giovedì 2 agosto 2012

evanescenza






Reparti avanzati mandati in ricognizione con la tacita speranza di non ritorno, su cui spendere mosaici di parole già pronte. Incassi preventivati su strategie di marketing interiore.
Tele per ciechi, colore, vernice. Rumori per sordi. Storie per nessuno.
Battaglia persa.
Evanescente assenza, estinzione dell’esistente, estensione dell’ordinario, critici consolanti, compiacenti, ammiccanti, pagati a cottimo, al soldo di una cerchia impudente e autoreferenziale che pretende solo prove per accertare l’inoffensività e irrilevanza dell’opera.
Sti cazzi!!!

Vampiri anemici, pretini di campagna, robot arrugginiti, rachitici psichiatri, antichi maestri, cattivi maestri, maestri delusi, allievi segaioli, manovratori di dagherrotipi, giganti del basket, contabili ragionieri perfavoremifacciailsaldo, do it yourself, on the road, pittori imbianchini, pittori imbrattatele, pittori… neanche una figa come si deve!!!
Sti cazzi!!!

Zucche, zucche vuote, teste vuote, teste vuote da paracarro contro cui lanciare kamikaze con bombe di catarro. Sbugiardati smerdati, usurpatori di pensieri altrui, con la citazione giusta sempre pronta e in bella mostra, mostri sopraffattori e prepotenti, impotenti promiscui chic di razza padrona bastarda e cafona, culi rotti e cazzi mosci. Servi, comesiamofighieintelligentinoi.
Nani in cerca di un pertugio in cui intrufolarsi per partecipare al banchetto, anche da cani nani sotto i tavoli a disputarsi le ossa va bene.

Che fine ha fatto la mia foto di Majakovskiy?