venerdì 30 settembre 2022

In direzione ostinata e contraria

 



è l'azione di aprirsi un varco

attraverso un invisibile muro di ferro”

Van Gogh il suicidato della società - Antonin Artaud

La mia generazione si è trovata davanti un conformismo grigio e piatto che stroncava gli aneliti di libertà giovanili e metteva paletti dappertutto per cui essere anticonformista era una ribellione necessaria ai dettami e alle consuetudini della borghesia benpensante che ci voleva massificati, tutti uguali. Abbiamo fatto dell'anticonformismo la nostra principale prerogativa, dal modo di vestire ai capelli lunghi, dalla musica alle letture, dai film ai primi concerti di musica rock. L'anticonformismo minaccia l'identità del benpensante, semina incertezza, insinua dubbi poiché obbliga a fare i conti con la propria soggettività scombinando così l'omogeneità sociale. Ora ci troviamo a vivere in un'epoca in cui l'anticonformismo è diventato il nuovo conformismo, un anticonformismo mainstream, purgato da ogni segnale di irriverenza verso il potere, un anticonformismo ricoperto da una patina di finta trasgressione, programmata dagli uffici di marketing delle grandi aziende, che propongono modi di comportamento menzogneri per orientare la gente verso il prodotto che devono vendere. Ed allora mi risuonano nelle orecchie le parole di un vecchio brano dei Cccp, Per me lo so, “ conforme a chi, conforme a cosa? Conforme a quale strana posa?” per cui per difendermi ed avere uno spazio di sanità mentale rispondo con la mia storia e della mia storia. Cercare la verità nella propria storia anche perché non si vede un pensiero nuovo né da parte laica né da parte cristiana, immobili in un eterno presente, in attesa. Ai giovani di oggi è concesso poco, neanche un gesto di ribellione, di realizzare nuove forme di desiderio, di poter sperimentare le proprie capacità e i propri sogni in questo vuoto di valori sociali il cui unico sfogo è lo spazio virtuale.

I simboli di rivolta e di critica sono diventati moda, funzionali al potere e sfruttati dal mercato, svuotati del loro effettivo senso e diventati merce. Acconciature inconsuete, creste punk, tatuaggi, piercing, orecchini erano tutti simboli che raccontavano storie e mostravano una forte trasgressione, ora la società dei consumi con la sua ideologia edonistica attua una totale e silenziosa repressione sulle menti delle persone ( la vera terza guerra mondiale ), creando superflui bisogni ed esigenze pur di vendere le sue merci, portando le persone a rinnegare, pur inconsapevolmente, modelli culturali reali nati dalla propria storia, dalle tradizioni e dall'evoluzione delle culture contadine e operaie.

Il potere ci vuole tutti felici, ha creato per noi un universo parallelo dove essere tutti giovani, belli, ricchi e scattanti con tutti i più innovativi gadget tecnologici per rendere più agevole una vita finalmente libera dalle miserie quotidiane. Catapultati nel metaverso, simulacri e avatar di noi stessi, trasformati in platea televisiva con i social che ne hanno vanificato i modi e i luoghi dell'organizzazione, obbligati alla performance ( puoi essere ciò che vuoi, se lo vuoi ) per sfuggire dalla precarietà esistenziale, dove la responsabilità del proprio insuccesso è scaricata sul singolo. Il potere sociale esercita sugli individui una sorta di potere di classe che produce un senso di inferiorità, un disagio psichico quando ci si convince che siamo incapaci di rispondere alle aspettative della società, attraverso le quali viene certificata la nostra identità. Chi si muove al di fuori della sfera sociale cui è destinato è sempre in pericolo di essere soverchiato da sentimenti di vertigine, di panico e di paura. ( Mark Fisher) Un malessere che si affronta in solitudine, convinti che sia una questione privata e non un effetto del potere sociale. Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione...per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità di verità” ( De Andrè ) Le persone incolpano se stessi, piuttosto che le strutture sociali, burocratica casta, preme compatta schiaccia ( CSI ). Ci schiaccia solo se siamo soli, ma se ci uniamo, ci raccontiamo, se smettiamo di credere alle menzogne che ci raccontano, se si ritrova il coraggio di immaginare la propria vita potremo mandare a picco questa macchina della disperazione di molti e del privilegio di pochi.

La politica, cane da guardia del potere, garantisce l'assenza di ribellione accogliendo in pieno i modelli imposti dal capitale. Le due coalizioni, destra e sinistra, sono falsamente contrapposte poiché sono organiche allo stesso sistema capitalista neoliberista, hanno il compito di alimentare una falsa dialettica all'interno della stessa ideologia politicamente corretta alla quale aderiscono.

Il conformismo della sinistra, di questa sinistra rivela l'inconsistenza della classe dirigente e la sua inutilità determinata dalla finanza che ha avocato a sé il governo della realtà, propinandoci un disgustoso frullato di elementi indistinguibili.

Coltivando tranquilla/L'orribile varietà/Delle proprie superbie/La maggioranza sta/Come una malattia/Come una sfortuna/Come un'anestesia/Come un'abitudine” Smisurata preghiera- De Andrè

Tornare all'originario sentimento nel rendere universale quell'insieme di abitudini collettive che sono alla base della cultura popolare, un sentimento di appartenenza ad una comunità che si oppone all'universalismo astratto dei mercati, per approdare a nuove forme di coscienza e consapevolezza. In questi tempi tremendi in cui gli uomini non sembrano più umani “in quest'epoca di terrore e di follia insensata, la bontà spicciola, granello radioattivo sbriciolato nella vita, non è scomparsa". ( Vasilij Grossman )

Articolo pubblicato sul numero di ottobre 2022 di Affiches, rivista di Radio Vulture