giovedì 5 gennaio 2023

Remix

 


Al termine di una cena tra vecchi compagni, reduci e randagi ritrovati, uno dei commensali con fare da pseudointellettuale, ebbe a dire: inutile che ci giriamo intorno ormai la cultura, intesa come libri, editoria, musei e musica, ( come musica colta e non mainstream o leggera) è cosa per ricchi, è cosa per pochi, per gente di ceto medio alto con un buon livello di istruzione, curiosa e con la mente aperta verso nuovi linguaggi, la gente più semplice e più umile del paese, il popolino, il proletariato o il sottoproletariato urbano è ormai ridotto esclusivamente ad una immensa platea televisiva, sogna di andare da mariadefilippi o culla l'illusione di una vita migliore con i grattaevinci. Pensa di contare qualcosa postando notizie sui social, mi trovo qui, tu dove sei? Cosa fai? Porn food, kiss, like e quant'altro. Questo è un problema perchè senza il sapere non c'è consapevolezza.

La discussione è andata avanti per almeno un'oretta alimentata dall'ottimo magliocco e da amari e grappe vari. Ed è con questo pensiero che mi fa riflettere da giorni che mi accingo a scrivere l'articolo per Affiches, un articolo natalizio, su cosa consigliare per i doni del Santo Natale che si avvicina. Naturalmente l'impostazione della rivista mi costringe a parlare e a consigliare doni con un contenuto essenzialmente culturale, mettendo da parte per il momento salumi, formaggi, dolci, vini pregiati, amari, liquori e quant'altro. 

Poiché quest'anno, nel mese di settembre, sono stati festeggiati con manifestazioni, concerti ed eventi vari a Firenze i favolosi anni 80, Ottanta Remix, e avendoli vissuti di persona, personalmente, inizio da qui.Negli anni '80 Firenze era un workshop permanente, di giorno e di notte, non si riusciva ad andare a dormire. Si è sperimentato di tutto, un grande laboratorio, condiviso tra band, artisti, gruppi teatrali d'avanguardia, designer e stilisti. Una onda culturale che coinvolse un po' tutti. Era la vera new wave che andava al di la del genere musicale. Era una città piena di energia con tanti locali dove si faceva musica dal vivo, la Rokkoteca Brighton, il Casablanca dove esordirono i Litfiba, il Tenax, il Manila, il Banana Moon. Controradio perennemente accesa che raccontava ed informava continuamente degli eventi in città. La notte era un trascinarsi per locali, potevi incontrare Vivienne Westwood, Scott Crolla lo stilista che disegnava le camicie a David Bowie, i Taxedomoon che da San Francisco si erano trasferiti nella campagna fiorentina, Pier Vittorio Tondelli arrivato da Bologna incuriosito da tutta questa elettricità, si finiva alle 7 di mattina al Plegine, dove trovavi di tutto, punk, metallari, stilisti, jazzisti, rokkettari. Sono passati anche Battiato, Claudio Rocchi. Alberto Camerini, i Gaz Nevada con un gran seguito di bolognesi, poeti, creativi e una bella fauna variegata. I gruppi nati in quegli anni li conosciamo bene: i Diaframma, i Litfiba, i Neon di Marcello Michelotti, i Moda, senza l'accento sulla a, con Andrea Chimenti alla voce, Soul Hunter, Alexander Robotnik, Pankow.



Tutto questo e altro viene raccontato in un bel libro di Bruno Casini, agitatore delle notti fiorentine e primo manager dei Litfiba, Frequenze Fiorentine, corredato da tantissime fotografie e con allegato un 7'' con due inediti dei Neon, edito da Spittle. Per chi vuole saperne di più e per chi vuole serbare i ricordi di quegli anni inimitabili. Per i dischi, invece, assolutamente il capolavoro dei Diaframma, Siberia, ed il primo ep dei Litfiba, Yassassin, rieditato da Contempo Records. L'anno scorso invece Aiazzi e Maroccolo, tastierista e bassista dei primi Litfiba, hanno pubblicato un vinile, Mephisto Ballad, con la collaborazione del regista teatrale ed attore Giancarlo Cauteruccio alla voce, dove hanno rielaborato le registrazioni della leggendaria Mephistofesta al Casablanca (carnevale del 1982), con un Pelù che usciva da una vera bara. Tra il dark e la musica da film, tra il reale e il metafisico. Non solo basso e piano ma anche chitarre, synt e voce.

Per ritornare ad oggi, invece da ascoltare Stefano Edda Rampoldi con Illusion, e i Verdena con Volevo magia, di cui Affiches ne ha già parlato nei numeri precedenti. Sono tutti e due in tour, sold out naturalmente, con un live set dei Verdena mai così potente ed espressamente rock. Come rock è l'ultimo lavoro dei Bobby Joe Long's Friendship Party, Aoh!, il rock dei BJLFP viene dalle periferie, da Roma Est, è un rock originale dove convivono Califano ed i Joy Division o i Sister of Mercy, il synt pop con il punk e la new wave. Il front man si fa chiamare Henry Bowers, come il serial killer di uno dei libri di Stephen King, dove tra citazioni ed un gioco di collage alla Battiato mette in scena un immaginario che sarebbe piaciuto a Claudio Caligari. Spaccano dal vivo! Due piacevoli sorprese, inaspettate, di questo anno sono stati i lavori di un duo di Bristol, King Hanna, I'm not sorry, I was just being me e della newyorchese Rachika Nayar, Heaven come crashing. Il lavoro di Rachika Nayar è per chi è alla ricerca di nuove traiettorie sonore, una chitarra trasfigurata in un nowhere sonoro, il New York Times l'ha inserita tra i più promettenti chitarristi, astenersi amanti del vintage. Concludo con Le nostre anime, antologia delle canzoni più belle di Franco Battiato.

Due libri, uno piccolo ed uno di quasi 1000 pagine. Il primo si chiama Ora, con l'accento sulla o, un piccolo libro di preghiere scritto dal cantore dei CCCP e dei CSI, Giovanni Lindo Ferretti. L'altro è composto da 500 racconti, Microfictions di Regis Jauffret,, vincitore del Prix Goncourt, ogni racconto è di due pagine, induce dipendenza come le droghe, secondo Liberation, “ da maneggiare con prudenza poiché contiene materiale incendiario”.


Buon Natale e Buone Feste

 

Articolo apparso sul numero di dicembre 2022 di Affiches, rivista di Radio Vulture