domenica 13 novembre 2011

a light in the forest - adventures in the modern sounds







Diagonal diventa maggiorenne e festeggia con un progetto di notevole spessore dove l'innovazione e la ricerca dei suoni rappresentano le nuove traiettorie verso percorsi alternativi della musica moderna. Lo fa nel modo migliore, sia per la scelta della location, il Marca, che per gli artisti che si sono esibiti durante le serate.
Diagonal  può diventare con Flussi ed Interferenze uno dei pochi appuntamenti validi nel Sud per coloro che vogliono avventurarsi nelle pieghe e nelle sperimentazioni della musica contemporanea.

Attilio Novellino e Saverio Rosi ( Leastupperbound ) sono due giovani musicisti che hanno tenuto una straordinaria live performance, presentando in un set quasi improvvissato le linee principali del loro lavoro "reverse erosion", utilizzando al meglio il loro caravanserraglio di suoni. La loro esibizione è sembrata un viaggio nella memoria, in una emozione che si alimenta nel trascorrere del tempo e che non cede allo sgretolamento. Suoni come transiti sotterranei, inconsapevolmente allacciati ed espansi in terminazioni nervose creano fluidi che si lasciano catturare solo da cuori aperti. Spazi inesplorati in cui avventurarsi, oltre le mappe convenzionali. E i protagonisti principali di questi suoni mutanti sono proprio loro, Attilio e Saverio, che attraversano i confini sia mentali che strutturali con una libertà creativa totale dove i codici espressivi ed emotivi sono oppurtunamente miscelati. Il brano "trying evaporate " contiene field recording originali registrati durante il sisma che ha colpito l'Irpinia nell'80, è stato presentato per la prima volta ad Avellino nel 2010 nel corso della rassegna Flussi dove ha ottenuto un significativo premio. La loro performance si è conclusa con l'intervento degli Ahleuchistas, artist resident a Diagonal, mondi apparentemente differenti in rotta di collisione, che hanno generato un set irripetibile fatto di improvvisazione, drones e schizzi di elettricità che hanno saturato le sale del Marca di una catartica trance.

Attilio e Saverio hanno risposto ad alcune domande, via mail.

Come hai vissuto la tua performance live?
A. Ho vissuto un'esperienza molto particolare. 
Dialogare con musicisti dal background musicale estremamente diverso rispetto al mio e che hanno ascoltato, per la prima volta, la nostra musica solo pochi minuti prima di suonare con noi, è stato come correre sul ghiaccio a piedi nudi e con gli occhi bendati: aveva il fascino dell'azzardo, rischioso e  per questo molto gratificante.
Certamente un' esibizione coinvolgente ed emotivamente impegnativa.
La ricorderò con piacere sia da un punto di vista artistico, una performance free ed insolitamente rock per miei standars, che da quello umano, Shane e Ryan mi hanno fatto una gran bella impressione.  
S. Ho cercato di non concentrarmi eccessivamente su me stesso - che è un difetto frequente in chi ha un approccio musicale "classico" e si misura con gli altri soggetti coinvolti esclusivamente dal punto tecnico. Ho cercato di contribuire alla grana che via via si andava formando. A un certo punto ho lasciato che gli elementi messi in atto si sviluppassero  ed evolvessero autonomamente. A quel punto si è generata in me una sorta di trance.
  
Pensi che cambierà il tuo modo di fare musica o lo ritieni un esperimento unico?
A. E' stato un esperimento unico ed irripetibile per le modalità con le quali si è svolto, lo considero esaurito.

Il mio modo di fare musica certamente non cambierà drasticamente a seguito di questa esperienza, tuttavia non escludo che qualche suggestione nata al Marca possa riaffiorare prima o poi nei miei lavori, dal momento che  mi sento " una lastra fotografica impressionabile all'infinito", come diceva qualcuno prima di me. 
Sicuramente i live risentiranno di questa esperienza. 
S. Il mio modus operandi si è sempre basato sulla pratica dell'improvvisazione e della sperimentazione. quando faccio musica la mia attenzione è rivolta soprattutto ai materiali  di partenza:un ambiente, un timbro, una texture , alcune note scelte - sempre meno a dire il vero -. il risultato finale è sempre fuori da ogni mio controllo. capisco se funziona esclusivamente in base alla mia reazione emotiva.
nulla è cambiato e, quindi, tutto cambierà.

Quali sono i tuoi progetti futuri e con quali musicisti ti piacerebbe collaborare? 
A. Attendo la pubblicazione del mio nuovo disco solista, "Through Glass", che uscirà per Valeot Records tra febbraio e marzo 2012, mentre prima di fine anno saranno rilasciate due compilation a cui ho contribuito al fianco di ottimi artisti internazionali e di cui sono orgoglioso. Probabilmente in primavera vedrà la luce anche "Reverse Erosion" il disco che ho fatto con Saverio, ed entro la fine dell'anno spero di uscire con un lavoro costituito da un' unica traccia, il lavoro più propriamente ascrivibile al drone che io abbia mai fatto.
Poi, mi piacerebbe pensare ad un nuovo lavoro dei Sentimental Machines con qualche novità rispetto al passato, ne ho già parlato un po' con Saverio.Nel mio percorso artistico le collaborazioni hanno sempre avuto uno spazio importantissimo, le vivo con entusiasmo e non mi piace programmarle a tavolino.
Nella vita, fortunatamente, gli incontri non si possono programmare; il caso, la fortuna, l'istinto, l'intuito e qualcosa di ancora più sottile fanno si' che la nostra strada un giorno incroci quella di qualcun altro, favorendo la nascita di un rapporto. Perchè questo accada è necessario che ci siano almeno due entità a volerlo.
Penso che lo stesso avvenga anche nella musica. 
Ho rapporti con molti artisti italiani e stranieri che stimo e che sento vicini, con alcuni di questi mi e' già capitato di lavorare, con altri non l'ho ancora fatto perchè non si e' presentata l'opportunità, ma se si dovesse creare l'occasione in futuro, se scattasse la "scintilla" ne sarei ben felice. 
Sicuramente tutte le collaborazioni che ho portato avanti fino ad ora con altri artisti mi hanno arricchito, facendomi percepire il suono secondo prospettive inedite, inusuali o anche leggermente differenti dalla mia, regalando, ogni volta, nuove sfumature alla mia musica.
S. A inizio dicembre uscirà domestic tapes vol. II , il mio primo disco  solista ufficiale per laverna.net e per discreet records per quanto riguarda la release fisica. poi, col nuovo anno, reverse erosion con attilio per full spectrum rec. Spero che le macchine sentimentali si riaccendano presto perché credo sia un progetto formidabile e perché credo nelle persone che ne fanno parte. 
Per quanto riguarda i musicisti dico: Gabriele Panico - grande personalità dell'attuale scena elettronica italiana -, Sao Paulo Underground, il collettivo Supersilent, e una scoperta recente Tobias Lilja.

Il free download ha consentito a molte persone di accedere ad un pubblico ma ha un limite perchè con un clic si può andare avanti e l'ascolto diventa superficiale, si accumula materiale senza ascoltarlo con la dovuta attenzione, secondo te come si può ovviare? Quali direzioni intraprendere?
A. Il free download e' una modalità di accesso alla musica diretta, immediata, estremamente potente e di portata rivoluzionaria. Nel caso in cui venga praticato con raziocinio, assecondando una spinta "euristica" o, ancora meglio, a seguito di un'accorta riflessione e come corollario di una certa attività di ricerca artistico-culturale, non può che dare dei risultati ottimi in termini di arricchimento culturale. Risulta sterile se viene effettuato come semplice passatempo e senza alcun investimento di energie mentali.

Allo stesso modo, per orientarsi all'interno delle migliaia di cartelle scaricate e scegliere quali artisti ascoltare, occorre almeno un po' di passione, senza la quale il tutto si riduce ad un'attività meccanica simile alla raccolta compulsiva di figurine panini: "ce l'ho-mi manca!".
Non mi sento di condannare - tout court -neanche la pratica dell'ascolto rapido in rete e del fast-forward selvaggio.
Semplicemente e' una pratica che non ha nulla a che vedere con la riflessione, con l'ascolto reiterato, attento e contemplativo che si dedica ad un artista di cui si desidera cogliere l'essenza piu' profonda. E' solo un breve, distratto e rapido assaggio che permettere di farsi un'idea, seppur vaga, di cio' che si ascolta.
La paragonerei allo "zapping" che si fa saltando velocemente da un canale all'altro della tv, non tutto merita di essere approfondito, ma una volta trovato un programma che soddisfa le aspettative o desta, quantomeno, un certo di interesse, ci si deve soffermare necessariamente per capirlo.
Da un punto di vista etico non posso che condannare il free-download. E' lesivo e potenzialmente letale tanto per le labels che per gli artisti.
Il danno provocato aumenta maggiormente per le etichette e gli artisti indipendenti. Se un ragazzo conoscesse i sacrifici che ci sono dietro la stampa di un cd, gli investimenti che si fanno in termini di soldi, tempo, energie ed emozioni, capirebbe che, se veramente apprezza quella musica e vuole consentire all'artista di esprimersi ancora in futuro, deve necessariamente spendere qualche euro per portarsi a casa il suo disco. A pagare il prezzo maggiore sono gli artisti esordienti o poco conosciuti, poichè sempre meno etichette sono disposte ad investire su chi, pur avendo uno spessore artistico che la label riconosce, non puo' vantare un sicuro seguito in termini di vendite e quindi un ritorno economico. Molte labels sono costrette a chiudere, dopo poco tempo dalla loro nascita, perche' spendono piu' di quello che guadagnano.
C'e' chi intravede nel download a pagamento una possibile via d'uscita sostenibile per questo problema, io, pur non avendo nulla contro la distribuzione digitale della musica ed essendone un grande fruitore, spero che i cd si continuino a stampare ed a vendere anche in futuro.
Intravedo nella cultura dell'ascolto l'unico strumento in grado di preservare il patrimonio artistico di cui sono, e saranno sempre espressione, i musicisti e gli artisti del suono.
S. Il free dwld è un fenomeno incontrollabile. Tutto prima o poi diventa free e a nulla serve combatterlo,  è un segno del tempo e ha cambiato drasticamente il modo di fare e di ascoltare la musica. Personalmente ho smesso da tempo di riempire gli hd ma non posso riconoscere che soulseek, per esempio, mi ha aperto orizzonti musicale che mai avrei potuto esplorare in base alle mie finanze. Continuo comunque a comprare musica in qualsiasi formato, è da sempre per me grande motivo di eccitazione.

Diagonal è stato un appuntamento positivo ma non è possibile che sia l'unico, ci sono possibilità o è opportuno emigrare per chi vuole fare questo tipo di musica? anche gli spasulati si sono lamentati perchè non ci sono spazi, eppure fanno tutt'altro.
A. Proporre musica ambient-sperimentale e' già molto difficile in Italia, diventa quasi impossibile trovare spazi per esprimersi in una regione culturalmente arretrata, pigra e priva di contatti con l'esterno come la Calabria. Qui la gente e' abituata esclusivamente ai concerti di musica pop o rock nelle sue declinazioni piu' tradizionali, e, quando sente parlare di elettronica, rivolge immediatamente il suo pensiero alla dance music.
I nostri set sono molto distanti sia dagli uni che dall'altra e per vivere hanno bisogno di contesti particolari. Diagonal negli ultimi anni e' stata l'unica manifestazione in grado di recepire le istanze di cui siamo portatori, collocarle in un cartellone di spessore e proporle coraggiosamente alla città in contesti, a volte anche molto appropriati, penso all'ultima esperienza al museo Marca, ma anche a quella di qualche anno fa al Conservatorio, in quel caso la risposta del pubblico fu assolutamente sorprendente, negli altri casi invece decisamente scoraggiante.
Non registro nessun altro segnale di vita nella città di Catanzaro.
In Italia ci sono alcuni festival che sento molto vicini al nostro genere di musica, tra cui Flussi, a cui abbiamo partecipato nel 2010 e che quest'anno ha proposto un cartellone internazionale davvero di primo piano, e qualche altro localizzato per lo più al centro-nord, ma si fa una gran fatica a suonare e ad ottenere anche solo un rimborso spese.
Credo che in altri paesi ci siano condizioni migliori per fare musica e arte in generale, so per certo che gli artisti al Nord Europa sono giustamente sovvenzionati, vedendosi cosi' riconosciuto, anche dallo Stato, uno status che noi, qui, siamo costretti a portarci dietro con molta circospezione, come fosse qualcosa di cui vergognarsi.
Difficilmente potrò emigrare, mi piacerebbe però avere almeno la possibilità di fare qualche data all'estero.
S. Dietro questi eventi ci sono sempre persone e  la possibilità di suonare dipende dalla "sensibilità" di queste persone. In Italia la cultura di massa ha prodotto i risultati che sappiamo. Tutto è irrimediabilmente mainstream - che non significa che sia tutto da buttare! - e ogni tentativo di superamento dell'esistente viene bollato e confinato in una nicchia. In Calabria poi il tutto degenera e la questione si allarga per forza a considerazioni, sociali, antropologiche, culturali...
Emigrare? Beh il Nord Europa è un grande esempio di multiculturalismo: dal punto di vista artistico questa zona d'Europa ha consentito lo sviluppo di forme espressive innovative che, di conseguenza, hanno sviluppato nuove figure artistiche, nuovi pubblici e nuovi spazi di fruizione. Un modello.

http://www.youtube.com/watch?v=GKfcR1iStLw