venerdì 23 aprile 2021

Liber/azione

 

 

Ha ancora senso festeggiare il 25 aprile, Festa della Liberazione dai nazifascisti? Sii mi direte voi, benissimo! Sono d’accordo, perché la memoria rinsalda l’identità ed il senso di appartenenza e fa parte della cultura di un popolo. Ed allora qual'è il modo migliore di festeggiare il 25 aprile? Dopo un anno che siamo chiusi in casa, privati anche degli affetti da DPCM incostituzionali e liberticidi che ledono la dignità di ogni singola persona. Ma c’è la pandemia, il contagio!!!

La popolazione italiana è di 60391000. Nel 2017 sono decedute in Italia 650614 persone, nel 2019 647000. I decessi per malattie respiratorie sono stati nel 2017 53372 mentre per malattie cardiovascolari 230283 ( Dati ISTAT ).

Senza contare che per il fumo ogni anno muoiono 80000 persone. L’IFR ( Infection Fatality Rate ) per il Covid 19 è intorno all0 0,6% ( Organism, journal of biological sciences vol. 4 n.1 2020, p.6 ). Sulla base di questi dati la vita sociale cancellata e la salute mentale e fisica gravemente minacciata.

Dopo un anno sappiamo di più, esistono cure domiciliari che funzionano e vaccini per cui questo virus non è più dannoso di altre patologie. Una pandemia sfruttata per mantenere in vita una legislazione di emergenza che consente al CEO Capitalism di emanare gli ultimi miasmi della sua lenta decomposizione per perpetuarsi sulla nostra pelle. Spalleggiato e coadiuvato dalla grande informazione, TV e grandi giornali, che hanno sparso nella mente e nell’anima delle persone il virus della paura. Novelli nipotini di Goebbels. “ in nome della salute si è abolito l’amore…in nome della ragione si è abolito Dio” ( Giorgio Agamben ) Uno dei pochi intellettuali a levare il suo grido contro il pensiero unico e per questo censurato e oscurato. Un paese che ha cancellato il proprio volto, coperto da maschere, è un paese che ha cancellato ogni dimensione politica. Il volto esprime il carattere. ( Cicerone )

Chissà cosa penserebbero di questa Italia i martiri della Resistenza.

Abbiamo accettato di limitare la nostra liberta di movimento, neanche durante le due guerre, abbiamo accettato di sospendere i nostri rapporti di amicizia e di amore perché l’altro è diventato una possibile fonte di contagio. San Francesco d’Assisi abbracciava i lebbrosi e una delle opere di misericordia è visitare gli ammalati. La Chiesa non è più in grado di rispondere al bisogno del Sacro perché ha rinnegato ai suoi principi. Abbiamo accettato che le persone care morissero da sole, senza conforto e che i loro corpi venissero bruciati senza un funerale.

Allora qual è il modo migliore per festeggiare il 25 aprile?

Basta con la TV e i giornali che ci terrorizzano e usciamo in sicurezza all’aria aperta e godiamoci questa primavera. Dalla distopia dell’anno appena passato alle nostre visioni di una nuova utopia, è tempo.

Rimpiango il mondo di prima che finisce ma spero di trovare in questo sfacelo di questa Italia alla deriva il germoglio di una nuova consapevolezza che possa risvegliare le coscienze, perché ne abbiamo memoria ed esperienza.

 Articolo pubblicato su Affiches, rivista di Radio Vulture, numero speciale sul 25 Aprile.