martedì 5 marzo 2024

Auschwitz on the Beach ovvero la guerra dentro

 



Come si fa a continuare a vivere in una continua allucinazione, peraltro non provocata da sostanze psicotrope, dove i padroni del discorso hanno innescato diversivi quotidiani per distrarre quello che rimane delle nostre menti con le chiareferragni di turno, intanto continuano ad ignorare il genocidio in Palestina, si continua a sostenere una guerra già finita inviando armi e soldi che alimentano il mercato nero delle armi ed a gonfiare le tasche degli oligarchi. Quante ne stiamo subendo e ne abbiamo subite in questi anni e ne continuiamo a subire in silenzio. Si fa sempre più fatica ad adattarsi a questa falsificazione della realtà. Come non ricordare scene surreali di chi facendo una corsa su una spiaggia deserta veniva inseguito da droni o da agenti in quad. E il cattivissimo Putin che nonostante le sanzioni occidentali porta l'economia russa a crescere sempre di più, tanto le sanzioni le paghiamo noi con l'aumento delle bollette. La transizione verde con le case green e le macchinine elettriche che non partono se fa freddo ( guardatevi i video ridicoli che vengono da Oslo o dal Nord America), bisogna caricarle con colonnine alimentate a petrolio. L'assalto alla nostra salute con farine di grillo ed altri cibi frankestein e l'assalto alla nostra agricoltura con criminali politiche agricole della UE, finalmente anche i nostri agricoltori si stanno muovendo con i loro trattori. La distruzione della nostra industria automobilistica con la vendita della Fiat ai francesi, Elkan ha barattato il silenzio dei sindacati con un'intervista alla settimana a Landini sui quotidiani di famiglia. Il gender ed il suo individualismo spinto. La fluidità. Il patriarcato. La Cortellesi, come ultima esponente della cancel culture, con le sue lezioni su Biancaneve come colf dei sette nani. Il pandoro di Chiara Ferragni. Il prossimo Festival di Sanremo. IL Lolita Express verso l'isola di Saint James. Ci troviamo catapultati in un delirio collettivo.Tra tutti questi avvenimenti, alcuni dei quali artatamente costruiti il genocidio a Gaza è visto solo come uno spargimento di sangue. Nell'ultimo World Economic Forum, appena concluso a Davos, i potenti che ci governano sono stati chiari, Ursula von der Leyen ha rimarcato che il problema non è la pandemia o il riscaldamento globale o Gaza o l'Ucraina ma la controinformazione che disinforma, per cui non contenti di avere in mano tutti i media ora vogliono censurare le poche voci contro. Inoltre hanno confermato quanto scrivevamo in un precedente articolo paventando l'arrivo di una nuova pandemia, una pandemia derivante da una malattia che non esiste ancora, la malattia X, una pandemia, dicono, 10 volte peggiore del covid 19, per questo motivo stanno preparando nuovi vaccini. Mi sembra una risposta al fatto che il 95% degli italiani non si vuole più vaccinare, che la campagna vaccinale è un completo fallimento. Per cui preparate il braccino e che Dio ce la mandi buona. Continuiamo a far finta di niente, che tutto vada bene mentre ogni giorno che passa continuiamo a morire dentro, vittime di un progetto di disumanizzazione e di sovvertimento di qualsiasi logica. L'esercizio della critica non è più attuabile ed anche la cosiddetta controinformazione si è sclerotizzata in continue e ripetitive dispute ideologiche da bar sport, senza partorire neanche una idea. Fagocitati e assuefatti si diventa mainstream senza accorgersene. In altre occasioni molti intellettuali hanno fatto sentire la loro voce denunciando il diritto dei popoli ad esistere e rifiutando l'idea di un conflitto, per Gaza rimangono in silenzio, forse perchè non esistono più gli intellettuali di una volta, mentre invece ci sono state e ci sono manifestazioni di piazza a sostegno dei Palestinesi di Gaza. Il mondo dell'informazione racconta la guerra dalla parte degli israeliani che cercano la giusta vendetta. Una reazione spropositata all'attacco di Hamas, una false flag?, con l'approvazione delle cancellerie europee in nome delle comuni radici della civiltà occidentale, perchè attaccare Israele è antisemitismo. Quanto sta accadendo rientra in quello che è accettabile ( Dresda, Hiroshima ), ma allora è vero quello che si dice, che dalla storia non si impara niente. Il silenzio del mondo della cultura è il silenzio di una civiltà che si appresta a celebrare il suo funerale. Un importante filosofo tedesco Habermas ha pubblicato un testo dove scrive ” assimilare lo spargimento di sangue a Gaza a un genocidio va oltre i limiti di un discorso accettabile”, ma non spiega per quale ragione ad Israele è consentito bombardare case, uccidere bambini, imprigionare milioni di persone e a noi non è concesso denunciare tutto questo come genocidio. Ma allora il Nie Wieder, mai più, pronunciato dagli intellettuali tedeschi non vale per tutti? Mai più pulizia etnica, mai più deportazioni, mai più discriminazione razziale, mai più campi di sterminio, mai più Nazismo! Dopo aver deportato e ucciso milioni di ebrei, di rom, di comunisti, di omosessuali i tedeschi difendono Israele in ogni caso perchè gli riconoscono il privilegio dei colonizzatori, per cui possono fare quello che è stato fatto agli indigeni del Nord e del Sud America, agli aborigeni dell'Australia, agli africani dai colonizzatori di razza bianca. Gli USA la Nato, la UE ed i potenti di Davos hanno deciso che gli Israeliani possono deportare i Palestinesi di Gaza in un grande campo di sterminio sulle rive del Mediterraneo: Auschwitz on the Beach. Gli ipocriti e silenziosi intellettuali europei sono complici degli assassini e responsabili dell'ondata di fascismo che sta prevalendo ovunque. Pensavo che un vero uomo di cultura, un filosofo, fosse il custode della coerenza etica, mi sbagliavo, il conformismo e la complicità con la violenza hanno preso il posto del coraggio intellettuale. Si sta avverando quanto scritto da Horkheimer e Adorno nel 1941 “ se l'Illuminismo non contiene la coscienza di questo momento regressivo sta firmando la sua condanna a morte. Se lasciamo la riflessione sulla distruttività del progresso ai nemici del progresso perderemo la capacità di pensiero”.

 

Articolo apparso sul numero di febbraio 2024 di Affiches, rivista di Radio Vulture