Travaglio, da il Fatto quotidiano, 19 giugno 2013

Fino a due mesi fa, all’indomani della candidatura di Rodotà al Quirinale e del conseguente suicidio del Pd che si riconsegnò nelle mani del suo peggior nemico (Napolitano) e del sottostante governo-inciucio Letta-Berlusconi, tutti i partiti lavoravano indefessamente per il Movimento 5Stelle. .....


lunedì 17 giugno 2013

Fotografo italiano ferito e fermato a Istanbul



(Ansa/Y. Cabuk/Anadolu Agency Turkey)

Daniele Stefanini è stato colpito dalle manganellate della polizia. Il ragazzo, livornese, ha 26 anni e condizioni di salute precarie perché ha un solo rene e per giunta trapiantato. Appassionato dei movimenti degli indignados, Stefanini si era recato in Turchia qualche giorno fa per seguire la rivolta di Gezi Park.
 Secondo l’Ansa è stato colpito alla testa: è stato trovato da un avvocato dei diritti umani in stato confusionale. Parte della sua attrezzatura è scomparsa. Le forze dell’ordine lo hanno portato in ospedale in stato di shock, dal quale il 28enne è stato già dimesso (ora si trova in questura in attesa di essere ascoltato, come conferma la Farnesina).
Intanto è stato organizzato uno sciopero generale dei sindacati contro la violenza della polizia nel Paese, come dichiarato il Disk (Confederazione dei sindacati progressisti) e il Kesk(Confederazion dei sindacati del settore pubblico) per chiedere che cessino immediatamente le violenze perpetrate dagli agenti nel disperdere le manifestazioni anti-governative nate dal Gezi Park di Istanbul.
Erdogan: "Sciopero illegale"

domenica 16 giugno 2013

Ancora cariche a Gezi Park



Violente cariche nella notte per sgomberare Piazza Taksim.

La polizia è entrata nell'area verde di Taksim, facendo uso massiccio di gas lacrimogeni contro i dimostranti. Ancora scontri e lancio di lacrimogeni.

Utilizzati idranti urticanti. 

Foto Corsera

 La denuncia degli attivisti dopo le violenze della polizia per sgomberare il parco occupato. Gas lacrimogeni e idranti, cacciati medici, ambulanze e giornalisti. Smantellato il campo, oggi in azione le ruspe nella piazza cordonata dalla polizia. 

 "Mi hanno tolto tutto, mi hanno tolto la voce: sono disperato, non so cosa fare”. 


 Non riesce a trattenere le lacrime Davide Martello, il pianista tedesco di origine italiane che in questi giorni ha suonato tra i manifestanti di Piazza Taskim ad Istanbul.

 

Manifestazioni anche in altre parti della Turchia.