giovedì 7 novembre 2013

A Soul Geography | Ornitology




E con un deciso bussare alle porte della sua città invisibile, che se pur su cardini cigolanti alla fine si aprono lasciando l'ascoltatore in balia di un dilagare di suoni, che inizia il nuovo lavoro di Ornitology: A Soul Geography. Ornitology/Andrea Scevola appartiene alla stessa genia di Rooms Delayed, tempo fa in un post a lui dedicato avevamo descritto il suo lavoro come di un esplorare "regioni profonde popolate da ricercatori pronti a comporre la propria cartografia emozionale. Si presenta come un viaggiatore solitario armato solo della propria bussola interiore", ebbene Ornitology, con A Soul Geography, intraprende il proprio peregrinare armato solo della mappa dei propri sentimenti, alla scoperta di quel paesaggio interiore custodito nei luoghi più reconditi della propria memoria. E' un lavoro maturo questo, dove non ci sono concessioni di sorta e che acquista maggiore intensità ad ogni ascolto. Sette tracce dove in alcune delle quali Andrea Scevola si fa accompagnare da validi collaboratori ed amici, Vincenzo Nazzaro/Rooms Delayed disegna traiettorie sicure perchè le ha attraversate e dalla voce di Cristina Pullano nasce un canto che sembra diradare le nebbie dell'oblio, "Ancient is that gate Oh, you who came from the sea Learn first to close and then to disclose"
Sette tracce dove il suono scorre libero come un unico flusso di coscienza, come un librarsi felice, un abbandonarsi senza impedimenti al proprio destino, non con rassegnazione ma con accettazione. Un avvicinarsi discreto e con pudore lungo meridiani verso quella che è la fine del viaggio, con la consapevolezza che l'unica vera via di fuga sta nella memoria. Quì il pianoforte celebra l'identità ritrovata. I suoni diventano spazio e ridimensionano il tempo, fissando nell'ascolto l'architettura dei propri luoghi. Suoni come spazio, suoni come luoghi dove confluiscono le mappe intime di coloro che li attraversano spinti dal desiderio di riscoprirsi e di incontrare l'altro. The sea of fertility mette fine al viaggio e si eleva in alto verso spazi di luce come un canto.