Reparti
avanzati mandati in ricognizione con la tacita speranza di non
ritorno, su cui spendere mosaici di parole già pronte. Incassi
preventivati su strategie di marketing interiore.
Tele
per ciechi, colore, vernice. Rumori per sordi. Storie per nessuno.
Battaglia
persa.
Evanescente
assenza, estinzione dell’esistente, estensione dell’ordinario,
critici consolanti, compiacenti, ammiccanti, pagati a cottimo, al
soldo di una cerchia impudente e autoreferenziale che pretende solo
prove per accertare l’inoffensività e irrilevanza dell’opera.
Sti
cazzi!!!
Vampiri
anemici, pretini di campagna, robot arrugginiti, rachitici
psichiatri, antichi maestri, cattivi maestri, maestri delusi, allievi
segaioli, manovratori di dagherrotipi, giganti del basket, contabili
ragionieri perfavoremifacciailsaldo, do it yourself, on the road,
pittori imbianchini, pittori imbrattatele, pittori… neanche una
figa come si deve!!!
Sti
cazzi!!!
Zucche,
zucche vuote, teste vuote, teste vuote da paracarro contro cui
lanciare kamikaze con bombe di catarro. Sbugiardati smerdati,
usurpatori di pensieri altrui, con la citazione giusta sempre pronta
e in bella mostra, mostri sopraffattori e prepotenti, impotenti
promiscui chic di razza padrona bastarda e cafona, culi rotti e cazzi
mosci. Servi, comesiamofighieintelligentinoi.
Nani
in cerca di un pertugio in cui intrufolarsi per partecipare al
banchetto, anche da cani nani sotto i tavoli a disputarsi le ossa va
bene.
Che
fine ha fatto la mia foto di Majakovskiy?