martedì 5 aprile 2011

fukushima_cyclo

 Untitled 1 Postacards ML
 Untitled 2 Postacards ML
 Untitled 3 Postacards ML
Untitled 4 Postacards ML



La strada costeggiava il mare e come sempre pedalava in allegria, nonostante il peso della borsa piena di posta da consegnare, non chiedeva più niente alla vita per sé se non quello di vedere crescere sani e felici i suoi due figli, lui e sua moglie avevano fatto sacrifici e lavorato sodo per farli studiare, aveva 57 anni e ancora si sentiva abbastanza giovane, avrebbe consegnato posta per ancora qualche anno poi avrebbe chiesto di lavorare in ufficio, avrebbe lavorato fino a quando non avesse visto i suoi due figli sistemati.
Sentì il fischio della sirena del porto di Kamaishi che dava l'allarme nello stesso momento in cui vide arrivare l'onda.
Cominciò a pedalare in uno sprint infinito senza mai voltarsi dietro, l'acqua gli mangiava la strada e si impastava con la polvere diventando fango ma lui continuava a pedalare verso casa senza mai voltarsi indietro, doveva arrivare in fretta e portare in salvo la sua famiglia, solo questo pensava.
Nel posto dove suo padre aveva costruito la sua casa Tetsu trovò un lago.
Michiko faceva i conti alla cooperativa dei gamberi a Minami-Soma, è stata lei ad accorgersi che sulla spiaggia erano stesi trecento corpi. Stanca di aspettare i soccorsi ha ordinato in un magazzino duecento coperte, ha acquistato nelle famacie che trovava finalmente aperte scatoloni di medicine contro l'influenza e la gastroenterite che stava contagiando nelle prefetture i sopravvisuti, investendo i suoi risparmi. Sotto la neve e al digiuno per oltre quattrocento km, andava su e giù sulla sua bicicletta.
Miracolato dall'oceano Tetsu è morto di fame e di sete in una tenda del centro di raccolta, sotto la sua coperta sono state trovate bottigliette d'acqua, razioni di cibo ed una lettera in una busta chiusa indirizzata alla sua famiglia annegata.
I vecchi piangono senza produrre lacrime, manca la corrente ed il freddo si sta prendendo i più deboli.
Ciliegi e meli del giardino del palazzo dell'imperatore ed un ramo già fiorito di boccioli di rosa per la famiglia di Kiyota Yamaguci e per tutti gli scomparsi che nessuno ha cercato. Il giardiniere dell'imperatore si è svegliato presto e ha pulito la terra dove pianterà bulbi di tulipano. Desidera che si sappia.
Michiko ha incrociato un giornalista nelle sue corse disperate che ha raccontato la sua storia.
Hiroshi ha 9 anni e ce l'ha fatta, è stato avvistato da un pilota di un elicottero e tirato su con un verricello al largo di Rikuzen-Takata aggrappato per sette giorni ad una barca rovesciata. Era stato spazzato via mentre era in auto con suo padre. Martedì il padre gli ha infilato i suoi vestiti tolti e stesi ad asciugare dicendogli di non muoversi che raggiungeva a nuoto la riva in cerca di aiuto e che sarebbe ritornato presto a prenderlo. Si era calato in acqua cominciando a nuotare. Non è tornato.
Che si sappia, che non siano vite dimenticate, sprecate.
Stipati nella palestra della scuola elementare di Kesennuma, in pigiami della misura sbagliata un coro di bambini intona sottovoce una canzone.