Foto di Tommaso Cosco
E' la magia si ripete, perchè la magia è umana!
L'arte, il suono in particolare, ha un valore rituale molto importante, poiché sfugge alla razionalità per la sua ambiguità semantica e ci offre la possibilità di andare oltre. Spinti dal desiderio e dalla necessità.
In questi anni i più bei nomi della musica contemporanea, sperimentale, ambient, nazionale e internazionale hanno tenuto appassionate performances e splendidi concerti, facendo risuonare, nel buio delle notti, note come preghiere. Archiaro, come uno scanner che scandaglia l'anima di quanti si avventurano in questa stazione orbitante tra mondi paralleli.
Tommaso Cosco sa come ricreare le geometrie per un deep lestening che si eleva verso il cielo, questo anno ha voluto invitare Stefano Musso, Alio Die.
Alio Die è artefice e produttore della più importante etichetta di musica ambient in Italia, Hic Sunt Leones, qui ci sono i leoni, scritta che appariva nelle antiche mappe a tracciare i confini delle terre conosciute. Come musicista ha collaborato con Robert Rich, Vidna Obmana, Tuu ed altri ancora.
Magro e dinoccolato, Alio Die, come nascosto dietro la sua postazione, chino sui suoi numerosi strumenti acustici, tra cui appaiano zither, flauti e percussioni varie, sostenuto da loops e drones ha offerto un concerto a tratti magnetico, quasi religioso. Una musica discreta, ben inserita nel contesto e negli elementi naturali di Archiaro, di cui si è nutrita. E' la musica degli spiriti dei boschi, dei cercatori di verità, di quegli esseri invisibili che abitano contrade e popolano leggende, è musica che trae e da energia e che è capace di riprodursi e trasformarsi dallo scorrere dell'acqua come dal richiamo di una civetta. Ad Archiaro, Alio Die ha tenuto un concerto che ha travalicato i canoni dell'ambient, oltre la ricerca formale, indicando nuove direzioni. Deconsecrated and Pure. Sconsacrato ma comunque puro. Gino Dal Soler nel suo magnifico libro Trances & Drones così descrive la musica di Alio Die: “è indubbiamente sotterranea ma sottilmente gioiosa nel suo incedere rituale, dove il rito non è che un mezzo per condurre la parte più intima di se stessi vicino allo spirito degli elementi”.
Foto di ML
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