martedì 17 ottobre 2023

Umanità al Var


Anche se il nostro maggio/ Ha fatto a meno del vostro coraggio
Se la paura di guardare/ Vi ha fatto chinare il mento

Se il fuoco ha risparmiato/ Le vostre Millecento
Anche se voi vi credete assolti/ Siete lo stesso coinvolti

La canzone del Maggio – De Andrè


Michel Foucault nel 1975 scrisse Sorvegliare e punire in cui analizza i metodi ed i dispositivi messi in pratica dalle società disciplinari, una nuova procedura/strategia che a partire dal XVIII secolo ha l'obiettivo di controllare, incasellare, manipolare gli individui al fine di renderli docili e utili allo stesso tempo. Una società punitiva che attraverso la pratica dell’imprigionamento normalizza gli individui in determinati schemi. Per potersi sviluppare questo sistema basato sulla disciplina ha avuto bisogno di scuole, caserme, carceri, collegi, fabbriche, ospedali e chiese. William Burrough, padre spirituale della beat generation, parla di come le società disciplinari si siano trasformate in società di controllo, un controllo costante esercitato dal Potere ed utilizzato come un virus nella società capitalistica. Deleuze riprende e sviluppa questo concetto e ne spiega l'evoluzione nelle sue diverse forme storiche dove viene esercitato. Sovranità, Disciplina, Controllo. La principale differenza sta nel modo in cui le persone sono organizzate all'interno di queste società. Nelle società disciplinari l'uomo era rappresentato dalla firma e dal numero di matricola, nella società di controllo gli individui sono diventati campioni statistici di dati per i mercati. Qualsiasi cosa facciamo viene tracciata e può essere utilizzata con o senza il nostro consenso, fondamentale è mantenere un'illusione di libertà per l'uomo, in modo da renderlo mansueto. In The age of surveillance capitalism, la sociologa americana Shoshana Zuboff fa partire il proprio ragionamento da quello che prevedeva Deleuze e cioè che questa forma di capitalismo di sorveglianza fornisce servizi gratuiti a miliardi di individui in cambio di monitorare il comportamento delle persone in rete anche senza il loro consenso. Google e Facebook crescono con la raccolta di queste informazioni e siamo proprio noi ad alimentare questa nuova forma di capitalismo che con la digitalizzazione ha smaterializzato l'oggetto, le cose facendoci perdere il contatto con il reale. Circondati da infomi viviamo ormai in una infosfera dove il marketing mistifica la realtà facendoci credere che le uniche opzioni possibili siano quelle che il mercato offre. Il marketing ed i brands sono i nuovi maitre à penser poiché propongono con slogan accattivanti nuovi cambiamenti e modelli di comportamenti utili per le generazioni postmoderne. Con la visione woke siamo in questa nuova fase, una fase fatta di divieti, dove il divieto fa presto a trasformarsi in obbligo costringendo i cittadini ad uniformarsi di volta in volta a quello che è il menù del giorno. Uno degli slogan più famosi del Maggio francese era “ Il est interdit d'interdire”. Vietato vietare. In Italia abbiamo un personaggio come il maratoneta che ci mitraglia di idiozie tutte le sere, che ha il compito di censurare, sui social, ogni opinione diversa da quella del Potere che egli rappresenta, che falsifica la realtà stabilendo quello che è vero da quello che è menzogna. E parliamo ancora di democrazia e di democrazia partecipata, quando con violenza vengono impartiti ordini per rivelare alle genti la Verità. Ormai è tutto un divieto, non si può parlare liberamente perchè c'è sempre qualcuno con il ditino alzato che si offende, i gesti spontanei sono vietati, siamo costantemente al Var, prima di fare e dire qualsiasi cosa bisogna chiedere al Var. Mi sembra esagerata la commedia che hanno montato contro il povero Rubiales, lo stanno trasformando in un nuovo Weinstein, ma vi sembra che se voleva molestare una sua giocatrice lo faceva in mondovisione? Io penso che lo abbia fatto in buonafede, travolto dall'euforia generale per la vittoria del mondiale di calcio women. La stessa calciatrice Hermoso se qualche testa di woke non avesse sollevato la questione non se ne sarebbe neanche accorta, intenta anche lei a festeggiare la vittoria. La nostra epoca ormai è l'era della anestesia, abbiamo dimenticato cosa vuol dire essere eccitati perchè le sole eccitazioni che conosciamo sono indotte da farmaci, droghe, alcool e tifo per squadre di calcio. Finche l'eccitato è un singolo non ci sono problemi perchè succede quello che sta succedendo a Rubiales, emarginato e condannato. Il problema per il capitalismo è l'eccitazione collettiva, di questo il capitalismo ha molta paura, che si trovi un modo per risvegliarsi da questo torpore indotto. Per questo motivo anche una carezza, un gesto affettuoso, un abbraccio, una pacca sulle spalle viene visto come violenza e molestia. E' proprio vero che la malizia sta negli occhi di chi guarda. E' tutto un divieto. Rivendico la mia sensibilità!


 

Si parla da una settimana dello spot della pesca di Esselunga, ma basta, quelli de sinistra insorgono stupiti. E' reale il dolore di una bambina che vuole vedere riuniti i propri genitori, come dice un noto psicologo” è una seduta psicoanalitica che parla al senso di colpa degli italiani, la separazione è un lutto che non si può vivere con nonchalance”. Hanno sempre da ridire su aspetti che non sono conformi alle loro idee. Non se ne può più, hanno proprio rotto. E' una sorta di lookdown emozionale, non bastano i corpi incarcerati, anche i sentimenti e l'anima vogliono gestire. L' obiettivo è quello di condizionare ogni momento della nostra vita e se c'è un problema la causa sei TU. Quant'era bello quando si poteva fumare nei cinema, in treno, nei tram, al bar, nei ristoranti a fine pasto in compagnia di un bel grappino, i film assumevano un altro fascino, eravamo tutti Bogart con la sigaretta che pendeva dal lato della bocca che stringeva a se Ingrid Bergmann, avvolti dal mistero del cinema in una nuvola di fumo. E sui treni, scompartimenti per fumatori, dove era l'occasione per chiacchierare con gli altri viaggiatori. Sui Frecciarossa, ambiente unico, ognuno è incollato allo schermo del proprio cellulare o tablet. Con le cuffiette. Autoisolato. Nell'Invasione degli Ultracorpi un film di Don Siegel, gli alieni sotto forma di baccelli si trasformavano negli umani di cui prendevano le sembianze. Avevano invaso una cittadina americana e i suoi abitanti sostituiti, durante il sonno, da duplicati incapaci di provare qualsiasi emozione. Un film del 1956 ma quanto mai attuale, probabilmente i nazisti dell'Illinois lo hanno visto e lo stanno replicando pari pari. Il risultato è identico. Una umanità asettica, atomizzata, col capo chino, svirilizzata ed asessuata. Tartassata, come diceva Totò, il Principe della risata avrebbe avuto problemi con l 'ideologia woke. Il senso si è schiantato con gli aerei sulle torre gemelle, da allora è cominciata l'allucinazione mondiale, un cambiamento graduale che ha condizionato la vita delle persone e le cui gravi ripercussioni si sono propagate specialmente nel mondo occidentale. “Basta creare un condizionamento collettivo così potente che l’idea stessa di rivolta non verrà nemmeno più alla mente degli uomini. L’ideale sarebbe quello di formattare gli individui fin dalla nascita limitando le loro abilità biologiche innate”. ( Gunther Anders ) Abbiamo vissuto decenni in cui le diverse opinioni si scontravano, abbiamo passato momenti di indescrivibile bellezza, la vita era vissuta in tutta la sua magia, forse ingenui ma carichi di energia. Energia evaporata ed intossicata da enormi dosi di conformismo, un conformismo di cui non ci si rende conto, che si trasforma in tacito consenso ad un sistema che ci fa complici per l'obbedienza silenziosa, indifferente e vestita a festa a questa finzione senza la quale le forze della reazione non eserciterebbero nessuna attrazione.

I governi che si susseguono non sono altro che i megafoni di un sistema di valori che ha come riferimento culturale e politico il profitto, sono una emanazione dei poteri marci che puntano sull'ideologia per dividere il popolo, divide et impera, la critica deve andare oltre la Meloni di turno, a proposito si è ripresentato Draghi ed il ragazzo di bottega Letta ha avuto un importante incarico dalla UE, ( ma questo personaggetto ha mai lavorato in vita sua?) Viviamo un'epoca strana piena di certezze provvisorie e dimenticanze colpevoli in cui accettiamo facilmente e passivamente quello che un tempo ci avrebbe fatto inorridire. Ci siamo addentrati in un nuovo territorio dove le vecchie mappe sono diventate obsolete e non servono a porre nuovi significati ma a disegnare nuovi confini. Con l'apocalisse pandemica abbiamo un'unica posizione legittima e violenta che ci ha resi tutti condizionati e controllati al Var, prima di godere bisogna aspettare cosa dice il Var in un continuo coitus interruptus.

Articolo apparso sul numero di novembre 2023 di Affiches, rivista di Radio Vulture