mercoledì 31 agosto 2011

( C'è voluta la notte )



Memories Empire

Le cose trattate con genericità per il mio essere inconsapevole prima e per paura di affrontarle poi si rivelano prepotentemente, avviluppando l’anima in una nebulosa di dolore di cui non si riesce ad intravederne il confine.
La luce turba e deborda in riflessi mettendo in fuga le ombre nere e l’orda selvaggia dell’infanzia.
1° quadro - Del tornare in un luogo e cercare nei ricordi di chi ci ha preceduto.
Satellite in viaggio nel tempo alle prese con storie dolenti. Mi sento nessuno e so di esistere solo guardando la mia interiorità che inaridisce.
2° quadro - Della convinzione malsana di poter capire le complessità della vita e di dominarla. Del desiderio di darle un senso e di questo inganno che ci porta alla follia e alla morte.
L’atmosfera del paese agisce sugli elementi instabili della mia personalità, mi rifugio in una sorta di identificazione con ciò che mi circonda. Guardavo fuori dalla finestra, era tutto bianco. 
 
3° quadro - Dell’avvertire ciò che può avere un senso ed un significato come un raccontare in modo conveniente l’ambiguità della realtà.
Amore chiuso, dissolto in una implosione.
Mi fermo, sospiro e chiudo gli occhi, in quel momento ricordo. Come animali d’istinto in situazioni inaspettate.
4° quadro - Dell’impossibilità di capire se si conta per qualcuno.
In fondo alla strada che attraversa il paese, c’era una casa antica, le giornate avevano il profumo che il vento, a seconda delle stagioni, portava dai campi e la vita era semplice.
Mi sento svenire. C’è voluta la notte.