mercoledì 24 aprile 2024

Sonnambuli

 



Come sonnambuli ci addentriamo, piano piano, nel regno dei morti. E' una visione catastrofica quella che dipinge Bifo, ragionando sui nostri tempi. Come ne verremo fuori è impossibile sapere se anche coloro che furono vittime sono diventati carnefici. C'è una chiamata alle armi da parte dei francesi, ancora non guariti dalla sindrome napoleonica, a cominciare dallo psicopatico dell'Eliseo. Su Liberation è apparso un articolo di Serge July, un maoista pentito ed ora nel libro paga del neoliberalismo che chiama a raccolta gli europei per andare in guerra contro Putin ben sapendo che per l'età lui sarà sicuramente a casa sul divano a sparare cazzate. E' in buona compagnia con il nuovo filosofo Bernard- Henri Levy, famoso più per la sua partecipazione ad eventi mondani che per i suoi libri. Deleuze disse di lui” non mi è mai venuto in mente che fosse un filosofo, i suoi libri riflettono la superficialità di un dilettante felice di averlo incontrato”. Nel 2022 il dandy parigino dalla zazzera fluttuante scrisse un articolo per Repubblica dopo aver incontrato i capi del battaglione nazista Azov. “La guerra ucraina è una guerra unica, incomparabile, perchè è una guerra giusta, fatta per i nostri ideali, a lui non interessano le migliaia di giovani ucraini e russi morti al fronte perchè vibrante di eroismo letterario vede passare lo spirito del mondo sotto la sua finestra. Il maggiordomo dei Rothschild dopo aver visto in tv Putin incazzato nero per l'attentato di Mosca ci sta ripensando rifugiandosi sotto la minigonna di Brigitte. Charles Michel, il Presidente del Consiglio Europeo, in una dichiarazione che ha fatto il giro dei media raglia: se vogliamo la pace prepariamoci alla guerra. Meno male che ci ha pensato mons. Zuppi ad asfaltarlo. Ma vi rendete conto? Questo individuo fa ribrezzo anche ai parassiti intestinali. Questi francesi sono messi peggio di noi, hanno eletto per due elezioni consecutive una compagnia di psicopatici e continuano a parlare di grandeur. Ci vorrebbe una bella pernacchia del Principe De Curtis. Yeats in una poesia scriveva: “la marea oscurata dal sangue si scioglie e dovunque la cerimonia dell'innocenza è annegata. Le cose migliori mancano di ogni convinzione mentre le peggiori sono piene di intensità appassionata”. Di peggiori sono piene le trasmissioni televisive, basta fare zapping ed ecco apparire voyeur sadici dalle facce stravolte ed imbiancate dalla mancanza del sangue, ma è sempre il sangue degli altri che vogliono ecco perché si sentono autorizzati a dire la prima cosa che gli viene in mente, citando Camus. Chi è disposto a mandare al fronte i propri figli come carne di macello per difendere interessi non nostri? Perchè di questo poi si tratta. Non ci sono interessi e ideali per cui vale la pena vedere i propri figli immolarsi in guerre perse in partenza, chi ama la guerra è un idiota. Qualche articolo fa si paventava il pericolo che i potenti, vedendosi accerchiati e sentendo scricchiolare il loro potere, avrebbero mostrato al mondo il loro colpo di coda ed ecco che dopo Gaza ora si parla di allargare il conflitto ad altri teatri di guerra ( l'ONU ha appena approvato la risoluzione sul cessate il fuoco con l'astensione degli USA ma Israele continua imperterrito nella sua macelleria, i 6 volontari morti, l'attacco alla pertinenza dell'ambasciata iraniana a Damasco è una provocazione ed anche una sfida verso l'Iran). La relatrice speciale dell'ONU per i territori palestinesi, Francesca Albanese ha affermato al Consiglio Onu per i diritti umani che ci sono fondati motivi per ritenere che si sia raggiunta la soglia che indica la commissione del crimine di genocidio contro i palestinesi a Gaza, implorando infine gli Stati membri di rispettare gli obblighi di embargo sulle armi e di sanzioni ad Israele. La delegazione di Israele non era presente in aula. Invece per l'Ucraina è ripreso il solito ritornello di inviare non solo nuove armi ma anche truppe Nato ai confini con la Russia. Continuiamo a mandare soldi in Ucraina quando anche gli ufficiali ucraini si rendono conto che la guerra ormai è persa, e pensare che con 5 miliardi mettiamo a posto la sanità in Italia mentre Stoltenberg chiede un fondo di 100 miliardi di dollari per continuare la guerra. La propaganda mainstream riprende fiato prima idealizzando un nazista omofobo come Navalny e poi mettendo in dubbio le elezioni svoltesi in Russia, l'Ansa, nota per essere una agenzia di stampa creata dagli inglesi, mette in giro dei video fake per avvalorare la tesi di elezioni farsa. Molti commentatori europei anche italiani come Pino Cabras che hanno seguito le elezioni come osservatori sul campo inviati da agenzie internazionali hanno dichiarato che tutto si è svolto in modo regolare. Quelli che scrivono dal divano di casa invece spargono veleno riprendendo le veline dei loro padroni. Ormai la stampa è morta, è solo propaganda ed i giornalisti che si prestano a questo sono destituiti da ogni autorevolezza. Ed eccoci giunti al 22 marzo scorso con l'attentato al Crocus City Hall che ha causato la morte di 132 persone, tra cui anche bambini, e il ferimento di 182 persone che assistevano ad un concerto, inermi. Sono state arrestate 11 persone tra cui i 4 attentatori. L' attentato che ha colpito la Russia dopo la riconferma plebiscitaria di Putin comporterà inevitabilmente drammatiche conseguenze per tutti. La propaganda si affanna a dire che le ambasciate, americana ed inglese, hanno avvertito i russi di possibili attentati e che loro se ne sono fregati. Le rivendicazioni sono arrivate dopo qualche ora ad opera dell'Isis, ma sappiamo tutti che dietro le barbe e i cappucci islamici si nascondono i servizi occidentali, in primis la Cia, che si serve di queste bande di mercenari per le operazioni sporche, per operazioni senza bandiera. Pensate un po' se i quattro attentatori catturati avessero nomi e passaporti americani o inglesi sarebbe stata una dichiarazione di guerra. La Russia indica come mandanti anche i servizi ucraini. Molti atlantisti che di solito elargiscono la patente di complottisti a chi non è d'accordo con loro arrivano a dire che è stato Putin. Che l'attentato se l'è fatto da solo.Ma per quale motivo? Che interesse avrebbe avuto visto che è stato appena rieletto con una marea di voti? Fanno finta di ignorare le notizie sulle strane dimissioni di Victoria Nuland, ex sottosegretario di Stato USA e responsabile CIA Est Europa, la vera orchestratrice del caos ucraino che a chi le chiedeva del ruolo dell'Europa rispondeva con Fuck Europe. Ora entrano in gioco i veri rapporti di forza, i militari russi che Putin ha tenuto a bada spingono per una rappresaglia dura, i dirigenti russi non si fidano più di quelli europei e Lavrov dichiara di essere arrivato “ al punto di non ritorno” e ricorda ai dirigenti europei che non volevano i negoziati e che dicevano che il verdetto sarebbe arrivato dal campo di battaglia che saranno accontentati e i loro desideri esauditi. Se Israele con la scusa del 7 ottobre continua indisturbato nella sua macelleria cosa dovrebbe fare Putin in proporzione dopo l'attentato al Crocus City Hall? I peggiori anni della nostra vita, dopo la dissonanza cognitiva pandemica con le museruole obbligatorie e l'autoincarceramento e tutto quello che ne è conseguito Cutro, Ucraina, Gaza e Crocus City Hall, sommersi da menzogne si è perduto il senso della nostra vita, non basta più evadere o disertare ma convincersi che non esistiamo più. Che evoluzione! Di quanto ci siamo evoluti. Che parola orrenda e falsa è diventata democrazia, in suo nome sono stati perpetuati i peggiori crimini e le infamie più squallide. Ahh gli esportatori di democrazia per un mondo migliore, più sostenibile, più uguale per tutti senza discriminazioni di razze e di pensiero dove far crescere i nostri bambini. Quante falsità. Basta. Ed ora ci ritroviamo alla celebrazione del 25 aprile, con tutto quello che sta succedendo nel mondo questa data passa sotto tono ma è bene ricordare e celebrare, senza la solita retorica, i nostri morti per la libertà. Ci hanno liberati dal fascismo come evento storico ma ancora non ci siamo liberati dalla nostra indifferenza di fronte al mostruoso, il nazismo si mimetizza in nuove forme e ha indossato nuove maschere, esercita il suo potere globalmente. Il fascismo ed il nazismo sono ancora tra di noi e non parlo solo del governo Meloni ma di tutti quei burocrati e parassiti, faccendieri e lobbysti con le facce perbene e sorrisi di ordinanza che stanno dietro le quinte e decidono le sorti del mondo. Alla dittatura del nazifascismo abbiamo sostituito la dittatura degli angloamericani che hanno sempre influenzato ed incanalato la politica italiana dal 1949, data della creazione della Nato, ad oggi verso direzioni comode a loro. Dall'attentato ad Enrico Mattei alle stragi di stato, alla morte di Moro ci sono sempre stati loro con la longa manus della CIA. I governi che si sono succeduti hanno avuto tutti il beneplacito di Washington e di Londra, hanno eseguito sempre i loro ordini, non siamo mai stati liberi!!! Quello che avviene quotidianamente sotto i nostri occhi è inaccettabile, ci vuole uno sciopero generale di parole e azioni poichè quello che ora è solo un rumore di fondo si imponga all'attenzione. Se vogliamo ricordare e celebrare adeguatamente il nostro 25 aprile bisogna mirare alla formazione di una coscienza collettiva che ci porti all'appartenenza affettiva all'umano, alla solidarietà, al rifiuto di quello che ci viene offerto con parole prive di significato, in nome di una modernità che ha ucciso la civiltà poichè c'è una generazione che ha imparato più da una macchina che dalla voce della madre. Approfittiamo di questo 25 aprile per cominciare a rifiutare e a ragionare su quanto ci viene proposto da questo capitalismo onnivoro. Viviamo in un lento precipitare, vaghiamo attraverso un infinito nulla, dove ci muoviamo ora? (Nietzsche). Forse è arrivato il momento giusto di ricordarci di quando il vivente non era ancora né un dio, né un uomo, né un animale, ma semplicemente un’anima, cioè una vita? (Giorgio Agamben)
Esiste ancora l'umano? E' questo il punto.

Articolo pubblicato su Affiches, rivista di Radio Vulture, numero speciale 25 aprile 2024