sabato 25 febbraio 2012

Attilio Novellino - Through Glass






Ed è subito una cascata di suoni, suoni screziati, incalzanti, suoni che si condensano in vapore come respiro infreddolito, suoni che vogliono attraversare il vetro senza infrangerlo, suoni come alito che si deposita sulla fredda superficie dove una umanità sofferente scrive il suo personale messaggio d'aiuto, suoni come solchi, graffiati da unghie ferite, sul ghiaccio che il gelo ha reso spesso, sempre meno trasparente e ormai opaco, dietro il quale si levano voci attutite, voci inascoltate di una generazione invisibile, avvolta da spire di una malinconia precaria, voci smarrite che si mischiano con le voci di dentro e con quelle di chi ci ha preceduto, a formare un unico dissonante sussurro, a chiedere e implorare messe riparatrici, pur di abbandonare il limbo che si è costretti a vivere, anime del purgatorio disposte a scontare pene come emozioni su note di pianoforte che accennano e segnalano una momentanea sospensione per una lieta nostalgia mentre in lontananza rumori industriali indicano che la forgia continua a lavorare e a sgretolare esistenze a pieno regime, una divina commedia moderna, un lungo girovagare tra gironi inospitali, senza una guida, dove ognuno si muove secondo una personale mappa interiore, Orfeo, rassegnato, non si volta, avuta la certezza più che la sensazione, che ormai tutto è già accaduto, mentre treni merci solcano la notte, portando il loro carico di sogni andati a male, verso il Regno Primigenio, dove tra canti e mottetti si perpetua il rito originario di cui Attilio Novellino è il sommo sacerdote.

Out on March, 9th



domenica 19 febbraio 2012

Fennesz, live at the museum@marinomarini.firenze


Un unico flusso sonoro ha avvolto gli alti soffitti del museo Marino Marini di Firenze, una lunga suite ad accompagnare e commentare le immagini in bianco e nero di Berlino. Sinfonia di una grande città, girato da Walter Ruttmann nel 1927, per raccontare una intera giornata, dalle prime luci dell'alba alla mezzanotte, di Berlino e dei suoi abitanti.
Ancora un grande e intenso Fennesz.








Foto di Antonio Candeliere


sabato 11 febbraio 2012

Scultori di suoni







Prima edizione per International Feel – Live at the Museum, rassegna pensata per un pubblico attento ai linguaggi del contemporaneo. Sei gli appuntamenti in programma fino al 18 maggio negli spazi del Museo Marino Marini, in Piazza San Pancrazio a Firenze. Non solo musica, ma anche video art, insieme ad alcuni dei più noti artisti del genere, alcuni dei quali in esclusiva italiana.

Il prossimo appuntamento è per venerdì 17 febbraio con l’austriaco Fennesz. L’artista viennese sonorizzerà il capolavoro del cinema muto Berlino. Sinfonia di una grande città, girato da Walter Ruttmann nel 1927, accompagnando la narrazione di un’intera giornata a Berlino, dalle prime luci dell’alba alla mezzanotte, con il suo sound pittorico, parte del materiale che suonerà appartiene al suo ultimo lavoro Seven Stars.

Può risultare insolita una location come il Museo Marino Marini, lo spazio non è quello di un teatro o di una sala per concerti, ma sta proprio in questo l'azzardo, il pubblico si deve modellare, adattare tra opere e statue per immergersi in una nuova esperienza, in un ambiente ricettivo e traboccante di suoni. 



ll Museo Marino Marini, oltre all’attività espositiva, ospita regolarmente una serie di appuntamenti con contributi di artisti, autori, critici, performers e musicisti. L’idea nasce dalla volontà di mettere in gioco lo spazio, le opere e la storia di Marino Marini con protagonisti della scena artistica contemporanea. Il museo verrà pervaso ogni volta da personaggi che porteranno le loro esperienze, la loro poetica, la loro identità all’interno dello spazio di San Pancrazio a Firenze.




domenica 5 febbraio 2012

Benoît Honoré Pioulard - Plays Thelma








Benoît Honoré Pioulard, dopo i precedenti tre lavori usciti per la Kranky di Chicago, incide questo piccolo capolavoro per la Desire Path Recordings, dove rappresenta il suo spazio intensamente personale in un luogo immaginario e pittoresco sospeso tra il sogno e la realtà. Thelma è un rifugio, una via di fuga, immerso in un paesaggio fatto di brumose campagne che circondano un piccolo lago. Si dice che questo luogo immaginario sia stato elaborato da Benoit in una conversazione con la moglie come risposta emotiva ai continui sommovimenti che si nascondono all’interno delle vite. Dall’immagine mentale di questo landscape trae ispirazione per dipingere come un pittore i suoi cromatismi sonori con sapienti tocchi che dosano il suono delle chitarre come i field recordings.
Il flusso sonoro si mischia con quello temporale e l’esperienza  ed il conforto che Plays Thelma offre agli ascoltatori risulta familiare, così come questo luogo può essere una metafora o un simbolo di qualcosa che alberga in noi.
Le atmosfere create dalla musica inducono al sogno ad occhi aperti, con variazioni di luce, su toni e colori del paesaggio circostante che ognuno di noi abita, la musica di Thelma è strutturata sull’immaginazione di Benoit ed ha la stessa bellezza dei precedenti lavori, ma da essi si differenzia poiche Thelma induce alla contemplazione per il suono altamente evocativo che produce.