Artwork ML
Il
vento a pennellate disegna memorie tra i vicoli. Sembrano onde di
oceano che si rincorrono danzanti sui tetti. Nuvole scure stazionano
da qualche giorno lungo i contrafforti della Sila, se ne stanno là,
indecise sul momento in cui scaricare il loro pesante bagaglio
liquido. Le stradine di campagna che portano in collina sono
lastricate di foglie tendenti al marroncino e al giallino, si prevede
un grande foliage.
A
prima vista il modo è sempre poco chiaro e confuso ma a guardare
bene è un tentativo tenue di non aderire a quelle che sono le
convenzioni sociali ed i comportamenti comuni di una morale che puzza
di finzione. E' un modo per accennare ad una diversità di fare che
si nasconde ed abbozza, scrolla le spalle e accenna una piega della
bocca in un proprio discorso muto.
Tentando
di confondersi in un orgoglioso anonimato si staglia solitario
facendo capannello da solo. Un indice accusatore si erge e lo punta.
Desidera
donne di altri tempi ed epoche.
Recita
ormai sempre lo stesso copione con tutti, ritagliandosi lo stesso
ruolo e immaginando una felicità ancora da venire, sogna una fine
eroica per andare finalmente oltre il suo modo e mettere fine a
quella pena sgretolata come pelle secca che lascia ogni giorno sempre
di più sulle assi del proprio palcoscenico.
Le
nuvole stanche di aspettare si danno il cambio disegnando in cielo
scene prive di quinte.
Sopravvivono
al banale e al superficiale attraverso la distanza che mettono con
gli umani.